Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg
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GUIDA al LAVORO<br />
A PPROFONDIMENTI<br />
principio generale della risarcibilità<br />
del danno ingiusto, comprensivo<br />
delle menomazioni del<br />
«complessivo valore della persona».<br />
Il demansionamento rappresenta<br />
altresì una «deminutio» e<br />
la lesione del <strong>di</strong>ritto fondamentale<br />
della libera esplicazione della<br />
personalità del lavoratore nei luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, con pregiu<strong>di</strong>zio<br />
che incide sulla vita professionale<br />
e <strong>di</strong> relazione dell’interessato.<br />
L’indubbia <strong>di</strong>mensione patrimoniale<br />
<strong>di</strong> tale pregiu<strong>di</strong>zio che non<br />
consente alcun arricchimento del<br />
patrimonio professionale e che,<br />
al contrario, determina uno stato<br />
<strong>di</strong> inoperosità ed emarginazione,<br />
lo rende suscettibile <strong>di</strong> risarcimento<br />
e <strong>di</strong> valutazione sia me<strong>di</strong>ante<br />
il parametro della retribuzione<br />
che in via equitativa. (cfr.<br />
Cass., sez. lav., n. 10 del 2 gennaio<br />
2002 in Guida al Lavoro n.<br />
6/2002; inoltre cfr. Cass., sez.<br />
lav., n. 15868 del 12 novembre<br />
2002, secondo cui il risarcimento<br />
del danno per attribuzione al lavoratore<br />
<strong>di</strong> mansioni inferiore può<br />
essere determinato facendo ricorso<br />
ad una valutazione equitativa<br />
ex art. 1226 c.c. anche in mancanza<br />
<strong>di</strong> uno specifico elemento <strong>di</strong><br />
prova da parte del danneggiato in<br />
base ad elementi presuntivi acquisiti<br />
al giu<strong>di</strong>zio. Tale danno può<br />
consistere sia <strong>nel</strong> danno patrimoniale<br />
(derivante dall’impoverimento<br />
della capacità professionale<br />
e della mancata acquisizione <strong>di</strong><br />
una maggiore capacità, che <strong>nel</strong><br />
pregiu<strong>di</strong>zio per per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> chances<br />
ovvero quale per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ulteriore<br />
capacità <strong>di</strong> guadagno, che<br />
all’immagine e alla vita <strong>di</strong> relazione),<br />
venendo utilizzato il parametro<br />
della retribuzione mensile come<br />
termine <strong>di</strong> riferimento, ma<br />
non integralmente accolto).<br />
Eccessivi carichi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
(Art. 2087 c.c.)<br />
Sovente le pretese datoriali risultate<br />
sproporzionate rispetto alle<br />
prestazioni cui <strong>di</strong> norma è tenuto<br />
il lavoratore in virtù del contratto<br />
<strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> [30] , per lo stress ed<br />
usura psico-fisica, e gli eccessivi<br />
carichi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> (ve<strong>di</strong> da ultimo<br />
Cass. sez. lav. n. 5207 del 3 aprile<br />
2003, Pres. Mattone, Rel. Miani<br />
Canevari, con cui la Suprema<br />
Corte riconosce al lavoratore il<br />
<strong>di</strong>ritto ad una maggiorazione retributiva<br />
per il <strong>lavoro</strong> prestato<br />
<strong>nel</strong> settimo giorno consecutivo,<br />
senza concessione <strong>di</strong> riposo, oltre<br />
al risarcimento del danno <strong>biologico</strong><br />
<strong>di</strong> cui deve dare la prova)<br />
[31] , dai quali può derivare un<br />
danno <strong>biologico</strong> rilevante, anche<br />
<strong>nel</strong>l’ipotesi del consenso - irrilevante<br />
- del lavoratore allo svolgimento<br />
dei lavori assegnati, e che<br />
comportano la responsabilità a<br />
carico del datore <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> per il<br />
danno alla salute arrecatogli, così<br />
come <strong>nel</strong> caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sconoscimento<br />
sistematico dei <strong>di</strong>ritti e<br />
meriti derivanti dalla propria<br />
qualifica e dal <strong>lavoro</strong> proprio [32] .<br />
Visite fiscali durante le assenze<br />
per malattia o infortunio<br />
(Artt. 2043 e 2056 c.c.)<br />
Uno dei comportamenti del datore<br />
<strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, che rientrano tra<br />
quelli propri del <strong>mobbing</strong>, è costituito<br />
dalle ripetute visite fiscali<br />
giornaliere <strong>di</strong> controllo (cosiddette<br />
visite a pioggia) non <strong>di</strong> rado<br />
richieste dal datore anche <strong>di</strong><br />
sabato e domenica e nei giorni<br />
festivi) nei riguar<strong>di</strong> del lavoratore<br />
assente per malattia. La giurisprudenza<br />
ha ritenuto risarcibile<br />
il danno derivato al <strong>di</strong>pendente<br />
dal comportamento illegittimo e<br />
persecutorio del datore, consistito<br />
<strong>nel</strong>la richiesta a più riprese all’Inps<br />
della effettuazione <strong>di</strong> visite<br />
me<strong>di</strong>che domiciliari <strong>di</strong> controllo<br />
dello stato <strong>di</strong> malattia del lavoratore,<br />
sebbene attestato dal certificato<br />
del me<strong>di</strong>co curante e nonostante<br />
l’effettività della patologia<br />
sia stata già accertata dai controlli<br />
precedenti [33] .Laratio della<br />
verifica è quella <strong>di</strong> garantire,<br />
anche ai fini pubblicistici, l’effettivo<br />
stato patologico del <strong>di</strong>pendente,<br />
e il lavoratore deve rendersi<br />
reperibile <strong>nel</strong>le fasce orarie anche<br />
<strong>nel</strong> caso <strong>di</strong> controllo già effettuato,<br />
ma tale facoltà datoriale<br />
non può e non deve <strong>di</strong>ventare<br />
una vessazione nei suoi confron-<br />
I SUPPLEMENTI<br />
[30] Pret. Milano, 9 settembre 1998, est. Marasco in Riv. Crit. Dir. Lav. n. 1, gennaio-marzo 1999, in Riv. Crit. Dir. Lav,<br />
1999, p. 190.<br />
[31] Cass., sez. lav., n. 1307 del 5 febbraio 2000 in Guida al Lavoro, 2000, II, 24, per il caso del lavoratore colpito da<br />
«infarto car<strong>di</strong>aco»; Cass., sez. lav., n. 2455 del 4 marzo 2000; Cass., sez. lav., n. 8267 del 1˚ settembre 1997, Pres.<br />
Panzarani che ha accolto il principio in virtù del quale «il mancato adeguamento dell’organico aziendale - in quanto<br />
e se determinante un eccessivo carico <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> - ed il mancato impe<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un super<strong>lavoro</strong> eccedente, secondo<br />
le regole della comune esperienza, la normale tollerabilità con conseguenti danni alla salute, costituisce violazione<br />
degli artt. 41, c. 2 Cost e 2087 c.c., e ciò anche quando l’eccessivo impegno sia frutto <strong>di</strong> una scelta del lavoratore,<br />
atteso che il comportamento <strong>di</strong> quest’ultimo non esime il datore dall’adottare tutte le misure idonee alla tutela<br />
dell’integrità psico-fisica dei <strong>di</strong>pendenti (Mass. Giur. It. Fasc. 8, 1997, Utet).<br />
[32] Trib. Milano, 16 <strong>di</strong>cembre 1995, in Riv. Crit. Dir. Lav. 1996, 458; Cons. Stato, sez. IV, 12 giugno 1998, n. 928:<br />
«stress da <strong>lavoro</strong> quale infermità per causa <strong>di</strong> servizio» in Foro it. n. 1 - gennaio 1999; Cass. n. 5 del 2 gennaio<br />
2002 in Dir. e Pratica Lav. n. 15/2002, p. 588; Trib. Milano (in sede <strong>di</strong> Appello) n. 5990/2001, che riconosce il<br />
risarcimento del danno per il riposo settimanale soppresso; Cass. n. 1687 del 17 febbraio 1998, che ritiene<br />
irrilevante la circostanza che il lavoratore abbia accettato il super<strong>lavoro</strong>.<br />
[33] Cass., sez. lav., n. 475 del 19 gennaio 1999, in Guida al Diritto n. 5/1999; Cass., sez. lav, n. 8267 del 1˚ settembre<br />
1997; Cass., sez. lav., n. 7768 del 17 luglio 1995.<br />
n. 2 - maggio 2003 57