<strong>Rapporti</strong> <strong>ISTISAN</strong> <strong>10</strong>/3Morrangiello BA. The role of supervision in child- injury risk:assumptions, issues, fin<strong>di</strong>ngs, and future<strong>di</strong>rections. J Pee<strong>di</strong>atr Psychol 2005;30:536-52.Morrongiello BA, Corbett M. The Parent Supervision Attributes Profile Questionnaire: a measure ofsupervision relevant to children’s risk of unintentional injiur. Injury Prevention 2006;12: 19-23Pless IB. The Scientific Basis of Childhood Injury Prevention. A review of the Me<strong>di</strong>cal Literature.London, England: Child Accident Prevention Trust; 1993.Putton A. Empowerment e scuola – Metodologie <strong>di</strong> formazione nell’organizzazione educativa. Roma:Carocci E<strong>di</strong>tore; 1999.Roberts I, Kramer M, Suissa S. Does home visiting prevent childhood injury? A systematic review. BMJ1996;312:29-33.Rodgers G. The safety effects of child resistant packaging for oral prescription drugs. Two decades ofexperiences. JAMA 1996;275:1661-5.Towners E, Dowswell D, MaKereth C, Jarvis S. What works in preventing unintentional injuries in childrenand young adolescents? An update systematic review. London, Health Development Agency; 2001.Turner C, Spinks A, McClure R, Nixon J. Community based interventions for the prevention of burns andscalds in children.(Cochrane Review). Cochrane Library Issue 3, 2004.Vladutiu CJ, Nansel TR, Weaver NL, Jacobsen HA, Kreuter MW. Differential strength of association ofchild injury prevention attitudes and belief on practices: a case for au<strong>di</strong>ence segmentation. InjuryPrevention 2006;12:35-40.Siti <strong>di</strong> riferimentohttp.//www.dors.ithttp://www.inail.ithttp://www.asl1.to.ithttp://www.epicentro.iss.ithttp://www.comune.bologna.it/iperbole/edsalutehttp://www.mincomes.ithttp://www.casasicura.infohttp://www.uni.ithttp://www.societa<strong>di</strong>ergonomia.ithttp://www.vigilfuoco.it98
<strong>Rapporti</strong> <strong>ISTISAN</strong> <strong>10</strong>/3ATTIVITÀ PRATICHE PER LE SCUOLE PRIMARIEAmalia IannoneLaziosanità – Agenzia <strong>Sanità</strong> Pubblica Regione LazioLa prevenzione degli incidenti domesticiIl gruppo maggiormente coinvolto negli infortuni domestici è quello dei bambini; all’interno<strong>di</strong> questo gruppo la fascia d’età compresa tra 0-5 anni risulta essere particolarmente interessata.Ogni anno tra le mura domestiche, nonostante la casa sia considerata un luogo sicuro, siverificano numerosi incidenti ed hanno in comune, in misura <strong>di</strong>versa, due fattori: da una parte lacuriosità, la poca consapevolezza del rischio e del pericolo tipiche del bambino, e dall’altra lasupervisione dell’adulto.Un intervento finalizzato alla prevenzione degli incidenti domestici, si pone come obiettivolo sviluppo <strong>di</strong> un adeguato grado <strong>di</strong> consapevolezza delle situazioni rischiose che possonoverificarsi durante i giochi in ambiente domestico, far acquisire comportamenti adeguati, per latutela della propria incolumità e <strong>di</strong> quella degli altri; inoltre rendere i bambini capaci assumerecomportamenti adeguati in situazioni <strong>di</strong> pericolo.Dunque, quello che si propone, in questo caso, è un appren<strong>di</strong>mento non fine a se stesso, nonun accumulo <strong>di</strong> “sapere, senza un orientamento globale, ma un appren<strong>di</strong>mento che ha comeobiettivo comprendere meglio se stesso e gli altri nel proprio contesto <strong>di</strong> vita per creare mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>convivenza sempre più umani” (A. Lommatzsch, 2001).Perché questo sia possibile occorre creare degli spazi in cui è possibile comunicare, unospazio in cui l’alunno viene sostenuto ed incoraggiato a <strong>di</strong>venire responsabile delle sue scelte edelle sue azioni, in modo che il suo spazio d’azione aumenti invece <strong>di</strong> restringersi.In questo modo sviluppa le proprie capacità e impara a realizzare se stesso ed i suoi obiettivi,<strong>di</strong>stinguendo tra azioni prescritte a priori, da un lato, e le azioni responsabili, dall’altro (A.Lommatzsch, 2001).Le esperienze svolte finora ci <strong>di</strong>mostrano che gli interventi hanno una maggiore rilevanza sevi è una adeguata attenzione e partecipazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi attori sociali.Difatti, interventi legislativi, educativi ed informativi integrati tra loro, hanno una maggiorepotenzialità e possono incidere sulla riduzione del numero degli incidenti.I <strong>di</strong>versi attori coinvolti nella prevenzione degli incidenti domestici sono le istituzionisanitarie, la famiglia, la scuola e la società civile.ATTIVITÀ 1: CONOSCERE I RISCHI PRESENTI IN CASAObiettivo: conoscere quali rischi si possono trovare nella propria casa e le relative fonti <strong>di</strong>pericoloDescrizione: un primo passo per evitare incidenti domestici è conoscere la propria casa, ipericoli e le fonti <strong>di</strong> rischio che possono esserci.Il pericolo può essere costituito, sia da una struttura o da un apparecchio, sia dalla modalitàcon la quale questo viene usato; quin<strong>di</strong> l’attenzione va posta sia sull’oggetto che sulcomportamento che adottato (Figura 1).99