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Rapporti ISTISAN 10/3 - Istituto Superiore di Sanità

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<strong>Rapporti</strong> <strong>ISTISAN</strong> <strong>10</strong>/343,9% dei morti e del 73,5% dei feriti.Il periodo dell’anno in cui si verificano il maggior numero <strong>di</strong> incidenti il mese <strong>di</strong> luglio,periodo nel quale è massima la me<strong>di</strong>a giornaliera (689); analogo <strong>di</strong>scorso per quanto riguarda ilnumero dei morti (16 al giorno in me<strong>di</strong>a nel mese <strong>di</strong> luglio).Nell’arco della settimana, il maggior numero <strong>di</strong> incidenti si verifica il venerdì (15,5%),mentre la mortalità da incidente più elevata si verifica il sabato (17,2%) e <strong>di</strong> venerdì si registra ilmaggior numero <strong>di</strong> feriti (15,1%).Nell’arco della giornata, l’andamento del fenomeno degli incidenti stradali mostra tre picchi:uno verso le 8 del mattino (mobilità dovuta agli spostamenti casa-ufficio e casa-scuola), unsecondo tra le ore 12 e le 13 e un terzo, il maggiore, verso le ore 18, grazie all’effetto sinergicodell’aumento del traffico per il rientro dal lavoro, del maggior livello <strong>di</strong> stress e della <strong>di</strong>fficoltà<strong>di</strong> percezione visiva dovuta alle con<strong>di</strong>zioni non ottimali <strong>di</strong> illuminazione.Il maggior numero <strong>di</strong> incidenti si verifica <strong>di</strong> giorno, compatibilmente con il maggior volume<strong>di</strong> traffico; tuttavia, nelle ore notturne, pur se in numero minore, gli incidenti sono molto piùgravi, presentando il più elevato tasso <strong>di</strong> mortalità espresso in numero <strong>di</strong> morti per <strong>10</strong>0.000incidenti: ciò è tanto più evidente nell’intervallo tra la mezzanotte e le 6 del mattino.Gli incidenti del venerdì notte rappresentano il 19,6% del totale degli incidenti notturni,mentre il sabato notte tale valore sale al 24,4%; analogamente, i morti e i feriti del venerdì eranorispettivamente il 20% e il 19%, e quelli del sabato notte 25,4% e 27,7%.In termini mortalità (dati Istat, 2000-08) si è visto che il numero <strong>di</strong> morti sulle strade èsensibilmente <strong>di</strong>minuito, passando da 6.691 morti nel 2001 ai circa 4.731 nel 2008. Alla base <strong>di</strong>tale riduzione non si possono non considerare il miglioramento della me<strong>di</strong>cina, sia in fase<strong>di</strong>agnostica che terapeutica, degli interventi <strong>di</strong> pronto soccorso, l’uso del casco, del seggiolinoper bambini, ma anche delle campagne <strong>di</strong> sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. Per quantoriguarda l’uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza, le rilevazioni compiute nel 2001 dall’Osservatorionazionale sull’uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza dell’<strong>Istituto</strong> <strong>Superiore</strong> <strong>di</strong> <strong>Sanità</strong> ha mostrato che inItalia in me<strong>di</strong>a il 31% dei conducenti allaccia le cinture <strong>di</strong> sicurezza, con valori più elevati nelnord Italia (40%), segue il centro Italia (25%), mentre la percentuale più bassa si rilevanell’Italia meri<strong>di</strong>onale (18%). La situazione appare <strong>di</strong>versa per quanto riguarda l’utilizzo delcasco che risulta essere più sod<strong>di</strong>sfacente (80% dei conducenti) rispetto alle cinture <strong>di</strong> sicurezza.Le percentuali più alte si riscontrano nel centro-nord (95%) mentre nell’Italia meri<strong>di</strong>onale lapercentuale <strong>di</strong> persone che utilizzano il casco è del 70%.Per quanto riguarda la fascia <strong>di</strong> età maggiormente coinvolta in incidenti stradali, a livellointernazionale, la mortalità maggiore si registra nella classe dei 25-64 anni (dati Istat, 2008),fenomeno presente anche per il nostro Paese.Fattori <strong>di</strong> rischio: variabili da rimuovere attraversol’intervento preventivoNumerosi stu<strong>di</strong> evidenziano che la maggioranza degli incidenti stradali è attribuibile ad erraticomportamenti <strong>di</strong> guida del conducente, in particolare a:1. mancata o scarsa conoscenza e grado <strong>di</strong> informazione2. errata percezione del rischio e della propria vulnerabilità3. attitu<strong>di</strong>ne al rischio4. influenze sociali5. età (maggiormente a rischio risultano i giovani) e al sesso (i maschi presentano tassi <strong>di</strong>rischio 4 volte superiori a quelli delle femmine)4

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