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Rapporti ISTISAN 10/3 - Istituto Superiore di Sanità

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<strong>Rapporti</strong> <strong>ISTISAN</strong> <strong>10</strong>/3imitativi e identificatori che si attivano all’interno <strong>di</strong> tali rapporti. Soprattutto nei bambini unfattore <strong>di</strong> rischio nell’acquisizione delle norme si lega alla <strong>di</strong>screpanza che il bambino nota traquanto il genitore va affermando e come agisce quoti<strong>di</strong>anamente; tale <strong>di</strong>screpanza riduce lacre<strong>di</strong>bilità e l’autorevolezza dell’adulto e delle regole che impone.Età e sessoTra i dati <strong>di</strong> maggior rilevanza, l’età rappresenta un importantissimo fattore <strong>di</strong> rischio: lafascia <strong>di</strong> età maggiormente rappresentata è quella compresa tra 25 e 35 anni, età per la qualel’incidente stradale rappresenta la prima causa <strong>di</strong> morte.A essere colpiti sono soprattutto i maschi, che presentano tassi <strong>di</strong> circa 4 volte superioririspetto a quelli delle femmine.Eccesso <strong>di</strong> velocitàLa velocità rappresenta uno dei più importanti fattori <strong>di</strong> rischio e aggrava le conseguenze aseguito <strong>di</strong> incidenti. Se il rispetto dei limiti <strong>di</strong> velocità rappresenta un aspetto importantedell’educazione stradale, esso, da solo, non basta. La segnaletica stradale, essendo un segnalestabile nel tempo, da in<strong>di</strong>cazioni generali e non tiene conto delle variazioni ambientali, <strong>di</strong>traffico, <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>menti occasionali; al conducente viene richiesto, pertanto, <strong>di</strong> analizzare lasituazione nel momento stesso in cui percorre un tratto stradale e <strong>di</strong> regolare la velocità con cuipercorrere tale tratto. Occorre osservare la strada e i suoi confini, in prossimità <strong>di</strong> un incrocio ilguidatore frequentemente ha una percezione minore della velocità effettiva della sua automobilee d’altra parte sovrastima la <strong>di</strong>stanza del veicolo a cui si sta avvicinando. Non si può decidereriguardo la velocità da adottare senza considerare le caratteristiche del veicolo e il grado <strong>di</strong>manutenzione dello stesso.AlcolIn questi ultimi anni molte sono state le segnalazioni nella letteratura internazionale <strong>di</strong> comel’uso <strong>di</strong> alcol e <strong>di</strong> sostanze, siano tra le principali cause degli incidenti stradali gravi e mortali, inparticolare nei giovani.L’uso <strong>di</strong> alcol e <strong>di</strong> sostanze, molto <strong>di</strong>ffuso soprattutto tra i giovani, è da considerarsi uncomportamento favorente gli incidenti stradali in quanto queste sostanze hanno un effetto<strong>di</strong>sinibente che riduce la capacità <strong>di</strong> riflessi e <strong>di</strong> attenzione, inducendo colpi <strong>di</strong> sonno; alterandol’umore, si possono infatti determinare euforia e depressione, cioè stati d’animo che nonconsentono decisioni rapide, opportune e serene.É stato infatti constatato che tali rischi, che <strong>di</strong>pendono da <strong>di</strong>versi cofattori, sono tanto piùelevati quanto minore è l’età, e quanto più è limitata e concentrata nel tempo l’abitu<strong>di</strong>ne a bere.Secondo le rilevazioni ISTAT nell’anno 2008 sono oltre nove milioni gli italiani a rischioper il consumo <strong>di</strong> alcolici e 3000 gli incidenti stradali dovuti ad assunzione <strong>di</strong> alcol.L’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> mettersi alla guida <strong>di</strong> un veicolo dopo assunzione <strong>di</strong> alcol è particolarmentefrequente nei maschi, nei giovani al <strong>di</strong> sotto dei 30 anni, nei soggetti che svolgono un lavoromanuale e nei soggetti con bassa scolarità ∗ . I giovani sono particolarmente esposti al rischio <strong>di</strong>incidenti stradali correlati ad uso <strong>di</strong> alcol sia perché inesperti nella guida sia perché, essendo in∗ Ministero della salute, sito web <strong>di</strong>sponibile all’in<strong>di</strong>rizzo http://www.ministerosalute.it.8

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