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Rapporti ISTISAN 10/3 - Istituto Superiore di Sanità

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<strong>Rapporti</strong> <strong>ISTISAN</strong> <strong>10</strong>/3PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALIAnna De Santi (a), Sara Farchi (a), Laura Camilloni (a), Francesca Filipponi (b), Adele Minutillo (b)(a) Direzione Scientifica Laziosanità, Agenzia <strong>di</strong> <strong>Sanità</strong> Pubblica Regione Lazio(b) Ufficio Relazioni Esterne, <strong>Istituto</strong> <strong>Superiore</strong> <strong>di</strong> <strong>Sanità</strong>IntroduzioneGli incidenti stradali, prima causa <strong>di</strong> morte sotto i 40 anni, rappresentano un serio problema <strong>di</strong>sanità pubblica nel nostro Paese, con 220 mila incidenti gravi ogni anno e un bilancio <strong>di</strong> circa 5 milamorti e più <strong>di</strong> 3<strong>10</strong> mila feriti gravi. Si stima che ogni anno circa un milione e mezzo <strong>di</strong> persone sirivolga al pronto soccorso per incidente stradale e che questi causino circa 20 mila casi <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà.In Italia la stima dei costi sociali degli incidenti stradali è pari al 2 % del Pil ogni anno.I fattori causali più fortemente associati agli incidenti stradali sono correlati ai comportamentidei conducenti, al loro mancato rispetto delle regole del co<strong>di</strong>ce della strada e, in particolare, ascorretti stili <strong>di</strong> vita, come eccesso <strong>di</strong> velocità, guida <strong>di</strong>stratta e pericolosa, mancato rispetto dellaprecedenza, della <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> sicurezza, assunzione <strong>di</strong> alcol e sostanze stupefacenti.Un ulteriore fattore <strong>di</strong> rischio è rappresentato dall’influenza delle malattie sulle capacità <strong>di</strong>guida. Inoltre, il mancato uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza (tra cui, soprattutto, casco e cinture)costituisce un ulteriore rilevante fattore <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong>rettamente connesso con la gravità dei traumiassociati agli incidenti stradali, soprattutto in ambiente urbano.Nell’intento <strong>di</strong> promuovere un’azione globale, sia l’OMS che la Commissione Europea hannopromosso programmi per la sicurezza stradale che prevedono una riduzione delle vittime degliincidenti stradali del 40 % entro il 20<strong>10</strong>.In Italia, questo sforzo è stato tradotto nel Piano nazionale per la sicurezza stradale, finalizzatoa creare le con<strong>di</strong>zioni per una mobilità sicura e sostenibile, riducendo il numero delle vittime e icosti sostenuti dallo Stato. Oltre al Piano nazionale e a numerosi piani regionali che istituisconocentri e osservatori sulla mobilità e il traffico e per l’educazione stradale rivolta all’utenza, allescuole e alle famiglie, è stato realizzato il progetto PASSI che ha come obiettivo quello <strong>di</strong> valutarela prevalenza delle persone che utilizzano i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza (come le cinture e il casco) estimare la proporzione <strong>di</strong> persone che riferiscono <strong>di</strong> aver guidato dopo aver bevuto alcolici, al fine<strong>di</strong> mettere in atto interventi <strong>di</strong> prevenzione mirati ed efficaci.Altra azione legislativa importante in Italia è stata la mo<strong>di</strong>fica del co<strong>di</strong>ce della strada nel 2003con l’introduzione della “patente a punti” e successive mo<strong>di</strong>fiche.Essendo la scuola uno dei luoghi privilegiati per azioni <strong>di</strong> prevenzione e promozione delbenessere in<strong>di</strong>viduale e collettivo, uno dei suoi compiti deve consistere proprio nel promuoveresalute al suo interno. Educare alla sicurezza stradale è quin<strong>di</strong> un dovere della società in quanto glielevati in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> incidenti stradali registrati sulle strade del nostro Paese costituiscono un fenomenoa cui non è possibile non prestare la massima attenzione.Definizione del problema: analisi epidemiologica,gravità, incidenza, frequenza, <strong>di</strong>ffusioneL’ISTAT ci offre una fotografia del problema nel nostro Paese nell’anno 2008: il 76,8%degli incidenti (circa 168.000) si verifica sulle strade dei centri urbani, rendendo conto del3

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