<strong>Rapporti</strong> <strong>ISTISAN</strong> <strong>10</strong>/3Gli educatori sono stati edotti e resi partecipi dell’attività, dei suoi vari aspetti e della suaimportanza, ma non sono stati coinvolti in prima persona, se non nel sostegno logistico.L’intervento <strong>di</strong> formazione per i ragazzi è stato pensato come intervento <strong>di</strong> educazione tra<strong>di</strong>spari, vale a <strong>di</strong>re come intervento da parte <strong>di</strong> giovani, ma <strong>di</strong> età superiore a quella deiragazzi target dell’attività pedagogica. Questo per non far sentire i ragazzi a contatto con degliinsegnanti adulti, ma con dei giovani come loro, con la stessa mentalità e stile <strong>di</strong> vita, manello stesso tempo per avere persone con un livello <strong>di</strong> formazione ed esperienza superiore aquello dei giovani target dell’attività, in modo da rispondere ad ogni quesito o problema postodal gruppo target, e nello stesso tempo comprendere il comportamento dei membri del gruppotarget, in poche parole comprendere ed in<strong>di</strong>rizzare verso comportamenti corretti il gruppotarget. Per poter più facilmente raggiungere lo scopo si è deciso <strong>di</strong> realizzare un CD-rom conun kit con vari supporti <strong>di</strong>dattici all’attività (guida <strong>di</strong>dattica, giochi educativi, video,animazioni multime<strong>di</strong>ali, test e verifiche) sul tema della sicurezza stradale.MetodologiaL’attività educativa verso i giovani è stata effettuata da giovani, ma <strong>di</strong> età superiore aquella dei ragazzi target dell’attività educativa stessa, come spiegato nel paragrafo precedente.L’efficacia <strong>di</strong> tale metodologia è stata provata nel mondo anglosassone, dove in ogni college ouniversità gli studenti undergraduate e freshmen (<strong>di</strong> età comparabile con i nostri studentidegli ultimi anni delle scuole superiori) seguono corsi dove gli insegnanti sono gli studentipiù gran<strong>di</strong>, i graduate students, <strong>di</strong> età comparabile ai nostri laurean<strong>di</strong>: corsi, esercitazioni,esami, tutte le attività <strong>di</strong> insegnamento sono svolte da studenti più anziani. Si pensiall’Università <strong>di</strong> Oxford e all’Università <strong>di</strong> Cambridge in Gran Bretagna, e negli Stati Unitiall’Università <strong>di</strong> Harvard, o alla Cornell University, o al Massachusetts Institute ofTechnology (MIT), istituzioni dove tale metodologia <strong>di</strong> insegnamento è portata avanti dadecenni con eccezionali risultati nella formazione dei ricercatori <strong>di</strong> domani.L’attività educativa è stata <strong>di</strong>versificata per fasce <strong>di</strong> età: scuola materna, elementare, me<strong>di</strong>ae superiore e ha previsto un programma ad hoc ad ogni livello scolastico <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento,nonché un corpo insegnante ad hoc per ogni livello scolastico <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Idealeserbatoio <strong>di</strong> studenti più anziani per far parte del corpo insegnante sono state le università, egli studenti all’ultimo anno <strong>di</strong> corso <strong>di</strong> laurea triennale e quelli <strong>di</strong> laurea specialistica.L’attività proposta ha giovato agli studenti: lo sviluppo della metodologia proposta e deisupporti <strong>di</strong>dattici proposti, nonché i risultati della sperimentazione proposta, un lavoro su basequantomeno annuale, ha costituito un valido argomento per tesi <strong>di</strong> laurea specialistica, mentrelo sviluppo e la realizzazione <strong>di</strong> singole attività, un lavoro su una base temporale <strong>di</strong> qualchemese, ha costituito un argomento per le tesine <strong>di</strong> laurea triennale, nonché un’esperienzapratica valida come tirocinio professionale per le lauree triennali. Le <strong>di</strong>verse fasce d’età deigruppi target ha comportato la scelta <strong>di</strong> studenti con <strong>di</strong>fferenti specialità: per la scuolamaterna ed elementare la migliore opzione è stata quella <strong>di</strong> studenti laurean<strong>di</strong> nel gruppo <strong>di</strong><strong>di</strong>scipline relative alla psicologia dell’età evolutiva, in grado <strong>di</strong> interagire con bambini, <strong>di</strong>capire le loro domande e preparare opportune risposte. Per la scuola me<strong>di</strong>a e superiore, oltreagli studenti in psicologia, ideali can<strong>di</strong>tati sono stati gli studenti <strong>di</strong> scienze della formazione edell’educazione e delle altre <strong>di</strong>scipline afferenti alle scienze filosofiche. Per ogni gruppocan<strong>di</strong>dato gli studenti sono stati scelti contattando docenti delle facoltà in<strong>di</strong>cate, e lapartecipazione alle attività del progetto in questione sono state proposte come parte <strong>di</strong> esami,tirocinio professionale e completamento <strong>di</strong> tesi. All’inizio dell’attività si è reso necessarioprovvedere ad un breve periodo <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> questi formatori al fine <strong>di</strong> renderli abili asvolgere il loro ruolo educatori <strong>di</strong> sicurezza stradale.20
<strong>Rapporti</strong> <strong>ISTISAN</strong> <strong>10</strong>/3ContenutiAlle scuole materne si è mostrato, a livello elementare, ciò che avviene per la strada: traffico,veicoli, interruzioni, pedoni, attraversamenti, e proposti i comportamenti corretti da tenere invarie situazioni semplici, mostrando che succede se le regole non vengono osservate. Nellescuole elementari inoltre, sono state introdotti elementi <strong>di</strong> segnaletica stradale e le prime nozioni<strong>di</strong> guida corretta, nonché l’uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza (cinture, seggiolini, casco, ecc.). Nellescuole me<strong>di</strong>e inferiori le nozioni per il ciclo precedente sono state integrate con nozioni <strong>di</strong>normativa. Nelle scuole me<strong>di</strong>e superiori quanto sopra è stato esteso con nozioni <strong>di</strong> meccanica,con complementi <strong>di</strong> guida corretta, con esempi <strong>di</strong> situazioni e comportamenti a rischio(assunzione <strong>di</strong> sostanze alcoliche e/o stupefacenti, uso <strong>di</strong> farmaci, ecc.), <strong>di</strong> incidenti, <strong>di</strong> possibiliconseguenze me<strong>di</strong>che e legali <strong>di</strong> comportamenti non corretti. Per ogni livello e classe <strong>di</strong> etàsono stati sviluppati ed utilizzati adeguati supporti <strong>di</strong>dattici.ContinuitàPer il raggiungimento degli obiettivi del progetto (aumento delle conoscenze e attitu<strong>di</strong>ni acomportamenti corretti sulla strada e nella guida) si è resa necessaria una totale collaborazioneda parte <strong>di</strong> ASL, Comune, insegnanti, genitori e ragazzi.Obiettivi <strong>di</strong> sicurezza stradale per la scuola primariaLa percezione del pericolo dei bambini, con<strong>di</strong>zionata dall’inesperienza ed immaturità, èsicuramente <strong>di</strong>versa da quella degli adulti, questo fa sì che circolando sulla strada, affrontino ipericoli in modo <strong>di</strong>verso rispetto agli adulti.La loro statura li fa accedere ad un campo visivo più ristretto rispetto ad un adulto, inparticolare le <strong>di</strong>fferenze emergono rispetto la valutazione delle <strong>di</strong>stanze e delle <strong>di</strong>mensioni siaspaziali che temporali, che influiscono anche sulla percezione della velocità <strong>di</strong> avvicinamentodegli oggetti. Il non raggiungimento del completo sviluppo cognitivo pone dei limiti oggettivirispetto alla valutazione del rischio e del pericolo: il movimento <strong>di</strong> oggetti è registrato perscansione <strong>di</strong> immagini isolate, l’elaborazione <strong>di</strong> tale acquisizione richiede un tempo e unacapacità <strong>di</strong> attenzione superiore rispetto agli adulti. Se a quanto detto si aggiunge l’esiguobagaglio esperienziale posseduto dal bambino si comprende la loro <strong>di</strong>fficoltà a calcolare la<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> frenata, la visione <strong>di</strong> veicoli nascosti (la visione periferica), il riconoscimento dellaprovenienza <strong>di</strong> un suono e tanto altro (Tabella 2 e Tabella 3).Obiettivi <strong>di</strong> sicurezza stradale per la scuola secondaria <strong>di</strong> I e II gradoIl fatto <strong>di</strong> non considerare se stessi come soggetti potenzialmente a rischio <strong>di</strong> incidente stradalecostituisce uno degli aspetti più frequenti alla base della sottovalutazione del pericolo e delmantenimento <strong>di</strong> comportamenti <strong>di</strong> guida insicuri. Oltre alla percezione del pericolo, anche lavalutazione della gravità delle conseguenze che un incidente stradale comporta con<strong>di</strong>ziona laprobabilità che un in<strong>di</strong>viduo adotti comportamenti <strong>di</strong> guida più o meno corretti.Un’alta attitu<strong>di</strong>ne al rischio definisce il comportamento che spinge la persona a ricorrere asensazioni forti, a vivere una vita avventurosa e a correre rischi e pericoli che possono costituire unaminaccia per la sua incolumità fisica e psicologica in una continua sfida con i propri limiti. Nellapopolazione generale il grado <strong>di</strong> attitu<strong>di</strong>ne al rischio è massimo nel periodo adolescenziale e tende aridursi con l’avanzare dell’età (Yao, 1990).Altro aspetto da considerare è l’influenza sociale esercitata dagli amici, dalla famiglia e dalgruppo dei pari. Per quanto concerne quest’ultima, va detto che gli atteggiamenti in<strong>di</strong>viduali sono21