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Scarica la ricerca - vol I (13,1 MB) - federcasa lombardia

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Linee guida per una casa dure<strong>vol</strong>e e sostenibile in re<strong>la</strong>zione al parco edilizio esistente nel territorio di Mi<strong>la</strong>notenute al minimo 65 , soprattutto sulle facciate esposte non a sud, compatibilmente conesigenze di una buona illuminazione naturale e dei requisiti di legge.v. Tra le finiture sono frequentemente utilizzati: intonaci (termointonaci) a base di calceidraulica (e in certi casi con terra cruda, per gli interni); tinteggi (esterni) ai silicati dipotassio; tinteggi (interni) a calce e terre naturali; trattamento strutture lignee con sali diboro e cere d’api o altri prodotti naturali; colle e vernici privi di componenti tossiche, abase di componenti naturali e dotati di certificazione.vi. Tra i materiali p<strong>la</strong>stici é previsto – a <strong>vol</strong>te – l’uso di tubature in polietilene o polipropilene(in quanto materiali ricic<strong>la</strong>bili) con riduzione e/o eliminazione del P.V.C., contenentecloruro di polivinile.vii. Sono stati evidenziati pochissimi casi di facciata venti<strong>la</strong>ta o doppia pelle, anche seappare significativo l’esperimento dell’edificio Ebora a Reggio Emilia, dove seguendo leindicazioni del protocollo provinciale locale EcoAbita, è stato posto in opera un“cappotto termico” ai piani in elevazione ed un rivestimento venti<strong>la</strong>to di pietra albasamento, con lo scopo di evitare umidità di risalita ed aumentare contestualmentel’inerzia termica dei paramenti murari.viii. Da segna<strong>la</strong>re anche <strong>la</strong> sperimentazione svizzera di Domat, nel<strong>la</strong> residenza per anzianiEMS, dove il problema dell’aumento di inerzia termica dell’in<strong>vol</strong>ucro è stato affrontatocon l’utilizzo di materiali PCM (Phase Changing Materials), in grado di cambiare il lorostato fisico a seconda dei differenti livelli di temperatura, garantendo ottimali condizionidi iso<strong>la</strong>mento.Quasi tutti i casi-studio rive<strong>la</strong>no in linea generale un’elevata attenzione progettuale verso l’utilizzo dimateriali naturali o bio-ecocompatibili, scelti, preferibilmente, tra quelli con marchi di qualitàecologica e caratterizzati da un basso impatto ambientale in ogni fase del ciclo di vita (produzione,utilizzo, smaltimento), biodegradabili o ricic<strong>la</strong>bili in dismissione e salubri per gli abitanti.ImpiantiEstremamente diffuso, nei casi-studio analizzati, il sistema di riscaldamento con pannelli radianticon fluido termovettore a bassa temperatura (a pavimento 66 , a pareti, a soffitto) accoppiato acaldaia a condensazione. Anche i sistemi di rego<strong>la</strong>zione e controllo individuali nonchécontabilizzazione (contacalorie con telelettura) in caso di impianti centralizzati sono presenti in unbuon numero di casi-studio analizzati. La soluzione impiantistica sopra descritta rappresenta <strong>la</strong>soluzione “standardizzata” per le nuove realizzazioni anche di edilizia pubblica.Va sottolineato che gli impianti centralizzati (accoppiati evidentemente a sistemi distribuiti dicontrollo e contabilizzazione) rappresentano una soluzione ottimale sia sotto il profilo deirendimenti, normalmente più elevati di quelli degli impianti autonomi, sia sotto quello del<strong>la</strong>manutenzione, partico<strong>la</strong>rmente quando le unità abitative sono in numero consistente ed un soloimpianto ben dimensionato evita sprechi.Dove sono presenti reti di teleriscaldamento è stato ovviamente previsto l’al<strong>la</strong>cciamento (es: “<strong>la</strong>Torre delle Serre”, Torino; edificio “Salvatierra”, Rennes; CasanovA, Reggio Emilia).In pochi casi (es: PEEP Cognento) sono stati previsti, almeno tra le soluzioni studiate, impianti apompa di calore per il riscaldamento estivo e il raffrescamento invernale.Risultano molto frequenti i pannelli so<strong>la</strong>ri per <strong>la</strong> produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e, inqualche raro caso, anche come supporto all’impianto tradizionale collegando il sistema a pannelliso<strong>la</strong>ri con una caldaia a condensazione.65 La trasmittanza delle superfici vetrate è infatti sempre più elevata di quel<strong>la</strong> delle superfici opache.66 I pannelli a pavimento sono meno indicati nel caso di loro utilizzo anche per raffrescamento.159

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