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Scarica la ricerca - vol I (13,1 MB) - federcasa lombardia

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Federcasa LombardiaRegione Lombardia2.2 Controllo del Sistema Costruttivo2.2.1. Iso<strong>la</strong>mento dell’in<strong>vol</strong>ucroIl ruolo dell’in<strong>vol</strong>ucro del fabbricato è da tutti riconosciuto centrale per <strong>la</strong> realizzazione di un buoniso<strong>la</strong>mento termico dello stesso. Perché esso sia in grado di iso<strong>la</strong>re correttamente gli ambienti,deve presentare caratteristiche precise, riferite all’interazione dei differenti materiali che locompongono.Dai dati esposti (capitolo B5 e C) si osserva che i materiali sintetici, a parità di spessore coibente,sono più performanti nel periodo invernale, oltre che più economici di quelli naturali, 11 anche se adiscapito del<strong>la</strong> sostenibilità complessiva del pacchetto costruttivo.I materiali iso<strong>la</strong>nti naturali d’altro canto conferiscono al pacchetto maggiori proprietà inerziali, aparità di spessore, grazie all’elevata densità che li caratterizza e risultano quindi più performantinel periodo estivo, quando maggiore risulta l’irraggiamento so<strong>la</strong>re. Una evidenza generaleriguarda alcuni materiali costruttivi di <strong>la</strong>rgo utilizzo (il cemento armato e l’acciaio ad esempio).Essi possiedono uno scarso potere iso<strong>la</strong>nte e, nel caso in cui <strong>la</strong> barriera tra interno ed esterno siacostituita solo da questi materiali, <strong>la</strong> protezione termica risulta sempre di scarso valore. Questacaratteristica di conducibilità, quando anche sia concentrata nelle sole parti strutturali, genera iltipico effetto di ponte termico che deve pertanto essere ben control<strong>la</strong>to (l’esempio più immediatoè costituito da un pi<strong>la</strong>stro inserito in modo passante in una muratura).Più in generale, <strong>la</strong>ddove vi siano parti con spessore ridotto, vi è sempre una significativadispersione di calore (è il caso, ad esempio, delle finestre 12 ). Le soluzioni disponibili per ovviare aquesti inconvenienti prevedono l’uso di materiali con spiccate qualità iso<strong>la</strong>nti, in modo daottenere, anche con re<strong>la</strong>tivamente piccoli spessori, una buona resistenza termica e quindi unabassa trasmittanza dei componenti. Questi iso<strong>la</strong>nti, generalmente molto fragili, di norma nonconsentono di essere posti in opera senza adeguata protezione e necessitano di essere copertisia con intonaci di normale consistenza sia con rivestimenti più qualificati. Spesso <strong>la</strong> natura delponte termico (ad esempio quel<strong>la</strong> dei balconi) comporta soluzioni più complesse, introducendoextracosti pesanti, tanto che in alcuni casi, <strong>la</strong> correzione dei ponti termici può risultare piùonerosa del resto dell’iso<strong>la</strong>mento dell'in<strong>vol</strong>ucro <strong>13</strong> .La <strong>ricerca</strong> di settore ha sviluppato al riguardo, una partico<strong>la</strong>re attenzione sull’applicazione dinuovi materiali in edilizia, ma l’edilizia sociale, a motivo del<strong>la</strong> <strong>ricerca</strong> di bassi costi di realizzazionee di fattibilità esecutiva e manutentiva semplificata, si presta poco all’utilizzo di materiali innovatividi in<strong>vol</strong>ucro, sia dal punto di vista delle materie prime, normalmente caratterizzate da costielevati 14 , sia a motivo delle difficoltà da superare per porli correttamente in opera.Un’analoga valutazione si presenta anche per le soluzioni a doppia pelle (oggi molto diffuse) chesono partico<strong>la</strong>rmente utilizzate nelle costruzioni destinate al terziario o a funzioni pubbliche. Nellestrutture destinate al residenziale i guadagni energetici ottenibili con finestrature di grandedimensione e ad elevate prestazioni sono importanti infatti, solo se esse risultano bendimensionate ed affiancate ad altre tecnologie di contenimento. Il risparmio che se ne ottienerisulta comunque più ridotto rispetto a quello che si può ottenere con quota parte maggiore dipareti opache e comporta di contro sovracosti che possono essere elevati.Lo scenario di riferimento italiano nel settore del residenziale risulta essere fortementecaratterizzato da tecnologie tradizionali, spesso di valenza locale, dove <strong>la</strong> massività delcomponente d’in<strong>vol</strong>ucro esterno contribuisce al raggiungimento del comfort termo igrometrico11 Alcune considerazioni sono state fatte con riferimento al<strong>la</strong> composizione del pacchetto delle pareti opache, inpartico<strong>la</strong>re per <strong>la</strong> scelta del materiale iso<strong>la</strong>nte e del<strong>la</strong> disposizione dei blocchi <strong>la</strong>terizio, qualora presenti.12 Vedasi “Breviario del risparmio energetico in edilizia”, pubblicato da CENTREDIL – ANCE Lombardia Centroregionale dei costruttori edili lombardi<strong>13</strong> È questo il punto di contraddizione fra quanti sostengono che l’aumento di iso<strong>la</strong>mento ha una incidenza di costomodesta e chi invece lo valuta economicamente oneroso.14 Si riporta ancora una <strong>vol</strong>ta un esempio di questo tipo, rappresentato dai materiali a cambiamento di fase (PCM)(cfr. capitolo C).22

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