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Scarica la ricerca - vol I (13,1 MB) - federcasa lombardia

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Linee guida per una casa dure<strong>vol</strong>e e sostenibile in re<strong>la</strong>zione al parco edilizio esistente nel territorio di Mi<strong>la</strong>nointerno. A tal proposito infatti alcuni studi sono stati mirati ad una trasposizione dei criteri diefficienza energetica del<strong>la</strong> casa passiva alle realtà più conosciute degli in<strong>vol</strong>ucri in muraturaportante “massiva” 15 .Dei differenti sistemi di in<strong>vol</strong>ucro che si sono analizzati durante il corso di questa <strong>ricerca</strong>, si èevidenziato come le differenti caratteristiche di ognuno dipendano, oltre che per gli elementi dibase (identificabili nel<strong>la</strong> chiusura esterna, nell’intercapedine e nel<strong>la</strong> chiusura interna), anche daglielementi complementari (quali sistemi di compartimentazione, di venti<strong>la</strong>zione, ecc.) cheinnescano fenomeni di natura termofisica (come l’effetto serra e l’effetto camino). In generale,quando si fa riferimento ad un sistema d’in<strong>vol</strong>ucro si considerano le caratteristiche complessivedel pacchetto, valutando ai diversi livelli ottenibili di inerzia termica, di iso<strong>la</strong>mento termico eacustico, di controllo dell’illuminazione interna, di protezione dagli agenti atmosferici, ecc., chepossono essere soddisfatte mediante l’applicazione di singoli strati, ognuno dei quali risultafunzionale al<strong>la</strong> definizione di specifici standard.Sul<strong>la</strong> base di queste ed altre considerazioni, si sono selezionate una serie di “soluzioni conformi”,da adottare in rapporto a specifiche considerazioni di progetto e da sviluppare caso per caso,re<strong>la</strong>tivamente alle caratteristiche del luogo e del<strong>la</strong> tipologia edilizia adottata.Tecnologie costruttive come pareti omogenee realizzate con blocchi termici e intonacotermoiso<strong>la</strong>nte o l’utilizzo di blocchi in <strong>la</strong>terizio porizzato coibentati dall’esterno mediante pannelliiso<strong>la</strong>nti applicati a “cappotto”, od ancora murature massicce in <strong>la</strong>terizio porizzato iso<strong>la</strong>teesternamente mediante pannelli rivestiti in mattoni faccia vista, si sono rive<strong>la</strong>ti come possibilitàconcrete di realizzazione per in<strong>vol</strong>ucri di buona resa, soprattutto se re<strong>la</strong>zionati a tipologie in lineadotate di diversi piani.2.2.2. Soluzioni ImpiantisticheNel capitolo D si è trattata diffusamente <strong>la</strong> tematica dell’integrazione degli impianti, (in partico<strong>la</strong>redi quelli termici) incaricati di fornire all’interno dell’organismo edilizio l’energia necessaria acompensare quel<strong>la</strong> che esso disperde, per mantenerlo al<strong>la</strong> temperatura prefissata. In generale suquesto importante aspetto di qualificazione del fabbricato si possono riassumere le seguenticonsiderazioni.Considerando che l’energia necessaria per climatizzare l’edificio risente dei rendimenti (inferioriall’unità) dei sistemi di distribuzione, rego<strong>la</strong>zione ed emissione (terminali di impianto) 16 <strong>la</strong>soluzione disponibile e dotata di miglior considerazione per impianti di dimensione normale èattualmente rappresentata dal<strong>la</strong> caldaia a condensazione (ad altissimo rendimento) alimentata agas naturale. Essa nelle valutazioni di ottimizzazione dei consumi è accoppiata a sistemi cheimpiegano fluido termovettore a bassa temperatura (tipicamente quindi i pannelli radianti), e chepossono essere previsti a pavimento (soluzione più frequente fino ad ora) ma anche a parete o asoffitto 17 . L’impianto centralizzato (anche a sca<strong>la</strong> di quartiere, se le dimensioni dell’intervento loconsentono), sposato a sistemi di rego<strong>la</strong>zione e contabilizzazione di tipo individuale(contacalorie), è senza dubbio <strong>la</strong> soluzione preferibile per motivi di rendimento energetico,vantaggi fiscali, etc. 18 ;La cogenerazione (in grossi impianti a sca<strong>la</strong> di quartiere) risulta vantaggiosa nel caso disfruttamento del calore anche in periodo estivo ( si par<strong>la</strong> in questo casi di trigenerazione). Talesoluzione però non appare ancora prospettabile sopratutto per l’edilizia di tipo sociale.15 “Elementi di progettazione tecnologica sostenibile”, di Anna Barozzi, in “Il progetto eco-sostenibile metodi esoluzioni per <strong>la</strong> casa è <strong>la</strong> città”, Clueb 200716 Poichè <strong>la</strong> potenza consumata dalle caldaia non è totalmente resa all’organismo edilizio (una parte vienedispersa), è definito rendimento η il rapporto fra <strong>la</strong> potenza resa e quel<strong>la</strong> consumata.17 Le altezze dei fabbricati esistenti di età superiore ai cinquanta anni sono tali da rendere possibile unadeguamento impiantistico del tipo a pannelli radianti localizzabile all’interno di una intercapedine creata conadeguato controsoffitto nel<strong>la</strong> quota di altezza che eccede i metri 2,70 attualmente considerati come altezza utileper <strong>la</strong> residenza.18 In caso di impianti centralizzati di taglia medio-alta o alta risulta partico<strong>la</strong>rmente efficiente il ricorso a soluzioni ditipo modu<strong>la</strong>re.23

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