Linee guida per una casa dure<strong>vol</strong>e e sostenibile in re<strong>la</strong>zione al parco edilizio esistente nel territorio di Mi<strong>la</strong>no• Minimizzare o prevenire, nel periodo estivo, i guadagni di calore esterni ed i carichi interni.• Modu<strong>la</strong>re e sfasare nell’arco del<strong>la</strong> giornata i carichi termici nel periodo estivo• Rimuovere il calore entrante (per venti<strong>la</strong>zione e in seguito allo sfasamento e smorza-mentodell’onda termica incidente nelle facciate sovraesposte all’irraggiamento).In partico<strong>la</strong>re, dato che gli apporti energetici so<strong>la</strong>ri sono fondamentali per <strong>la</strong> qualità energetica deifabbricati, <strong>la</strong> progettazione deve tener conto degli effetti provocati da questa radiazione,sfruttando<strong>la</strong> al meglio per entrambe le condizioni (invernale ed estiva). Una prima considerazioneche emerge, per gli edifici di nuova costruzione analizzati, è che essi vengono ad essereposizionati in grande prevalenza con l’asse longitudinale lungo <strong>la</strong> direttrice est-ovest.Per quanto riguarda lo sfasamento dei carichi termici, <strong>la</strong> tecnica di prevenzione delsurriscaldamento degli ambienti consiste proprio nello smorzare l’onda termica provenientedall’esterno, sfasando<strong>la</strong> nell’arco del<strong>la</strong> giornata. Questa strategia infatti, come è noto, portanote<strong>vol</strong>i attenuazioni dei picchi di richiesta di raffrescamento nelle ore più calde, alternando aicicli di immagazzinamento del calore i cicli di scarico durante le ore più fresche.I parametri sfasamento e smorzamento sono gli indici del grado di inerzia termica del<strong>la</strong> parete.La venti<strong>la</strong>zione notturna è estremamente utile per <strong>la</strong> rimozione del calore dal<strong>la</strong> massa termicadell’edificio ma si devono evitare le infiltrazioni d’aria quando le temperature esterne sonosuperiori a quelle interne. La venti<strong>la</strong>zione viene realizzata mediante un flusso d’aria, che prima diessere messo in circolo nell’edificio, viene raffreddato (ad esempio attraverso condotti o localisotterranei o giardini adiacenti al<strong>la</strong> costruzione).Le tecniche di dissipazione del calore naturali sono:- il raffrescamento radiativo, che utilizza come “pozzo termico” il cielo,- il raffrescamento evaporativo, che utilizza come “pozzo” l’acqua o l’aria,- il raffrescamento convettivo, che utilizza come “pozzo” l’aria- il georaffrescamento, che si avvale del salto di temperatura legato al terreno.Effetti del<strong>la</strong> normativa sui criteri progettuali d’in<strong>vol</strong>ucroFra i Comuni che risultano virtuosi in Regione Lombardia (in sintonia quindi con <strong>la</strong> nuovalegis<strong>la</strong>zione nazionale e regionale) alcuni (quelli ad esempio di Corbetta, Melzo e Carugate)hanno già inserito nel proprio Rego<strong>la</strong>mento Edilizio quei principi che garantiscono un elevatoiso<strong>la</strong>mento d’in<strong>vol</strong>ucro, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e naturali (acqua e sole), impiego ditecnologie bioclimatiche e riduzione dell’impatto ambientale.Preoccupazione generale però, rispetto all'introduzione di un rinnovato rigore nel<strong>la</strong> qualitàenergetica dei nuovi fabbricati, è stata e resta <strong>la</strong> considerazione di consentire il raggiungimentodelle prestazioni indicate dal<strong>la</strong> normativa con costi di costruzione sostenibili sia dall'operatorepubblico sia da quello privato 67 .Miglioramento delle prestazioni energetiche estive ed invernali dei componenti d’in<strong>vol</strong>ucroreso obbligatorio dalle nuove norme regionali.Il limite posto alle perdite di calore che si realizzano attraverso l’in<strong>vol</strong>ucro esterno di un fabbricato(limite che discende dal fissare un valore inderogabile al<strong>la</strong> trasmittanza termica dei suoicomponenti, variabile in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> tipologia edilizia ed al<strong>la</strong> zona climatica), ha l'obiettivo diridurre drasticamente il fabbisogno energetico annuale per <strong>la</strong> climatizzazione invernale 68 .67 Da indagini condotte per analizzare le prestazioni energetiche d’in<strong>vol</strong>ucro a “regime” dal 1 gennaio 2010, risultache rispetto alle condizioni esistenti per <strong>la</strong> realizzazione del parco edilizio lombardo (facenti riferimento al<strong>la</strong>precedente Legge n. 10/1991) il sovrapprezzo stimato, rispetto al costo base per quegli interventi è inferiore al3%, per un risparmio stimato, sul consumo annuo di energia, pari al 42,3%.68 Per limitare il fabbisogno energetico derivante dal<strong>la</strong> climatizzazione estiva invece, il legis<strong>la</strong>tore intervieneproponendo una serie di “buone pratiche” che vanno dal porre un limite inferiore al valore del<strong>la</strong> massa termica,per le zone climatiche A, B, C, D, fino ai consigli bioclimatici di progettazione integrata edificio-ambiente.177
Federcasa LombardiaRegione LombardiaIl miglioramento delle prestazioni energetiche dell’in<strong>vol</strong>ucro edilizio è fissato quindi tramite nuovistandard di iso<strong>la</strong>mento dell'in<strong>vol</strong>ucro, applicabili a superfici verticali ed orizzontali (opache etrasparenti).Esso è riassunto dalle tabelle seguenti:Punto 2, Allegato C. Trasmittanza termica delle strutture opache verticali.Zona climaticaDal 1 gennaio2006U [W/m 2 K]Dal 1 gennaio 2008U [W/ m 2 K]Dal 1 gennaio 2010U [W/ m 2 K]A 0,85 0,72 0,62B 0,64 0,54 0,48C 0,57 0,46 0,40D 0,50 0,40 0,36E 0,46 0,37 0,34F 0,44 0,35 0,33Tabel<strong>la</strong> 2.1: Valori limite del<strong>la</strong> trasmittanza termica espressi in funzione del<strong>la</strong> zona climatica, cosìcome è individuata nel DPR n. 412/'93.Punto 3.1, Trasmittanza termica delle strutture opache orizzontali o inclinate. Coperture-So<strong>la</strong>icontroterraZona climaticaDal 1 gennaio2006U [W/ m 2 K]Dal 1 gennaio 2008U [W/ m 2 K]Dal 1 gennaio 2010U [W/ m 2 K]A 0,80 0,42 0,38B 0,60 0,42 0,38C 0,55 0,42 0,38D 0,46 0,35 0,32E 0,43 0,32 0,30F 0,80 0,42 0,38Tabel<strong>la</strong> 3.1: Valori limite del<strong>la</strong> trasmittanza termica espressi in funzione del<strong>la</strong> zona climatica, cosìcome è individuata nel DPR n. 412/'93.Punto 3.2, Allegato C. Pavimenti.Zona climaticaDal 1 gennaio2006U [W/ m 2 K]Dal 1 gennaio 2008U [W/ m 2 K]Dal 1 gennaio 2010U [W/ m 2 K]A 0,80 0,74 0,65B 0,60 0,55 0,49C 0,55 0,49 0,42D 0,46 0,41 0,36E 0,43 0,38 0,33F 0,41 0,36 0,32Tabel<strong>la</strong> 3.2: Valori limite del<strong>la</strong> trasmittanza termica espressi in funzione del<strong>la</strong> zona climatica, cosìcome è individuata nel DPR n. 412/'93.178