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Scarica la ricerca - vol I (13,1 MB) - federcasa lombardia

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Linee guida per una casa dure<strong>vol</strong>e e sostenibile in re<strong>la</strong>zione al parco edilizio esistente nel territorio di Mi<strong>la</strong>nocon senso prevalente sugli elementi quantitativi del numero dei vani e dei metri cubi per ettaro”. Il“quadro del<strong>la</strong> città attuale: attorno al nucleo d’origine sorgono raggruppamenti di questo tipo, chenon presentano una reale connessione con il centro urbano e che non hanno nemmeno in séquei valori determinanti, corrispondenti al<strong>la</strong> reale importanza di cui avrebbero capacità […]Avremo compiuto un grande passo avanti il giorno in cui si potranno cancel<strong>la</strong>re dal vocabo<strong>la</strong>riodelle sigle e delle consuetudini […] certe formule quali ‘quartiere autonomo’ od anche come sidice per errore ‘quartiere autosufficiente’ di case popo<strong>la</strong>ri, di case minime, di case per senza tettoe così via […] Cosa avverrà in effetti, quando fra qualche anno, tradotti in concreto quelli che perora sono i criteri direttivi e presupposti del C.E.P., ci troveremo di fronte a colossali complessirealizzati a progetto, qualitativamente tipizzati ed uniformi, con il solo pregio di caratteristicheambientali […] nel<strong>la</strong> migliore delle ipotesi difficilmente assimi<strong>la</strong>bile dal<strong>la</strong> città: che anzi una erratao soltanto non ponderata localizzazione dei quartieri coordinati potrebbe addirittura sovvertire <strong>la</strong>struttura del<strong>la</strong> città stessa”.Senza pretese di ricostruzioni storiche, il breve richiamo intende ricordare che lo sforzo enormedegli anni successivi al<strong>la</strong> Seconda Guerra Mondiale, con vittorie e sconfitte, errori e scelte giuste(non è questa <strong>la</strong> sede per avanzare valutazioni) ha dato luogo comunque ad unpatrimonio/risorsa che “ha sovvertito” <strong>la</strong> forma del<strong>la</strong> città di Mi<strong>la</strong>no.Si aggiunga che attualmente avanzano sia una nuova richiesta abitativa che nuove esigenzecivili, quali <strong>la</strong> sicurezza, come baluardo a incertezze e paure, affermata spesso anche acondizione di limitare libertà individuali; un inedito senso di equità, scarsamente caratterizzata daage<strong>vol</strong>i forme di solidarietà o “fratel<strong>la</strong>nza”; l’esistenza di reti di rapporti spesso sganciate dailuoghi di residenza, oltre che non predeterminate o predefinite dal<strong>la</strong> vita collettiva.In queste condizioni di frammentazione sociale, di variabilità di esigenze anche individuali nonfacilmente predeterminabile, di rapida mutazione in corso dello scenario urbano mi<strong>la</strong>nese, il tematecnico del risparmio energetico nel parco dell’edilizia pubblica del territorio mi<strong>la</strong>nese acquista,pur nel<strong>la</strong> sua estrema partico<strong>la</strong>rità tematica e tecnica, valenza importante ai tre livelli sporaindividuati: del progetto, del piano, delle politiche pubbliche.È questione, estremamente parziale rispetto all’insieme delle tematiche residuali urbane; tuttaviacostringe a una riflessione sull’intero patrimonio edilizio, che oggi necessità di adeguamenti ecure diverse, ancora prima di ulteriori accrescimenti. Il contributo del<strong>la</strong> <strong>ricerca</strong> Linee guida che quisi presenta apre dunque squarci su temi che eccedono il suo scopo; ciò è parso inevitabile inragione del valore eccezionale, sotto molti punti di vista, del patrimonio esistente.In analogia con le valutazioni di carattere economico per interventi su edifici di nuova costruzione,le valutazioni sui complessi edilizi esistenti sono stati ricavati dall’analisi dei casi di studio,considerando che <strong>la</strong> qualificazione energetica dei fabbricati deve tenere in conto,contemporaneamente, i costi d’intervento e i costi di esercizio (tutti i risparmi energetici resipossibili dall’intervento stesso). Di conseguenza, <strong>la</strong> valutazione di sostenibilità economica si èbasata, in ambedue i settori, sul<strong>la</strong> quantificazione del tempo necessario per coprire, con irisparmi ottenuti, i maggiori costi di intervento (tempo di ritorno).37

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