- il Tavolato vulcanico a sud-ovest di Orvieto, parte del complesso vulcanico laziale;- il Tavolato di travertino, a occidente delle catene dei Monti Martani e Monti Amerini;- le Alluvionali (ciottoli, argille e detriti vari) delle valli fluviali e delle pianure umbre.Un elemento morfologico di particolare rilevanza che caratterizza la regione è la presenza di cinquealtipiani di vaste dimensioni sull’Appennino Umbro-marchigiano: Colfiorito (800 m circa s.l.m.),Castelluccio di Norcia, a 1300 m circa di altitudine, S. Scolastica, presso Norcia, a 650 m circa,Verchiano, tra Foligno e Sellano, circa 750 m, e Ruschio, a sud di Terni, a quasi 1000 m di quota.Clima.Il clima della regione è decisamente influenzato dalla posizione centrale interna alla Penisolaitaliana e dalle caratteristiche orografiche, con la dorsale appenninica che si erge ad ostacolorispetto alla circolazione delle correnti fredde provenienti dal nord e i modesti rilievi collinarioccidentali che consentono l’accesso degli influssi climatici mediterranei. Come riportato nella“Carta fitoclimatica dell’Umbria” (Orsomando, Catrosi e Pitzalis, 1998), nel territorio regionale sipossono individuare sei diverse tipologie climatiche: termo-collinare, basso-collinare, alto-collinare,basso-montano, alto-montano e alpino.- Tipo termo-collinare (con impronta più mediterranea): temperature e precipitazioni medie annuerispettivamente superiori ai 14° C e inferiori a 1000 mm; aridità estiva di 70-90 giorni e mediadelle temperature minime superiore a 0° C; interessa sostanzialmente la parte sud-occidentaledella regione.- Tipo basso-collinare: temperature e precipitazioni medie annue rispettivamente di 12-13° C e700-900 mm; aridità estiva di 30-50 giorni; media delle minime superiore a 0° C, ma conepisodi di gelate nel periodo dicembre-febbraio; interessa la zona collinare fino ai 450-500 m(settore centrale e Valle del Tevere) o ai 700-750 m (zona sud-occidentale).- Tipo alto-collinare: temperature e precipitazioni medie annue rispettivamente di 10-11° C esuperiori a 1000-1100 mm; assenza di aridità estiva; media delle temperature minime prossimeo leggermente inferiori a 0° C nei mesi di gennaio e febbraio, con frequenti gelate nel periodonovembre-marzo; il limite inferiore di questo tipo climatico si trova in corrispondenza deifondovalle, e cioè a nord intorno ai 300-400 m s.l.m., a sud sui 700-750 m; il limite superioreoscilla tra i 900 e i 1100 m, in funzione dell’esposizione e della distanza dalle pianure.- Tipi basso e alto-montano: temperature e precipitazioni medie annue rispettivamente inferiorigeneralmente a 0° C e superiori ai 1200-1300 mm; temperatura media minima inferiore a 0° Cnel periodo gennaio-febbraio, con intense gelate possibili da ottobre ad aprile-maggio; presenzadella neve per alcune settimane; assenza di aridità estiva; questo tipo climatico interessa i settoripiù elevati della dorsale appenninica, superiori ai 1000 m e fino ai 1750-1800 m s.l.m..Suolo.Per quanto concerne le caratteristiche del suolo, risultato dell’interazione di diversi fattori naturalied antropici con le rocce della superficie terrestre, l’Umbria si presenta con tre sostanziali, diversetipologie di suolo:- Entisuoli, suoli poco evoluti, diffusi lungo i versanti collinari e montuosi, in corrispondenza disuperfici di erosione e nelle aree alluvionali;- Inceptisuoli, suoli più evoluti, presenti soprattutto nelle aree collinari e lungo le basse pendicimontane;- Alfisuoli, suoli evoluti, particolarmente diffusi nelle aree pianeggianti stabili, quali i terrazzialluvionali.Oltre a quelle sopra elencate, si rilevano altre tipologie di suolo limitate a zone specifiche, di ridottedimensioni, quali il piano di Colfiorito e alcune aree della Valle Umbra. Per quanto concerne laPag. 10
capacità d’uso del suolo, ovvero il suo potenziale utilizzo agricolo o silvo-pastorale in rapporto alrischio relativo che ne deriva, essa è maggiore per i suoli delle aree pianeggianti e tabulari, dove lerelative caratteristiche morfologiche e climatiche ne favoriscono lo sviluppo e la conservazione.All’opposto, tale capacità è scarsa per i suoli dei rilievi montuosi, dove la morfologia e il climaesercitano, invece, un’azione limitante. Tra i due estremi, si rileva una capacità intermedia per learee di bassa collina ed una più modesta per quelle altocollinari; in questi due ambiti, caratterizzatida un’elevata variabilità delle caratteristiche pedologiche, la capacità diminuisce sensibilmente conl’aumentare della pendenza e della componente argillosa.Uso del suolo.Per la rappresentazione più attuale dell’uso del suolo in Umbria si fa riferimento alla banca dati delprogetto “Corine Land Cover” (1993), la cui metodologia di rilevamento consiste nellafotointerpretazione computerizzata delle immagini indirizzate dal satellite Landsat, classificate nellevarie categorie previste dal progetto con l’ausilio di dati accessori (foto aeree e carte). Le 44 classid’uso previste dalla metodologia europea di classificazione vengono raggruppate in tre livelligerarchici, il primo dei quali prevede la suddivisione del territorio regionale in cinque tipologie:a) territori modellati artificialmente;b) territori agricoli;c) territori boscati e ambienti seminaturali;d) zone umide;e) corpi idrici.I territori agricoli, con il 51% di superficie occupata, superano quelli boscati e gli ambientiseminaturali, a quota 44%. Con il 2% e 3% chiudono l’ordine di classificazione, rispettivamente, icorpi idrici e i territori modellati artificialmente .Il secondo livello gerarchico individua tredici classi d’uso, tra cui ritroviamo le zone boscate con lamaggior estensione (36,6%), seguite dai seminativi (30%) e dalle zone agricole eterogenee (14%);le zone urbanizzate coprono appena il 2% del territorio.Rete idrografica, bacini naturali e artificiali.Il bacino idrografico del fiume Tevere, che attraversa la regione per circa 200 km in direzioneNord-Sud, comprende la gran parte del territorio regionale. Lungo il tratto umbro, caratterizzato dauna modesta pendenza, il Tevere ha numerosi affluenti, tra cui i principali sono Chiascio e Nera, insinistra idrografica, e Nestore e Paglia, in destra; il suo regime idraulico è decisamente influenzatodagli invasi di Montedoglio, in Toscana, e Corbara e Alviano, in territorio umbro.Il Lago Trasimeno è l’invaso naturale più esteso della regione ed il quarto in Italia, con un bacinoidrografico di 300 km 2 , comprensivo dello specchio lacustre, la cui estensione è di 124 km 2 . Il lagoè privo di emissari naturali, e pertanto si caratterizza per un regime idrologico fortemente irregolare.Attualmente il lago è collegato, mediante l’immissario artificiale dell’Anguillara costruito neglianni cinquanta, ai bacini idrografici dei torrenti Rigo Maggiore, Tresa, Moiano e Maranzano, conun aumento della superficie dell’intero bacino idrografico di quasi 100 km 2 . L’invaso si presentacon bassi fondali (profondità media 4,72 m, con un massimo di 6,3 m) e sponde dalle pendenzeminime.Il lago di Piediluco ha un bacino idrografico di circa 74 km 2 , che in parte si estende in territoriolaziale. La sua profondità media è di 11,46 m, con una variabilità, nella zona centrale, tra i 10 e i 22m; la pendenza delle rive raggiunge anche il 50%. Il lago, dotato di un immissario naturale, il RioFuscello, con una portata media stimata intorno ai 120 l/s, viene utilizzato a scopi idroelettrici,pertanto le sue caratteristiche idrologiche sono regolate artificialmente.Pag. 11
- Page 1 and 2: PIANO DI SVILUPPO RURALE PERL’UMB
- Page 3 and 4: Allegato 1S. GiustinoCiternaCittà
- Page 5 and 6: INDICEDESCRIZIONE QUANTIFICATA DELL
- Page 7 and 8: MONITORAGGIO E VALUTAZIONE---------
- Page 9: DESCRIZIONE QUANTIFICATA DELLA SITU
- Page 13 and 14: miglioramento del suolo che nei sop
- Page 15 and 16: (numero totale di incendi, superfic
- Page 17 and 18: 2) densità demografica della popol
- Page 19 and 20: (il 2%) su 87.000 donne che svolgon
- Page 21 and 22: più recente il grado di spopolamen
- Page 23 and 24: di sfruttamento delle innovazioni,
- Page 25 and 26: economica, le radici dell’afferma
- Page 27 and 28: I comparti più rilevantiAgricoltur
- Page 29 and 30: Due aspetti vanno evidenziati in co
- Page 31 and 32: La collocazione territoriale del si
- Page 33 and 34: Punti di forza e debolezza del Sist
- Page 35 and 36: Impatto del precedente periodo di p
- Page 37 and 38: STATO DI ESECUZIONE FINANZIARIA CON
- Page 39 and 40: Reg.CE2081/93 Ob5B sottoprogramma 2
- Page 41 and 42: Gli obiettivi generali del regolame
- Page 43 and 44: potenziamento, la creazione di magg
- Page 45 and 46: Coerenza interna del PianoIl Piano,
- Page 47 and 48: gerarchia sono stati elaborate le m
- Page 50 and 51: Nello specifico le priorità sono:1
- Page 52 and 53: Piano forestale regionaleIl Piano f
- Page 54 and 55: Locali. Esse costituiscono pertanto
- Page 56 and 57: agronomica dei reflui zootecnici st
- Page 58 and 59: La prima tipologia, generata dalla
- Page 60 and 61:
ATTUAZIONEStrategieL’analisi econ
- Page 62 and 63:
Quantificazione degli obiettiviGli
- Page 64:
PIANO FINANZIARIOSpesa complessivaL
- Page 67 and 68:
DESCRIZIONE DELLE MISUREElenco dell
- Page 69 and 70:
- Gestione del suolo sotto vincolo
- Page 71 and 72:
proprietà delle singole aziende ag
- Page 73 and 74:
MISURA 1.1.1 (a) - INVESTIMENTI NEL
- Page 75 and 76:
all’acquisizione di strumenti inf
- Page 77 and 78:
medesime clausole finanziarie, proc
- Page 79 and 80:
MISURA 1.1.3 (p) - DIVERSIFICAZIONE
- Page 81 and 82:
9. opere realizzate in ambito azien
- Page 83 and 84:
Condizioni dettagliate di eleggibil
- Page 85 and 86:
MISURA 1.1.4 (b) - INSEDIAMENTO DI
- Page 87 and 88:
E’ riconosciuto l’insediamento
- Page 89 and 90:
MISURA 1.1.5 (d) - PREPENSIONAMENTO
- Page 91 and 92:
(in EURO)2000 2001 2002 2003 2004 2
- Page 93 and 94:
MISURA 1.2.1 (g) - MIGLIORAMENTO DE
- Page 95 and 96:
dell’investimento per la sua dura
- Page 97 and 98:
g) Investimenti per la trasformazio
- Page 99 and 100:
) avviamento di organismi di commer
- Page 101 and 102:
MISURA 1.3.1 (l) - AVVIAMENTO DI SE
- Page 103 and 104:
esercizio, in modo che al quinto an
- Page 105 and 106:
alla presente azione saranno, preva
- Page 107 and 108:
sviluppino adeguate professionalit
- Page 109 and 110:
La dotazione finanziaria pubblica n
- Page 111 and 112:
Si conferma che le garanzie prestat
- Page 113 and 114:
− dati sull’importo totale dell
- Page 115 and 116:
È prevista una modulazione degli a
- Page 117 and 118:
MISURA 2.1.2 (f) - MISURE AGROAMBIE
- Page 119 and 120:
Gli importi dell’aiuto sono modul
- Page 121 and 122:
LocalizzazioneAcquiferi sensibili,
- Page 123 and 124:
Indicatori di impatto ambientaleVar
- Page 125 and 126:
Localizzazione:L’Azione sarà app
- Page 127 and 128:
- per l’olivo: Fecciaro, Raggio e
- Page 129 and 130:
BENEFICIARILa misura prevede la con
- Page 131 and 132:
IMPORTI UNITARI DEGLI AIUTI PER AZI
- Page 133 and 134:
ALLEGATO f.a “Dosi di riferimento
- Page 135 and 136:
COLTIVAZIONI ERBACEESCELTA DEL TERR
- Page 137 and 138:
COLTURE ORTICOLEAVVICENDAMENTOE’
- Page 139 and 140:
Sambucus nigraSpartiumTaxus baccata
- Page 141 and 142:
MISURA 2.1.3 (t) - TUTELA DELL’AM
- Page 143 and 144:
- migliorare e conservare i pascoli
- Page 145 and 146:
I contributi alle spese sono liquid
- Page 147 and 148:
INDICATORI FISICIAzione Indicatori
- Page 149 and 150:
Per il periodo di validità del Pia
- Page 151 and 152:
I contributi alle spese di impianto
- Page 153 and 154:
Allegato AElenco di riferimento del
- Page 155 and 156:
MISURA 2.2.2 (i) - ALTRE MISURE FOR
- Page 157 and 158:
- di 1.016.000 EURO, di cui 508.000
- Page 159 and 160:
- migliorare la capacità delle for
- Page 161 and 162:
del consumo di combustibili fossili
- Page 163 and 164:
per i consorzi fra privati o misti
- Page 165 and 166:
Per l’azione d), trattandosi di i
- Page 167 and 168:
INDICATORI FISICINr. beneficiariPr
- Page 169 and 170:
mediante concessione di contributi
- Page 171 and 172:
ispetto del “de minimis” di cui
- Page 173 and 174:
Azione a)Azione b)Azione c)Azione d
- Page 175 and 176:
Totale delle spese pubblicheTotale
- Page 177 and 178:
Caratteristiche principaliIntensit
- Page 179 and 180:
1. interventi di ristrutturazione,
- Page 181 and 182:
MISURA 3.3.2 (q) - GESTIONE DELLE R
- Page 183 and 184:
interaziendali e collettivi.Sono co
- Page 185 and 186:
AUTORITÀ COMPETENTI E ORGANISMI RE
- Page 187 and 188:
Nella fase di attuazione, oltre all
- Page 189 and 190:
LA CONCERTAZIONE E LA CONSULTAZIONE
- Page 191 and 192:
−COOPERATIVE E OPERATORI AGRICOLI
- Page 193 and 194:
APPENDICEPag. 193
- Page 195 and 196:
Pag. 195
- Page 197 and 198:
Pag. 197
- Page 199 and 200:
Tabella 5 - Varietà e ruralità.De
- Page 201 and 202:
Figura 1 - Transizioni intersettori
- Page 206 and 207:
Pag. 206
- Page 208 and 209:
Tabella 22 - Distribuzione della su
- Page 210 and 211:
Tabella 26a - Composizione PLV (pre
- Page 212 and 213:
Pag. 212
- Page 214 and 215:
Pag. 214
- Page 216:
Pag. 216