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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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LA CONCERTAZIONE E LA CONSULTAZIONEPremessaLa Regione dell’Umbria, all’inizio del corrente anno, uniformandosi ai principi generali della nuovaprogrammazione dei fondi strutturali, ha promosso iniziative e progetti per affrontare le complesseproblematiche dello sviluppo rurale.Nel contempo, ha istituito un gruppo di lavoro, composto da dirigenti e funzionari, perl’elaborazione del Piano di sviluppo rurale in conformità a quanto previsto dai regolamenti (CE) nn.1257/99 e 1750/99).Il gruppo ha elaborato un primo documento tecnico e si è avvalso della collaborazionedell’Università degli Studi di Perugia-Facoltà di Agraria, per quanto concerne l’analisi socioeconomicadella ruralità, del sistema agricolo e agroalimentare della Regione, analisi checostituisce la parte introduttiva del documento stesso.Tale documento è stato predisposto tenendo conto degli indirizzi dell’Amministrazione e delcontinuo confronto promosso nell’ambito delle attività di consultazione e di concertazione, che sisono sviluppate in coerenza alle indicazioni comunitarie e a quanto previsto dalla normativa e dallalegislazione regionale vigente.Atti fondamentali di tale processo sono individuabili nella legge regionale n. 34/98 che definisce leforme e i modi per la partecipazione degli enti locali alla formazione dei Piani e Programmiregionali, nel successivo Accordo sulla concertazione e nella legge regionale n. 13/<strong>2000</strong>concernente “Disciplina generale della programmazione, del bilancio, dell’ordinamento contabile edei controlli interni della Regione dell’Umbria” che ribadisce, fra l’altro, l’importanza del confrontonegoziale nella predisposizione degli strumenti della programmazione individuandone le partieconomiche e sociali e degli organismi di concertazione istituzionale.Attività di consultazione e di concertazione del Piano di Sviluppo RuraleLa fase di consultazione e di concertazione del Piano di sviluppo rurale, si è sviluppata sui diversicontesti tecnici istituzionali e territoriali della Regione.La prima fase di confronto è stata promossa sulle linee del Piano di Sviluppo Rurale nell’ambito del“Tavolo Verde”, con le Organizzazioni professionali agricole con gli Ordini professionali e con leAssociazioni di produttori biologici e, nell’ambito del “Tavolo Agroalimentare”, con leorganizzazioni di cooperative; entrambi istituiti dall’Assessorato all’agricoltura per quanto riguardaspecificatamente la formazione di piani e programmi riguardanti l’agricoltura (incontri n. 4).Relativamente alla bozza del Piano, al fine di approfondire i suoi contenuti tecnici e di individuareproposte migliorative, è stato attivato un “tavolo tecnico” con le Organizzazioni professionaliagricole regionali.Tale bozza è stata sottoposta all’esame dell’Autorità ambientale regionale, che ha valutato intermini positivi la sua impostazione con particolare riferimento alla tutela e valorizzazionedell’ambiente e del territorio , e del Centro per le Pari opportunità di Bologna, incaricato dallaRegione dell’Umbria , che ha redatto apposite relazioni valutative inserite nel Piano e nell’allegaton. 4.E’ stato promosso, altresì, un incontro presso il Consiglio della Facoltà di Agraria dell’Universitàdegli studi di Perugia per un ulteriore e qualificato confronto sulle tematiche del Piano.Sull’impostazione generale del piano, ma a livello più ampio, è stata sviluppata un’altra fase diconsultazione nei diversi contesti territoriali, andando così ad interessare l’intero territorioregionale, con le Istituzioni e le parti economiche e sociali più rappresentative nell’ambito locale(incontri n. 5 presso le sedi comunali e n. 1 presso la sede della Provincia di Terni).Nel rispetto della normativa regionale in premessa richiamata sono stati tenuti inoltre, presso la sededella Giunta regionale, due incontri per la concertazione della bozza del Piano, che hanno coinvoltoPag. 189

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