13.07.2015 Views

PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Lago Trasimeno (indagine 1991-1992): forte variabilità del pH, il giudizio trofico, basato sullaconcentrazione di fosforo totale permette di classificarlo come mesotrofo. Nel periodo 1990-95sono state effettuate analisi fisico-chimiche che hanno evidenziato un’estrema variabilità dellapresenza di nitrati, fosfati e di tutti i parametri microbiologici.Le acque sotterranee presentano buone caratteristiche qualitative. Si riscontrano però alcuniproblemi di inquinamento batteriologico e, dal punto di vista chimico, il superamento di alcunilimiti stabiliti dal DPR 236/88 relativamente alla concentrazione di alcuni parametri critici (sostanzeazotate, ferro e manganese). Le cause sono in parte di origine naturale ed in parte dovute alleattività antropiche. In ogni caso, il 98,8% della popolazione è servita da depuratori e l’84% deicomuni ne è dotato.Suolo.Scarse sono le informazioni sui volumi complessivi di fitofarmaci e di fertilizzanti utilizzati e sullaloro distribuzione territoriale.In relazione all’attività zootecnica sono state individuate le zone sottoposte a maggiore pressionedal punto di vista del carico di azoto e fosforo e dal punto di vista dell’inquinamento di naturaorganica. A questo riguardo i comuni a maggiore rischio di inquinamento sono quelli delle zonecentrali della regione e quelli intorno al Lago Trasimeno.Da segnalare, è il notevole impegno della regione per la raccolta differenziata e per il riciclaggio deirifiuti con aumento percentuale dei rifiuti recuperati tramite la raccolta differenziata.Sottosuolo.L’Umbria è una regione da sempre esposta ai terremoti che, in taluni casi, hanno prodotto notevolidanni alle costruzioni e perdite di vite umane. Gli studi mostrano che l’attività sismica è statasempre presente. Pertanto, sono state condotte e sono in corso diverse indagini volte a migliorare leattività di prevenzione al fine di ridurre gli effetti di questa calamità naturale.Relativamente alla stabilità dei versanti gli studi disponibili, “Studio dei centri abitati instabilidell’Umbria” e “Carta inventario dei movimenti franosi in Umbria”, sebbene validi strumenti disupporto per studi di maggior dettaglio, non consentono di effettuare analisi omogenee di tipoquantitativo.Per quanto concerne le cave attive in Umbria l’analisi dei dati 1976-1994 evidenzia una fortediminuzione delle cave attive a seguito della drastica diminuzione di quelle per l’estrazione di pietreda costruzione e materiali lapidei quali gesso, basalti e tufi e della flessione delle cave perl’estrazione di argille.Flora vegetazione e foreste.Risultano ancora incomplete le informazioni sulla flora ed in particolare sui licheni.Per quanto concerne le specie rare e minacciate le “Liste rosse” compilate per l’Italia mettono inrisalto per l’Umbria la seguente situazione:- una Epatica risulta minacciata, mentre altre due sono rare;- sette specie di Muschi sono considerati minacciati;- una specie Cormofita risulta minacciata, due specie sono rare e nove vulnerabili.Occorre segnalare l’elevata disponibilità di dati ed informazioni sulle foreste. A tale riguardo è incorso di realizzazione un sistema di integrazione fra dati forestali ed informazioni vegetazionali efloristiche.Per quanto concerne lo stato di salute dei boschi la principale avversità dei boschi umbri è costituitagli incendi. Analizzando i dati ISTAT relativi al periodo 1971-1993 rimane evidente l’irregolaritàdel fenomeno sia per quanto concerne il numero degli incendi che la superficie incendiata. I trendsdel periodo 1991-1997 consentono di rilevare che i principali indicatori della gravità del fenomenoPag. 14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!