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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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(il 2%) su 87.000 donne che svolgono un lavoro dipendente. Le donne che svolgono un lavoroimprenditoriale in agricoltura sono 2.000 (l’11%) su un totale di 18.000, e 2.000 (il 22%) quelle chesono socie di cooperativa e coadiuvanti su di un totale di 9.000.Da questi dati risulta come complessivamente il peso delle donne occupate in agricoltura tenda aridursi (dal 6% al 5%) e questo in un periodo in cui l’occupazione femminile aumenta. E’ però daconsiderare che la presenza di donne che svolgono un lavoro indipendente in agricoltura è unapresenza molto più elevata (dal 16% al 15%) per cui questa area va tenuta in considerazione perazioni qualificate a favore delle donne. Il rischio che, senza azioni adeguate, può verificarsi è lariduzione di donne imprenditrici rispetto alle donne socie e coadiuvanti. Infatti, nel periodoconsiderato, le donne che svolgono un lavoro imprenditoriale in agricoltura passano in Umbria da3.000 a 2.000 (- 1.000), mentre è stabile (2.000) il numero delle donne socie e coadiuvanti(tendenza che è confermata anche a livello nazionale). Una inversione di tendenza che potenzi ilnumero di donne imprenditrici collegate ad attività agricole è prevista da molte misure presenti inquesto Piano. Le misure che prevedono un’attività agricola ripensata in stretto contatto con strategiedi valorizzazione e tutela dell’ambiente (come l’agriturismo, le produzioni agricole naturali, ecc.)propongono infatti percorsi imprenditoriali che, adeguatamente pubblicizzati, possono risultareattraenti per le nuove generazioni femminili molto scolarizzate.(b)Presenza delle donne e degli uomini in agricolturaIn questa seconda analisi, tendente a verificare la femminilizzazione o meno dell’agricoltura, gliindicatori tenuti presenti sono:1. Percentuale complessiva di donne occupate in agricoltura sul totale delle persone (donne +uomini) occupate in agricoltura.2. Percentuale di donne operaie (voce Istat Operai e assimilati, apprendisti, lavoranti a domicilio)occupate in agricoltura sul totale delle persone operaie (donne + uomini) occupate in agricoltura.3. Percentuale di donne impiegate (voce Istat Dirigenti, direttivi, quadri e impiegati) in agricolturasul totale delle persone impiegate (donne + uomini) in agricoltura.4. Percentuale di donne occupate in un lavoro dipendente in agricoltura rispetto all’insieme dellepersone (donne + uomini) occupate in un lavoro dipendete in agricoltura (sintesi voci 2 + 3).5. Percentuale di donne imprenditrici (voce Istat Imprenditori, liberi professionisti, lavoratori inproprio) in agricoltura sul totale delle persone imprenditrici (donne + uomini) in agricoltura.6. Percentuale di donne socie di cooperativa e coadiuvanti in agricoltura sul totale delle persone(donne + uomini) socie di cooperativa e coadiuvanti in agricoltura.7. Percentuale di donne occupate in un lavoro indipendente in agricoltura sul totale delle persone(donne + uomini) occupate in un lavoro indipendente in agricoltura.Nel 1995 in Umbria su 21.000 persone occupate in agricoltura le donne sono 7.000 (il 30%) e gliuomini 14.000. Di queste 21.000 persone, 14.000 svolgono un lavoro indipendente (e le donne sono5.000, il 36%) ed altre 7.000 svolgono un lavoro dipendente (e le donne sono 2.000, il 28%). Trachi svolge un lavoro indipendente in agricoltura, le donne imprenditrici sono 3.000 (il 27%) su11.000 imprenditori/trici in agricoltura, mentre sono il 66,6% dei soci e coadiuvanti (2.000 su3.000). Parallelamente, le donne sono più presenti tra chi svolge un lavoro operaio in agricolturarispetto a chi svolge un lavoro impiegatizio sempre in agricoltura. Tra le donne che svolgono unlavoro dipendente, la totalità svolge un lavoro operaio (2.000).Nel 1998, le persone occupate in Umbria in agricoltura sono 20.000 (- 1.000) e la riduzione è tuttaal femminile perché le donne occupate sono 6.000 (il 30%), mentre gli uomini restano 14.000(come nel 1995). Di queste 20.000 persone, 13.000 svolgono un lavoro indipendente (è quindi traPag. 19

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