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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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ATTUAZIONEStrategieL’analisi economico-sociale e territoriale dell’Umbria ha evidenziato una situazione differenziatadal punto di vista specifico dei caratteri della ruralità. In particolare le diverse situazioni si pongonolungo un continuum che va da aree caratterizzate da uno sviluppo economico multisettoriale(agricoltura, piccole e medie imprese, turismo, altre attività di servizio) e da un significativo trenddi sviluppo ad aree viceversa caratterizzate da marginalità territoriali, scarsa infrastrutturazione,bassi livelli di modernizzazione del settore agricolo e da insufficiente sviluppo delle attivitàmanifatturiere e di servizio.Ne consegue che per affrontare i problemi per contribuire alla valorizzazione delle potenzialitàpresenti sono necessarie differenti politiche, o, meglio, differenti mix di politiche. Il piano diSviluppo Rurale per l’Umbria <strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> pur rappresentando uno strumento fondamentale perl’attuazione delle politiche che si rendono necessarie, non rappresenta la totalità delle azionipubbliche riferite al settore agricolo e al territorio rurale nel suo complesso.In primo luogo, è evidente che rivestono notevole importanza politiche pubbliche riferite adinfrastrutture e a servizi sociali fuori della portata o della eleggibilità delle spese interne al Piano diSviluppo rurale.In secondo luogo, da un punto di vista più specifico sullo stesso territorio operano altre politichecomunitarie di cui le principali sono rappresentate dalla Politica Agricola Comunitaria, dai prossimiProgrammi Ob. 2 e Ob. 3.Tutti e tre gli strumenti concorrono in maniera rilevante allo sviluppo delle politiche individuatecome necessarie ed opportune. In particolare l’Ob. 3 consente di svolgere in maniera adeguata tuttele politiche di qualificazione delle risorse umane e quelle riferite agli aiuti per l’occupazione.L’Ob.2 può inoltre sostenere nelle aree individuate importanti azioni di sostegno agli investimentidelle piccole e medie imprese e delle imprese turistiche verso cui le zone rurali debbono sviluppareuna consistente diversificazione produttiva. Nelle medesime aree è inoltre possibile rafforzare ladotazione infrastrutturale indispensabile alla riduzione della marginalità economica e territoriale.Allo stesso tempo riveste carattere fondamentale in tutte le diverse zone rurali dell’Umbria unasignificativa utilizzazione delle risorse provenienti dalla PAC.In terzo luogo occorre considerare che le risorse assegnate al Piano di Sviluppo Rurale per l’Umbria<strong>2000</strong>-<strong>2006</strong> a seguito del riparto nazionale risultano per più di un motivo piuttosto scarse rispettoagli obiettivi potenzialmente individuati. Va ricordato, infatti, che le risorse totali pari a 179,61MEURO di FEOGA Garanzia debbono essere decurtate degli importi derivanti dagli impegnipluriennali assunti a favore dei beneficiari nel corso della precedente fase di programmazione. Taliimpegni ammontano a circa 76,37 MEURO FEOGA Garanzia. Ne consegue che per l’attivazione dinuove politiche rimangono 103,24 MEURO FEOGA Garanzia.Ne deriva perciò una rilevante necessità di selezionare le azioni sulle quali concentrareprevalentemente la missione del presente documento.Tuttavia va ricordato che il Piano di Sviluppo Rurale rappresenta prima ancora che un Pianoeconomico il principale repertorio degli strumenti tecnici utilizzabili per lo sviluppo delle politicheregionali riferite al territorio rurale umbro.In tal senso va considerato che il Piano ha durata di 7 anni e che al fine del suo successo occorregarantire ampiezza di possibilità e grande flessibilità attuativa con riferimento al fatto che lepolitiche di programmazione debbono orientare lo sviluppo ma anche accompagnare la concretafattibilità delle azioni previste.Pag. 60

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