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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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(numero totale di incendi, superficie totale incendiata, numero di incendi che hanno interessato ilbosco, superficie boscata incendiata) sono tutti in evidente calo.L’analisi della distribuzione mensile evidenzia la presenza di due picchi: il principale coincidentecon il periodo estivo, ed in particolare con il mese di agosto, il secondo, di gran lunga menoimportante, corrispondente con il periodo tardo invernale e l’inizio della primavera, ed inparticolare con il mese di marzo.Relativamente alle cause di incendio si rileva che il 9% sono dovuti a cause dolose, il 20% a causecolpose ed addirittura il 70% a cause non classificabili.Per quanto concerne lo stato sanitario, nel 1992 è stata attivata, nell’ambito delle azioni istituite dalReg. 3528/86, un’indagine sperimentale volta all’ “Analisi di metodologie integrate perl’osservazione e la misurazione dei danni cagionati alle foreste in ambiente sub-mediterraneo edappenninico”. Nell’ambito di tale indagine è stato previsto di effettuare un monitoraggiomultitemporale dello stato delle chiome degli alberi secondo le metodologie stabilite dall’UnioneEuropea. Utilizzando il tradizionale sistema categoriale, nel 1992, il 75,10 % degli alberi è risultatoclassificabile come danneggiato ed il 44,94 % come danneggiato in forma media e forte.La situazione è notevolmente peggiorata nel 1994, con il 90,40 % degli alberi classificabile comedanneggiato ed il 54,29 % come danneggiato in forma media e forte. Nel 1995 è stata rilevata unadiminuzione nel numero di piante in quest’ultima categoria di danno (51,67%), macontemporaneamente un aumento del numero complessivo delle piante danneggiate (91,40%). Nel1998 e 1999 sono proseguite le attività di monitoraggio dello stato dei boschi, ma I dati sono in fasedi elaborazione.Fauna.Attualmente lo stato delle conoscenze è frammentario e disomogeneo. Le condizioni attuali degliecosistemi, ecotoni ed agrosistemi mostrano una potenzialità faunistica qualitativa e quantitativanettamente superiore alla situazione odierna. Tale situazione è riconducibile alla pressione sullafauna dovuta all’attività agricola e forestale e all’esercizio venatorio intensivo.La ruralità in Umbria: situazione attuale, demografia e assetto socio-economico 3L'analisi socioeconomica del mondo rurale condotta contestualmente alla predisposizione distrumenti di programmazione economica qual è il Piano di sviluppo rurale in questione, risolve,preliminarmente, due ordini di problemi che proposti in estrema sintesi consistono nell'individuare,nel complesso panorama regionale, cosa indagare e come indagarlo.Il primo livello identifica un'unità territoriale di riferimento, da utilizzare come criterio persuddividere la Regione, che è il prodotto dell'azione delle forze socioeconomiche le qualiorganizzano il territorio in sistemi a carattere locale, trasversali nei confronti dei consueti confiniamministrativi quali possono essere i Comuni o le Provincie4. L'importanza di questi sistemi,fondamentale in un’ottica di programmazione, è che al loro interno avvengono degli scambimateriali - merci, persone, capitali - ed immateriali - conoscenze, informazioni, valori -, piùintensamente e più frequentemente di quanto avvengano con il mondo regionale esterno.Il secondo ordine di problemi mette a fuoco una definizione di rurale con risvolti strettamenteoperativi e, quindi, finalizzabile ad una congrua quantificazione attraverso la quale classificare leunità territoriali della regione.3 Per approfondimenti consultare le tabelle di analisi socio-economica in appendice.4Ciò non di meno tali livelli amministrativi bene possono integrare ed approfondire l’analisi condotta a livello dei mll.Pag. 15

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