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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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DESCRIZIONE DELLE AZIONIAzione a) Sviluppo di sistemi di produzione a basso impatto ambientale.MotiviLa presenza, nel territorio regionale, di ampie zone con falde acquifere, superficiali e non, dallequali vengono attualmente captati circa i due terzi dell’intero fabbisogno regionale di acqua potabile(ambiti degli acquiferi sensibili) evidenzia la necessità di azioni di salvaguardia delle risorse idrichesia in termini quantitativi, ma ancor più qualitativi. Tale esigenza si presenta anche in altre aree(zone umide di Colfiorito, Trasimeno e Chiusi) che oltre a concorrere al sistema delle acquepotabili presentano biotopi caratteristici, con presenza significativa di avifauna sia stanziale che dipasso. L’adozione di metodi produttivi ecocompatibili, come ben evidenziato nel rapporto divalutazione del precedente programma agroambientale redatto anche in ordine agli effettiambientali, concorre in larga misura al processo di controllo sull’impatto ambientale delle attivitàagricole. Vanno quindi consolidate tecniche e comportamenti in modo da produrre effetti sempremeno “a macchia di leopardo” e sempre più evidenti, anche se, per la natura stessa della tipologia ditali interventi ambientali, riscontrabili nel medio-lungo periodo. Vanno quindi nuovamente indicateazioni quali quella relativa alla introduzione/mantenimento della agricoltura biologica e allariduzione dei concimi.Obiettivi• Ottenere una buona integrazione tra attività produttive e corretta gestione del territorio ed usodelle risorse;• garantire una qualità ambientale e di prodotto:• aumentare la presenza sui mercati di prodotti biologici e di prodotti ottenuti, nel rispetto dispecifici disciplinari, con tecniche volte alla riduzione dell’impatto ambientale, alla tutela delbenessere animale e finalizzate ad una maggiore salvaguardia della salute dei consumatori.Azione a.1) Riduzione dell’impiego di concimi.L’Azione si applica alle aziende che riducono le unità di azoto apportate al terreno almeno del 30%rispetto ai valori indicati nella tabella f.a “Dosi di riferimento per le concimazioni azotate” (Tabella1 del codice di buona pratica agricola redatto in attuazione della direttiva del Consiglio 91/676/CEEed approvato con D.M. 19 aprile 1999 (G.U. n. 102 del 4.5.1999) ed integrato per altre colturepresenti nel territorio regionale con valori individuati con specifica nota redatta dalla Universitàdegli studi di Perugia – Facoltà di Agraria). L’azoto apportato deve essere, per almeno il 50% deltotale, sotto forma di concime organico o concime azotato a lenta cessione. L’azione prevedeimpegni che oltrepassano le prescrizioni della buona pratica agricola richiesta dalla Direttiva nitrati.Intensità dell’aiuto e differenze applicateL’aiuto verrà corrisposto sulla base degli ettari oggetto di impegno e delle colture praticate. Sonoesclusi i pascoli e le leguminose da foraggio.Gli importi previsti sono quelli indicati nella tabella f.2.Una maggiorazione del premio è prevista qualora l’azoto apportato sia tutto di natura organica.Obblighi dei beneficiari:Riduzione delle concimazioni azotate almeno del 30 % rispetto alle dosi indicate in allegato f.a.Obbligo dell’uso di concimi organici o a lenta cessione di azoto almeno del 50% rispetto alla doseimpiegata. Tenuta in azienda, per tutto il periodo di impegno, di apposito registro comprovante leriduzioni ed il tipo di concime impiegato, nonché della documentazione fiscale relativa ai prodottiacquistati e somministrati.Pag. 120

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