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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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COLTURE ORTICOLEAVVICENDAMENTOE’ preferibile praticare le colture orticole su terreni pianeggianti, sciolti o di medio impasto, tendenzialmente sciolti, possibilmente irrigui.E’ generalmenbte vietato il ristoppio nelle colture per le quali ciò determina l’insorgere di problemi di natura fitosanitaria.Per una corretta gestione integrata delle colture è utile il mantenimento di siepi, alberature, ce., allo scopo di favorire il mantenimentodell’entomofauna utile.SCELTA VARIETALEVanno utilizzate piantine prodotte da aziende specializzate, orientando la scelta verso le varietà più richieste dal mercato. La scelta varietale vaorientata verso l’adozione di varietà resistenti alle principali fitopatie, , se disponibili, onde ridurre al minimo i trattamenti. La scelta, comunque,deve soddisfare i criteri di una gestione aziendale in linea con i nuovi orientamenti della politica agricola comunitariaPREPARAZIONE DEL TERRENOLa preparazione del terreno varia in relazione alla coltura precedente, alla natura del suolo, ed alla capacità di sviluppo delle radici. Generalmente, siprocede ad un’aratura effettuata intorno a 40 cm di profondità, evitando le lavorazioni troppo profonde che più facilmente alterano il ciclo dellasostanza organica del terreno. Alla lavorazione principale seguono le operazioni di affinamento e preparazione del letto di trapianto. In tutti i casi incui è possibile è obbligatorio il ricorso alla pacciamatura utilizzando film biodegradabile, programmando per la conclusione della campagnainterventi in grado di facilitarne la degradazione.Con le operazioni di affinamento e preparazione del letto di trapianto si deve prevedere una leggera baulatura onde favorire lo sgrondo delle acqueevitando cosi pericolosi ristagni che favoriscono l’insorgere di molte malattie.FERTILIZZAZIONELe dosi relative alle concimazioni vengono stabilite sulla base delle asportazioni colturali e della dotazione del terreno. Nelle colture pacciamate èconsigliabile il ricorso alla fertirrigazione che oltre alla riduzione delle dosi somministrate, consente il contenimento delle perdite per lisciviazione epercolamento, grazie alla Localizzazione del prodotto in prossimità delle radici assorbenti.Deve essere prevista una razionale gestione dei residui della coltura precedente che può validamente contribuire al miglioramento della struttura delterreno nonchè all’arricchimento della fase umica dello stesso.Sono da preferire sistemi irrigui che permettano di ridurre i volumi di adacquamento in funzione del bilancio idrico; nel caso di colture paciamate èobbligatoria l’irrigazione a goccia.In generale va considerato che la pratica irrigua, proprio perchè determinante ai fini della buona riuscita della coltivazione, non solo impone un usorazionale dell’acqua ma richiede, da parte del coltivatore, adeguate capacità in termini di gestione delle risorse nel loro complesso.<strong>DI</strong>FESA FITOFAGIDevono essere utilizzate, ove possibile, varietà tolleranti o resistenti. I fitofagi vanno controllati accertando il raggiungimento delle soglie di dannointervenendo sui primi focolai, con i prodotti autorizzati per le singole colture, che comunque salvaguardino gli insetti utili.Nella scelta del prodotto da utlizzare vanno esclusi i formulati classificati “molto tossici”, “tossici” e “nocivi” qualora per lo stesso principio attivosiano disponibili formulazioni classificate “irritanti” o “non classificate”.<strong>DI</strong>FESA CRITTOGAMEDevono essere utilizzate, ove possibile, varietà tolleranti e/o resistenti . I trattamenti vanno eseguiti solo al manifestarsi delle condizioni climatichefavorevoli allo sviluppo dei patogeni. Nella scelta del prodotto da utlizzare vanno esclusi i formulati classificati “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”qualora per lo stesso principio attivo siano disponibili formulazioni classificate “irritanti” o “non classificate”. Vanno comunque privilegiati prodotticon breve periodo di carenza, a bassissima tossicità per l’uomo, l’ambiente e gli insetti utili.<strong>DI</strong>SERBOLa difesa sulla fila è garantita, ove possibile, dalla pacciamatura. E’ ammesso il solo controllo meccanico sull’interfila. Il diserbo chimico vautilizzato solo se necessario e deve essere effettuato in pre semina o pre trapianto. Nel caso sia necessario il ricorso al diserbo chimico devono essereeffettuati trattamenti localizzati utilizzando prodotti non residuali specifici in funzione delle tecniche colturali e delle infestanti presenti.Pag. 137

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