13.07.2015 Views

PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

I comparti più rilevantiAgricoltura e agroindustria emergono sia dai contesti rurali sia dal panorama regionale comeelementi cardine per qual si voglia politica di sviluppo e in particolare per una politica di stamporurale. Il loro livello di diffusione, la loro valenza in termini storici e non ultimo il loro pesoeconomico relativo, li pongono in una situazione di preminenza all’interno della regione stessa. Laforte identità agricola che connota la regione, e in particolare le aree rurali, non costituisce dunquesolo una risorsa paesaggistica ed un’attrattiva per il turismo, ma “innerva” lo stesso tessutoindustriale e produttivo.Le struttureIl primario nel dettaglioTra il 1985 ed il 1996 la diminuzione del numero di aziende agricole è stata di 5000 unità (10%),pertanto la SAU media delle aziende umbre è passata da 7,8 a 8,4 ettari, mantenendosi superiore alvalore nazionale e del Centro-Nord. (per approfondimenti consultare le tabelle di analisisocioeconomica, in particolare le tabelle 15 e 16). La dimensione fisica, ripartizione per classe diSAU, vede nello stesso periodo un forte calo delle aziende inferiori ai 20 ha con l’aumento delleclassi superiori ai 20 Ha, fatta eccezione per quelle superiori a 100 ha. In termini di SAU ciò hacondotto ad una concentrazione nella classe compresa tra i 5 ed i 20 ha (+4% nello stesso periodo),con una SAU aziendale media che per questa classe è incrementata di più del 10%.Passando alla dimensione economica le aziende che non garantiscono un reddito sufficiente adalmeno un’unità di lavoro agricolo 12 , le cosiddette aziende accessorie, sono passate dall’86% al79% del totale nel periodo considerato. La quota di SAU da esse occupata è diminuita dal 35% al26% ed il contributo alla produzione del Reddito Lordo Standard regionale è passato dal 28% al18% (per approfondimenti consultare le tabelle di analisi socioeconomica, in particolare la tabella17). Malgrado la riduzione rilevatasi nel decennio, queste aziende costituiscono ancora un trattoimportante dell’agricoltura umbra, per il loro peso non trascurabile in termini di SAU e dicontributo al reddito agricolo complessivo. Al loro interno vi troviamo sicuramente aziende di soloanziani, o seconde residenze di cittadini che hanno voluto mantenere un contatto con il mondoagricolo, ma vi troviamo anche piccole aziende agricole che hanno fatto della pluriattività familiare,e quindi della ricerca di redditi extraziendali ed extragricoli, una strategia di sopravvivenza.L’attenzione nei confronti di questa realtà è motivata non solo da importantissimi obiettivi sociali,come il mantenimento di un presidio sul territorio, ma anche da obiettivi più strettamente economicidato che non di rado parte dei redditi extragricoli sono reinvestiti nella piccola azienda per ilmiglioramento delle produzioni tradizionali (oliveto e vigneto) o per il rifacimento di impianti ditrasformazione aziendali, attivando indirettamente un piccolo flusso di capitali dagli altri settoriverso l’agricoltura.Nella distribuzione delle aziende per classi di età del conduttore, l’Umbria sembra seguire in lineadi massima l’Italia ed il Centro-Nord, registrando un aumento del numero di aziende condotte daultrasessantacinquenni ed una diminuzione per tutte le classi di età inferiore (per approfondimenticonsultare le tabelle di analisi socioeconomica, in particolare la Tab. 18). Questo dato preoccupantesembra essere controbilanciato da un’incremento, manifestatosi negli ultimi tre anni, delle domandeper gli aiuti all’imprenditoria giovanile in agricoltura.La presenza di giovani in agricoltura è un fatto di vitale importanza, non solo per garantire ilricambio generazionale, ma per migliorare la predisposizione del settore primario a recepire e creare12 Si è stabilita la soglia di otto UDE per distinguere le aziende accessorie dalle professionali. E’ bene rilevare che ottoUDE 1985 corrispondono a circa 11.500.000 lire 1985, mentre otto UDE 1996 corrispondono a circa 16.500.000 lire1996.Pag. 27

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!