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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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economica, le radici dell’affermazione dell’industria, vanno ricercate nel mondo agricolo,soprattutto nell’importanza e diffusione storica della mezzadria in Umbria come in Toscana edEmilia Romagna.Non esiste dunque un antagonismo agricoltura - industria, anzi vi è una relazione filiale. Sono statele circostanze storiche a permettere questo passaggio, con alla base una storica integrazione traagricoltura e altri settori, integrazione che si basava sulle conoscenze locali.L’evoluzione del Sistema Economico Regionale (SER) 11Le tendenze emerse dalla lettura territoriale trovano conferma nei dati aggregati regionaliAnche a questo livello si delinea un quadro in chiaro scuro i cui punti essenziali sono:− tenuta a livello demografico;− carenze infrastrutturali:− bassissima competitività sulla domanda estera;− alta incidenza economica del comparto primario e agroindustriale rispetto alla medianazionale;− polarizzazione del comparto primario;− bassa integrazione territoriale dell’agroindustria;− preoccupante processo di deindustrializzazione;venendo una volta ancora confermata l’importanza del settore primario e agroindustriale perl’Umbria.Aspetti demografici ed insediativiL’importanza degli aspetti demografici è legata alla forte interdipendenza esistente fra questi el’offerta di lavoro.In Umbria il numero di residenti nel periodo 1991-96 è aumentato di 18084 unità con un tasso divariazione del 2,2% (per approfondimenti consultare le tabelle di analisi socioeconomica, inparticolare la tabella 6) evidenziando una buona vitalità. Allo stesso tempo però gliultrasessantacinquenni sono aumentati di <strong>2000</strong>0 unità con un incremento del 12,7%, portando così illoro peso oltre il 21% e dando luogo ad uno dei processi di senilizzazione più accentuato di tutto ilcentro Italia.Sul versante insediativo la quota di persone che vivono a Perugia e Terni, comuni capoluoghi diprovincia, si allinea sul valore nazionale che è del 30% con una densità media al 1996 di 98 abitantiper kmq, valore tra i più bassi d’Italia. Va sottolineato, come ultimo dato, la performance di Perugiache nel periodo 1996-99 ha incrementato la popolazione del 7,7% seconda, nel centro Italia, solo al’Aquila.Le infrastruttureTenendo presente che il livello di dotazione delle infrastrutture condiziona fortemente il processo disviluppo economico, influenzando sia la crescita delle imprese che la densità imprenditoriale, allorala situazione umbra non può che destare preoccupazione. Infatti l’Umbria presenta si una dotazionegenerale pari al livello nazionale ma restringendo il campo alle sole infrastrutture economiche sievidenzia una rilevante e diffusa sottodotazione (per approfondimenti consultare le tabelle di analisisocioeconomica, in particolare la tabella 7) particolarmente significativa per l’energia ed i trasporti.Sul versante sociale la situazione è nettamente migliore con lo sola sanità che si colloca poco al disotto dei valori nazionali mentre l’istruzione raggiunge uno dei valori più alti su scala nazionale.11 Quest’analisi settoriale non deve essere letta in contrasto con la visione territoriale dei paragrafi precedenti esuccessivi, ma vuole semplicemente integrare informazioni di carattere più economico, non disponibili a livello diMercati Locali del Lavoro, necessarie all’individuazione dei punti di forza e debolezza del sistema socio-economicoumbro. Tutti gli aggregati economici utilizzati sono a prezzi costanti 1990.Pag. 25

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