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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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Locali. Esse costituiscono pertanto, all'interno delle zone con acquiferi sensibili, quellemaggiormente a rischio per quanto riguarda i parametri di potabilità delle acque.Aree di particolare interesse agricolo (carta n.3)Sono le aree individuate dal PUT dove viene praticata una agricoltura intensiva o comunque adalto reddito per le caratteristiche del suolo. Si tratta in genere di aree pianeggianti con faldeacquifere superficiali.Aree naturali protette (carta n. 4).Con la richiamata L.R. 9/95 la Regione ha istituito sei aree naturali protette (parco delM.Cucco, parco del M. Subasio, parco del Trasimeno, Colfiorito, parco fluviale del Tevere,parco fluviale del Nera). Vengono istituite inoltre le “aree contigue” del parco del M. Cucco edel parco fluviale del Tevere. A tali aree regionali si aggiunge il Parco nazionale dei Sibilliniper la parte umbra.Alle istanze di accesso alle misure del Piano che ricadono in tali aree è assegnata priorità comeprevisto dalla richiamata legge n. 9/95.Aree di particolare interesse naturalistico-ambientale (carta n.5).La L.R. 9/95 ha individuato diciassette zone definite di particolare interesse naturalisticoambientale,localizzate prevalentemente nelle zone montane e collinari interne e limitrofe alLago Trasimeno e agli acquiferi superficiali di maggior rilevanza.Zone con oliveti di interesse paesaggistico (carta n.6).L'olivicoltura riveste in Umbria notevole importanza non solo dal punto di vista economico esociale, ma anche per l'azione che esplica in alcune zone quale elemento di caratterizzazionedel paesaggio e fattore di salvaguardia dell'assetto idrogeologico.Il Piano olivicolo regionale, approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 31 Luglio1992 n.305, individua tre zone vocate all'olivicoltura, tra le quali risulta di particolare interesseai fini del presente Programma quella indicata come zona olivicola a finalità multiple.Quest'ultima si caratterizza per l'assenza di valide alternative colturali, per la produzione di unolio di elevata qualità e per condizioni orografiche che impediscono la meccanizzazione delleoperazioni colturali.Il presente Programma si applicherà solo ad alcune fasce olivate di questa zona caratterizzatedalla presenza di sistemazioni superficiali dei terreni assai costose da mantenere, ma assaiimportanti dal punto di vista paesaggistico e dell'assetto idrogeologico. Si tratta delle fasceolivate pedemontane che vanno dal Comune di Assisi a quello di Spoleto, di altitudinecompresa tra i 300 e i 500 mt s.l.m. e della lunghezza di oltre 40 Km, e della Bassa Valnerina,la cui altitudine sale fino ai 600 mt s.l.m. (cfr. Cartografia allegata).In tali zone l'olivo costituisce l'elemento caratterizzante del paesaggio, garantisce la protezionedell'ambiente, la stabilità del suolo e la regolarizzazione del regime idrico e costituisce l'unicofattore di reddito agricolo essenziale per la permanenza in queste zone di attività produttive chesi connotano al tempo stesso come un servizio ambientale e territoriale.Zone umide di Colfiorito e del Trasimeno (carta n. 7).Le zone umide di Colfiorito e del Trasimeno comprendono le superfici agricole circostanti ilLago Trasimeno (circa 12.000 ha) e quelle della palude carsica di Colfiorito (circa 3.000 ha).Il lago Trasimeno costituisce una entità territoriale di elevato valore naturalistico ambientale esocio economico. Si tratta di un bacino naturale di tipo endoreico di limitata profondità(profondità massima 6 mt) con elevato rischio di eutrofizzazione e bassa velocità di ricambiodelle acque. Fattori ulteriori di rischio sono rappresentati dagli scarichi degli insediamentiPag. 54

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