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PIANO DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2000-2006 - Inea

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Gli importi dell’aiuto sono modulati in rapporto alle zone di applicazione ed agli impegni richiesti(Tavola f.2 “Importi unitari degli aiuti per Azione e per zona”).Tali valori risultano ridotti nel caso in cui, per il mantenimento degli impegni, gli oneri a caricodell’agricoltore siano minori.Il livello dei premi trova giustificazione nella compensazione dei mancati redditi, dei maggiori costilegati agli impegni richiesti ed in un eventuale incentivo, graduato rispetto al previsto impattoambientale, per l’adozione della singola azione.Gli aiuti previsti non coprono alcuna spesa di investimento remunerativo cioè tale da dare luogo adun aumento netto significativo del valore o della redditività dell’azienda. Per quanto riguarda leproduzioni saranno soddisfatte tutte le limitazioni poste dalla vigente normativa comunitaria.La misura è coerente con le altre politiche comunitarie e con le misure applicate nell’ambito di talipolitiche.Altri elementiLe buone pratiche agricole consueteAi sensi e per gli effetti degli artt. 17 e 19 del Reg. 1750/99, si intende come “usuale praticaagricola “ l’insieme delle tecniche colturali effettivamente e mediamente usate nella regione e per“normale buona pratica agricola” l’insieme delle tecniche colturali da usare per rispettare almeno irequisiti minimi ambientali. Al fine quindi della presente misura sono stati descritti i principigenerali di riferimento della buona pratica agricola usuale nella regione Umbria (allegato n. 5), perle colture erbacee (cerealicole, industriali, foraggiere, no food), orticole, arboree corredati da schededi dettaglio per almeno una coltura, rappresentativa e significativa per la zona, di ciascuna tipologia(colture erbacee: frumento; colture ortive: melone; colture arboree: vite ed olivo).Nelle zone designate ai sensi dell’art. 3, par. 2 della Direttiva del Consiglio 91/676/CEE la normalebuona pratica agricola è quella descritta nell’allegato n. 5 al presente piano integrata dalleprescrizioni del programma di azione previsto per le suddette zone.La misura si articola nelle seguenti azioni:Sviluppo di sistemi di produzione a basso impatto ambientaleAzione a.1) Riduzione dell’impiego di concimiAzione a.2) Introduzione/mantenimento dei metodi dell’agricoltura integrataAzione a.3) Introduzione o mantenimento di metodi di agricoltura biologicaAzione a.4) Conversione dei seminativi in prati pascoli e recupero e manutenzione pascoli esistentiSalvaguardia del paesaggio e delle caratteristiche tradizionali dei terreni agricolie tutela di ambienti agricoli ad alto valore naturaleAzione b.1) Costituzione o conservazione di elementi naturali o paesaggisticiAzione b.2) Cura dei terreni agricoli abbandonatiAzione b.3) Costituzione e/o conservazione di aree di riproduzione e di alimentazione della faunaselvaticaTutela della diversità geneticaAzione c.1) Salvaguardia delle razze in via di estinzioneAzione c.2) Salvaguardia delle specie vegetali a rischio di erosione geneticaPianificazione ambientaleAzione d.1) Azioni integrateAzione d.2) Introduzione di sistemi di qualità ambientale.Pag. 119

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