Bulletin de liaison et d'information - Institut kurde de Paris

REVUE DE PRESSE~PRESS REVlEW~BERHEVOKA ÇAPÊ~RIVISTA STAMPA~DENTRO DE LA PRENSA-ß
del PDK-Iran, Gassemlou, gli
emissari iraniani hanno assassinato
a Berlino nel settembre
scorso il suo successore. Quarto.
Innumerevoli raids aerei della
Turchia a partire dall' agosto del
'91, «contro Ie basi del PKK nel
Kurdistan iracheno»: bombardati
anche con il napalm villaggi e
campi profughi, nonché i raccolti,
causando vittime civili (molti
bambini bruciati dal napalm) e
nuovi esodi dai villaggi. Quinto.
La Turchia ha subordinato l'arrivo
degli aiuti per sfamare il Kurdistan
iracheno alla estromissiöne
dei guerriglieri deI PKK. Il
Kurdistan iracheno ha comunque
invitato più volte i guerriglieri del
PKK a rimanere: "Gli abbiamo
detto che avremmo trovato per
loro una sistemazione. e che
avrebbero potuto continuare a
sostenere le loro idee con illoro
giornale, ma dovevano smettere
di attaccare la Turchia dal nostro
territorio», ha spiegato il dr. Latif
Rashid, dell'ufficio politico del
UPK.
Ma il PKK ha bisogno di un
nuovo quartiere generale, e non
riesce a liberare l'area deI Botan,
sul confine lurco-iracheno dalla
parte turca. Riesce perà - caso
strano, nonostante 10 spiegamento
imponente di forze turche
a bloccare a Diyabakir per tre
settimane in agosto e di nuovo
dal 6 ottobre scorso , i camion di
viveri indispensabili alla sopravvivenza
deI Kurdistan iracheno. Il
governo Kurdo, sia pur lacerato
(4 ministri si dimettono) dà infine
ordine ai Pesh Merga di disarmare
i guerriglieri deI PKK. Non
c'è affatto l'intenzione di consegnarli
ai turchi, anzi si cerca una
soluzione a Salahddi (Kurdistan
iracheno), trattando con Osman
Ucalan, comandante militare del
PKK. Si cerca anche di fermare
l'invasione turca, che entra con
carri armati fino a Zakho. Talabani,
co-presidente del governo
autonomo kurdo, denuncia la
«violazione della sovranità irachena».
Violazione tanto più
strana in quanto la guerra tra
PKK e Turchia, nonostante quel
che dicono i media si svolge in
Turchia.
«Quello che dicono i media
non è vero» ha dichiaroto Ceudet
Amed, portavoce deI PKK,il4 novembre,
quando era annunciata
la sconfitta deI PKK."Continuano
i çolloqui a Salahddin con i kurdi
iracheni ... La nostra guerra è
concentrata in Turchia, dove abbiamo
20mila guerriglieri».
La strategia non nuova indicata
da Saddam Hussein nell'intervista
ad Hurriyet si sta puntualmente
applicando. Intanto, scotta
anche la propaganda antikurda.
Turkia e Irak scatenano offensive
politiche, diplomatiche, giornalistiche,
oggi più efficaci dell' abituale
silenzio stampa. Nella tragedia
del Kurdistan, che è tale
perché nessuno dei potenti
(ONU, USA, CEE) vuole una soluzione
politica, l'unica per salvare
dal genocidio un popolo di
25 milioni che ha subito e subisce
le prove più atroci, si assiste cosi
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