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sing. dell’indicativo presente (cùrgiu/curru, pàrgiu/parru, fèrgiu/fèrru) e in<br />
tutte le persone del congiuntivo presente (cùrgia/curra, cùrgias/curras, cùrgiat/<br />
currat, curgiaus/curraus, curgiais/currais, cùrgiant/currant e così anche gli altri<br />
due verbi). Al congiuntivo imperfetto ci sono le forme senza o con la /g/ palatale<br />
(curgessi/curressi, etc.). In parri e ferri le forme regolari <strong>po</strong>ssono avere una o due<br />
/r/, a seconda dei paesi (paris/parris, ferit/ferrit, etc). Il participio è curtu, partu,<br />
fertu. Per la norma abbiamo seguito le forme con la /g/ palatale.<br />
Podi (o <strong>po</strong>rri): così come coi, proi (difettivo) e anche fai, presentano l’uscita<br />
del tema verbale in /tz/ nella 1 a pers. sing. dell’indicativo presente (<strong>po</strong>tzu, cotzu,<br />
fatzu) e in tutte le persone del congiuntivo presente (<strong>po</strong>tza, <strong>po</strong>tzas, <strong>po</strong>tzat, <strong>po</strong>tzaus,<br />
<strong>po</strong>tzais, <strong>po</strong>tzant e così pure gli altri tre verbi). Al congiuntivo imperfetto esistono<br />
le forme senza o con la /tz/ (<strong>po</strong>dessi/<strong>po</strong>tzessi, etc.). Il participio è pòtziu, cotu e<br />
pròpiu/pròtziu.<br />
Fai: come abbiamo già visto per stai della 1 a , presenta varie forme, estese o<br />
derivanti dalla caduta di una delle vocali contigue (es. faeus/feus, faeis/feis, etc.).<br />
Il participio passato è fatu. Abbiamo messo nella norma le forme estese per non<br />
confonderle in alcune persone col verbo essi.<br />
Crei presenta come unica irregolarità l’uscita del tema verbale in /t/ nel congiuntivo<br />
presente (creta, cretas, cretat, cretaus, cretais, cretant). Il participio è<br />
crètiu.<br />
Biri: così come sciri, scriri e arriri presentano più che altro problemi di grafia,<br />
dato il conflitto fra la /i/ finale del tema verbale e la /i/ della desinenza di molte<br />
persone. Per una questione di regolarità e per evitare equivoci tra i tempi è meglio<br />
scriverle sempre entrambe quando dovute come nell’indicativo imperfetto (biiast,<br />
biiat, biiant) per distinguerlo dal congiuntivo presente (bias, biat, biant) e nell’indicativo<br />
presente <strong>po</strong>iché, anche se non c’è il pericolo di confondere queste forme con<br />
altre, per analogia e per confronto col Log. ci devono essere, es. scri-it/iscri-et). In<br />
molti dialetti normalmente si aggiunge una /d/ eufonica per separare queste vocali<br />
contigue (anche in crei, coi, fai e stai): es. indicativo imperfetto crediat, codiat,<br />
fadiat, stadiat, bidiat, scidiat, etc.<br />
Per una questione di regolarità e di omogeneità con gli altri dialetti non scriveremo<br />
questa lettera. Al congiuntivo presente (e lo può fare anche all’imperfetto)<br />
sciri aggiunge una /p/ al tema verbale (es. scìpia, scìpias, etc., sciessi o scipiessi,<br />
etc.). Il participio è biu (o bistu), scìpiu, scritu e arrìsiu (o arrìsiu).<br />
impag. Nuovo 149<br />
9-03-2009, 19:08<br />
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