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di opera letteraria, allestito le due “norme”, le hanno affinate, preparate e, grazie al<br />
loro prestigio, diffuse in tutta la Sardegna.<br />
Diffuse significa che i Sardi, oggi come ieri: 1. vanno ad ascoltare con piacere i<br />
cantadoris; 2. quindi li apprezzano; 3. quindi li capiscono; 4. non trovano niente da<br />
ridire se cantano in quella lingua (campidanese nel Ca<strong>po</strong> di Sotto e logudorese nel<br />
Ca<strong>po</strong> di Sopra); 5. al contrario avrebbero da ridire se non cantassero in quella lingua;<br />
6. discutono <strong>po</strong>i <strong>su</strong>lla cantada; 7. comprano i libretti e le cassette delle cantadas per<br />
leggerle e ascoltarle di nuovo.<br />
A conti fatti le due norme sono già diffuse.<br />
Noi crediamo che prendere in considerazione, con alcuni cambiamenti, la lingua<br />
creata dai cantadoris significhi davvero:<br />
rispettare il Sardo di tutti e la cultura di tutti; <strong>po</strong>iché la maggior produzione<br />
letteraria è stata fatta nelle due varietà.<br />
Dunque scegliere le due norme significa andare incontro a una letteratura grande<br />
e veritiera.<br />
2.6. La lingua dei cantadoris campidanesi<br />
In breve <strong>po</strong>ssiamo dire che nel Camp. creato dai cantadoris vi si trova:<br />
2.6.1. che esso corris<strong>po</strong>nde quasi sempre con l’etimologia. Infatti compare:<br />
a) la presenza sempre della /l/ ed /n/ intervocaliche come in fuliai, soli, sali e<br />
manu, cani;<br />
b) la presenza sempre da /cl/ /fl/ /pl/ etimologiche degli esiti /cr/ /fr/ /pr/ come<br />
in craru, frori, prenu;<br />
c) la presenza “piena” della /r/ fl /l/ o /r/ + consonante, come in artziai, ortu,<br />
circai;<br />
d) le vocali atone etimologiche /o/ e non /a/ dotori, connotu (e non datori,<br />
cannotu); seppure compaiano talvolta vocali atone non etimologiche, come /e/ e<br />
non /a/ in prexeri (e no praxeri);<br />
e) assenza di metatesi, come in <strong>sardu</strong>, orbesci, atzàrgiu (e no sadru, obresci,<br />
atzraxu); tuttavia per analogia il nesso etimologico /dr/ fl /tr/, pedra fl PETRAM,<br />
madri fl MATREM, ha come esito il nesso non etimologico /rd/ perda, mardi;<br />
2.6.2. inoltre vi si trova:<br />
a) la conservazione della /d/ fl /t/ intervocalica, come in meda, lada, cuada<br />
(e no mera, lara, cuara);<br />
b) la presenza della vocale prostetica /a/ davanti a /r/ come in arriu, arrosa;<br />
impag. Nuovo 63<br />
9-03-2009, 19:07<br />
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