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anziché rimanere unito. Quindi, secondo questa teoria, per non incorrere in rischi<br />
separatistici sarebbe necessario che quel Paese si scegliesse una sola variante o una<br />
sola lingua, ad esclusione di tutte le altre.<br />
Tale teoria non solo è falsa, ma è vero il contrario, in quanto le esperienze<br />
di altri Paesi dell’Europa, come la Svizzera, che ha 4 lingue ufficiali, o come la<br />
Norvegia che riconosce il Bokmål e il Nynorsk, due varianti della stessa lingua,<br />
dimostrano che proprio la pluralità linguistica, se rispettata, non crea forze centrifughe.<br />
Al contrario le recenti esperienze negative di alcune lingue minoritarie, come<br />
il Basco, il Romancio e lo stesso Catalano (di cui si sapeva che aveva assimilato la<br />
norma unica), che partono, come il Sardo, da un processo di unificazione linguistica<br />
non compiuto, e che hanno cercato di darsi uno standard linguistico con una norma<br />
sola, <strong>su</strong>ggeriscono che la strada da compiere è proprio quella che noi pro<strong>po</strong>niamo,<br />
quella della doppia norma; questi i passi da compiere per realizzarla:<br />
– inserirsi nel processo storico interno già in atto (nel caso Sardegna è<br />
quello dei cantadoris), guidarlo, rafforzarlo, magari accelerarlo, ma non stravolgerlo;<br />
– rispettare la lingua materna di tutti i Sardi (guarda caso l’opera unificatrice<br />
dei cantadoris la rispetta);<br />
– promuovere un grande dibattito che coinvolga davvero sia i sardofoni<br />
(e che non accada che a decidere, magari da dietro una scrivania, sia solo chi il<br />
Sardo non lo parla o chi si è fatto del Sardo un’idea romantica fuori dalla realtà)<br />
– campidanesi e logudoresi, e non di un solo Ca<strong>po</strong> – sia i luoghi dell’istruzione e<br />
della cultura, come scuole e università, sia i luoghi deputati a esprimere e rappresentare<br />
l’opinione del Po<strong>po</strong>lo sardo come i Comuni, le Provincie e il Consiglio<br />
regionale (‡ 1.1.4.c).<br />
1.2.2. Le due norme: usate come, dove e da chi<br />
a) la Regione sarda<br />
L’Amministrazione regionale sarda deve usare per scrivere le delibere, per scrivere e<br />
promulgare regolamenti e leggi, le due norme, il Camp. (la Lìngua) e il Log. (la Limba);<br />
ris<strong>po</strong>nde alle Province, ai Comuni e ai cittadini usando la stessa norma con la<br />
quale le si sono rivolti;<br />
colloca i cartelli indicatori di <strong>su</strong>a competenza scritti nella norma in uso nel<br />
Territorio in cui vengono collocati (in Camp. nelle Province dove si parla Camp.,<br />
in Log. nelle Province dove si parla Log.);<br />
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9-03-2009, 19:06<br />
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