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Esempio n. 1.<br />
BENVENUTO LOBINA, Po cantu Biddanoa, 2D Editrice Mediterranea. Dal sarcidanese<br />
di Villanovatulo a un Campidanese comune letterario. Grafia e traduzione<br />
dell’autore, pag. 36 parte seconda.<br />
“… La prima domenica di quaresima, verso le tre del <strong>po</strong>meriggio, si riunivano<br />
in Sa Prazzitta otto o dieci giovani a cavallo, sella, staffe corte. Ognuno <strong>po</strong>rtava un<br />
bastone o un manico di scopa lungo un metro. Quando Tiu Perantoni infilava nella<br />
fune la prima pentola, Efilui<strong>su</strong>, da sopra la muraglia, dava l’ordine della partenza:<br />
“Antoni!”, Antoni, con un col<strong>po</strong> di sperone, partiva al galop<strong>po</strong>, le redini nella sinistra,<br />
alto il bastone nella mano destra. Giunto sotto la pentola, sempre al galop<strong>po</strong>,<br />
si alzava <strong>su</strong>lle staffe, e bum! un col<strong>po</strong> alla pentola e continuava fino a Cuccuru ‘e<br />
Callia, ché prima non sarebbe riuscito a fermare il cavallo.”<br />
Esempio n. 2.<br />
FRANCESCO CARLINI, Basilisa, Condaghes. Dal Sardo maurreddinu di Vallermosa<br />
a un Campidanese “cittadino” come dice Massimo Pittau, linguista e professore<br />
dell’Università di Sassari. Grafia dell’autore e nostra traduzione, pag. 119.<br />
“… Fin dall’estate del primo anno che erano a Roma, Fida e Allirga andavano<br />
a spigolare nelle terre del principe di Torlonia che si estendevano sconfinate vicino<br />
alla borgata. Cominciarono a <strong>po</strong>rtarsi dietro Michele l’ultima estate, quando era<br />
già grandetto, in mezzo a una calca di persone che sciamavano dalla borgata come<br />
cavallette affamate, scavalcandosi l’un l’altra per afferrare una spiga appena<br />
intravista. Andavano dietro alle donne che avevano il diritto di spigolare per prime<br />
camminando dietro la mietitrice, mentre loro dovevano scegliere tra piccole spighe<br />
avvizzite.”<br />
Esempio n. 3.<br />
IGNAZIO LECCA, Sciuliai umbras, Condaghes. Dal Campidanese occidentale di<br />
Villacidro a un Campidanese normalizzato che tutti <strong>po</strong>ssono capire. Grafia dell’autore<br />
e nostra traduzione, pag. 76.<br />
“… Antoni Maria Pes era cresciuto con Giuanni Arrei. Figlio di Angiullina<br />
Arrei, domestica in casa di don Ciccitu Zanda, quando nacque in paese non erano<br />
mancati i pettegolezzi, al padrone, dicevano, quel giorno erano nati due figli: la<br />
bambina di Felicina Mereu, <strong>su</strong>a moglie, e il bambino della domestica. Angiullina<br />
era s<strong>po</strong>sata con Pedru Pes ma lui, sempre dietro il bestiame di don Ciccitu, viveva<br />
più in campagna che in casa.”<br />
impag. Nuovo 43<br />
9-03-2009, 19:06<br />
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