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Ainas po su sardu - DOMU

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1.1.4 Il lato negativo della pro<strong>po</strong>sta di una lingua sarda con una sola norma<br />

Il lato negativo di una lingua sarda con una sola norma, per quanto si tratti solo<br />

di una lingua amministrativa in uscita, si può cogliere, a nostro avviso, dai seguenti<br />

aspetti:<br />

a) non tiene in nes<strong>su</strong>n conto i percorsi storici, culturali ed economici intrapresi<br />

dalla Sardegna negli ultimi duemila anni, che hanno im<strong>po</strong>sto alla lingua sarda e,<br />

prima di essa, perfino al latino, un movimento in direzione ora di una frantumazione<br />

in dialetti, ora di una unificazione, spianandone le differenze;<br />

un esempio di frammentazione lo cogliamo nello svilup<strong>po</strong> della lingua latina<br />

in Sardegna. Questa lingua verso il I secolo d.C. <strong>su</strong>bì in tutta la Romània vistosi<br />

mutamenti fonetici, divenendo, se ci è consentita l’espressione, più moderna. Anche<br />

in Sardegna il latino si modernizzò, ma non nel Ca<strong>po</strong> di Sopra (Barbària), dove si<br />

mantenne antico. L’esempio più eclatante ci è fornito dalla velare occlusiva sorda<br />

latina [k], come in centum [‘kentum], che si trasformò nel Ca<strong>po</strong> di Sotto (Campidano),<br />

come nel resto della Romània, nella palatale affricata sorda [tʃ], centum [‘tʃentum]. Il<br />

Ca<strong>po</strong> di Sopra invece non fu coinvolto dal fenomeno di palatalizzazione e mantenne<br />

intatte le <strong>su</strong>e occlusive velari sorde [k];<br />

e dunque, dalla lingua latina, che in Sardegna era già divisa così, in due varietà,<br />

non <strong>po</strong>teva scaturire di certo una lingua sarda con una sola varietà, ma, come è<br />

<strong>su</strong>ccesso, due varietà della stessa lingua, una del Ca<strong>po</strong> di Sotto che dice centu e una<br />

del Ca<strong>po</strong> di Sopra che dice chentu;<br />

un esempio, al contrario, di spianamento delle differenze dialettali lo cogliamo<br />

nell’opera infaticabile che i cantadoris, sia campidanesi, sia logudoresi, <strong>po</strong>rtano<br />

avanti da oltre un secolo e che ha dato il ri<strong>su</strong>ltato straordinario di creare un solo<br />

Campidanese e un solo Logudorese;<br />

ora, quest’opera di smussamento delle differenze dialettali (campidanesi da<br />

un lato e logudoresi da un altro), è ciò che è comune oggi alla storia linguistica<br />

della Sardegna, o, meglio, è il percorso che sta effettuando oggi la lingua sarda<br />

in quanto esso si svolge: 1. in Territori diversi (Ca<strong>po</strong> di Sotto e Ca<strong>po</strong> di Sopra) 2.<br />

nello stesso tem<strong>po</strong>;<br />

inoltre tale lavoro si svolge: 1. nell’indifferenza quasi generale, sia del mondo<br />

accademico, in Sardegna e nel mondo, sia del mondo <strong>po</strong>litico; 2. dal basso e non<br />

dall’alto, cioè nel senso che tale lavoro è caldeggiato e apprezzato da una base <strong>po</strong><strong>po</strong>lare,<br />

che è a) identificabile più che altro nei centri dell’interno o nel mondo rurale;<br />

b) costituita più che altro da pastori e contadini; c) assai ampia, forse formata dal<br />

90% di coloro che usano il sardo quotidianamante; d) senza avere voce in radio, TV<br />

e giornali; e) fuori da scuole e università;<br />

la LSC, ancora più che la LSU, non si inserisce nel processo storico in atto nella lingua<br />

sarda, che abbiamo appena es<strong>po</strong>sto ma, al contrario, si abbatte <strong>su</strong> di esso come un macigno<br />

pesante, schiacciando tutto e tutti e com<strong>po</strong>rtandosi, quindi, come fattore eversivo;<br />

impag. Nuovo 29<br />

9-03-2009, 19:06<br />

29

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