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Una ris<strong>po</strong>sta in tal senso viene pro<strong>po</strong>sta dal Comitato Scientifico autore del<br />
presente lavoro, Regole per ortografia, fonetica, morfologia e vocabolario della<br />
Norma Campidanese della Lingua Sarda.<br />
Si tratta di una pro<strong>po</strong>sta che tiene conto della realtà, cioè dei processi storici in<br />
atto nell’Isola sotto il profilo linguistico. Dunque non i<strong>po</strong>tizza una lingua artificiale<br />
da far nascere in laboratorio, come purtrop<strong>po</strong> si sta tentando di fare da qualche<br />
tem<strong>po</strong> in Sardegna.<br />
Al contrario, nelle Regole si afferma innanzitutto che in Sardegna non si è ancora<br />
giunti ad una unità linguistica, per cui la lingua sarda è sì una ma con due (macro)<br />
varietà diatopiche (veri e propri diasistemi) e letterarie che hanno - e devono avere<br />
- la stessa dignità: il Campidanese e il Logudorese.<br />
Quindi il libro pro<strong>po</strong>ne, in primo luogo, il riconoscimento delle due macrovarietà<br />
letterarie, e, in secondo luogo, concentrandosi <strong>su</strong>l Campidanese, pro<strong>po</strong>ne una<br />
Norma campidanese le cui regole, come dice il titolo, coinvolgono l’ortografia, la<br />
fonetica, la morfologia e il vocabolario del Campidanese.<br />
Ma a quale Campidanese si rivolge il Comitato scientifico? Non è forse divisa anche<br />
questa parlata della Sardegna meridionale in decine e decine di dialetti? Si, è vero, ma<br />
accanto a loro si è venuta formando nei secoli, grazie all’opera infaticabile e unificatrice<br />
dei cantadoris, un Campidanese letterario, che propriamente non è di nes<strong>su</strong>n paese o<br />
città, ma in cui tutti i Sardi del Sud si riconoscono <strong>po</strong>iché lo capiscono, apprezzano e<br />
percepiscono come espressione loro, in forma e in sostanza letteraria.<br />
È questa la parlata, che a buon diritto si può definire sovradialettale, che viene<br />
pro<strong>po</strong>sta dal Comitato scientifico e che può mettere d’accordo facilmente tutti i<br />
Campidanesi, perché con ciò si pro<strong>po</strong>ne non solo la valorizzazione di un grande<br />
patrimonio linguistico e letterario, ma anche la nostra lingua materna che abbiamo<br />
sempre cercato e spesso rimpianto.<br />
Graziano Milia<br />
Presidente della Provincia di Cagliari<br />
impag. Nuovo 17<br />
9-03-2009, 19:06<br />
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