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DOZON, MARTHE Le théme de la louve et del loups dans la<br />
« Divine Comédie » : échos d’un mythe étrusco-latin ?, in « Revue des études<br />
italiennes », n. 1, 1969.<br />
- L’analisi delle espressioni riguardanti la<br />
lupa nella “Divina Commedia” porta l’autrice ad evidenziare l’aspetto mitico di<br />
questo animale, risalente alla tradizione etrusco-latina. Non è più accettabile la<br />
tradizionale interpretazione allegorica della lupa dantesca, perché questa sarebbe per<br />
Dante un’immagine onirica, infernale, angosciosa e minacciosa. Dante potrebbe<br />
aver preso spunto dalla statua di bronzo della lupa che si trovava nel Laterano (oggi<br />
nel Campidoglio).<br />
DOZON, MARTHE Mythe et symbole dans la “Divine<br />
Comédie” Olsehki, Firenze 1991.<br />
- In quest’opera poderosa e ponderosa (ben<br />
642 pagine), frutto di lavoro scientifico, basato su una conoscenza profonda delle<br />
fonti classiche e dei miti antichi, l’autrice compie una analisi del poema dantesco<br />
sulla base dei risultati raggiunti dalla critica antropologica, dalla scuola junghiana e<br />
dagli storici del mito e delle religioni, nel tentativo d evidenziare i significati nascosti<br />
dei simboli e dei miti presenti nella “Commedia”. Il fatto che nell’opera dantesca<br />
abbiano notevole risalto questi simboli e questi miti condizionano il modo con cui il<br />
testo è stato accolto e letto. Fin dai primi versi il lettore acquista la convinzione e la<br />
coscienza di affrontare una narrazione cifrata. Da ciò derivano gli innumerevoli<br />
sforzi di decrittazione (décryptage) tentati a partire dal XIX sec. Da U. Foscolo, G.<br />
Rossetti, E. Aroux, G. Pascoli, L. Valli e R. Guénon, di cui non si contesta a priori<br />
la fondatezza (bien-fondé). Né taluni risultati. La Dozon conferma con la sua ricerca<br />
l’opinione già formulata da E.R. Curtis: «Dante – conclude la studiosa (la<br />
traduzione è nostra), è l’erede non solo della latinità classica, ma anche di altri filoni<br />
del pensiero antico, in particolar modo del neopitagorismo e del neoplatonismo, i cui<br />
schemi ed immagini erano passati attraverso i commenti di Servio all’”Eneide” e di<br />
Microbio al “Sogno d Scipione” e nei racconti filosofici di Marziano Capella e di<br />
Boezio. Ma Dante supera di gran lunga le precedenti narrazioni iniziatiche<br />
realizzando la sintesi dei temi della catabasi e dell’anabasi e proclamando il trionfo<br />
dell’Amore».