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Per noi moderni è tollerabile e comprensibile che ancora non si conosca, in base ai vangeli e<br />
alle cronache, l'ora di nascita di Cristo; non altrettanto però lo sarebbe stato per il medioevo<br />
di Dante, anche se per loro, diversamente da noi, era logico e naturale ricavarla dalle stelle.<br />
Se ciò è vero, a che ora Egli sarebbe dunque nato per sant'Alberto Magno, per san<br />
Francesco, per Dante, ecc. ? Inoltre che genere di particolari influssi, od eccelsa virtus,<br />
avrebbero emanato gli astri per quell'eccezionale momento ? Queste due domande possono<br />
per me ottenere una risposta soddisfacente solo se contornate da una serie di circostanze<br />
adeguate e appropriate. Devo perciò prendere qui le distanze da quei Cristiani che, nella<br />
nostra epoca, per non accreditare l'esistenza degli influssi astrali, soprattutto in quanto già<br />
negati dalla scienza moderna e positivista, hanno scelto di ignorare una delle componenti<br />
più fascinanti della nostra religione e della nostra civiltà: la componente astrologica della<br />
liturgia cristiana e della mitologia pagana, non priva, a mio giudizio, di una grande saggezza<br />
culturale.<br />
Prima di affrontare il problema dell'ora di nascita di Gesù Cristo dobbiamo evidenziare che<br />
per la Tradizione, ovvero per alcuni Padri della Chiesa e i suoi primi Dottori ( cfr. Giovan<br />
Battista Riccioli, Chronologiae Reformatae, Tomus Primus, Bologna 1669, lib. VIII, pp.<br />
298-370 ), le principali peculiarità simboliche della Santa Notte di Natale erano le seguenti.<br />
1a. - di cadere al Sol invictus, o Solstizio d'Inverno, ovvero di cadere il 25 Dicembre prima<br />
che il concilio di Nicea del 325 prendesse atto che il Solstizio d'Inverno, per il fenomeno<br />
della precessione degli equinozi, si era intanto spostato al 21 di detto mese ( cfr. A.<br />
Cappelli, Cronologia, Hoepli, Milano 1998, p.30 ).<br />
2a. - di cadere in Dies Solis, cioè di Domenica, giorno del Signore, come ribadisce anche<br />
Dante in chiusura della Questio de aqua et terra ( cap. XXIV ): per cui abbiamo che Cristo<br />
può essere nato soltanto; - o la Domenica 25 Dicembre del 1° anno dopo Cristo, come<br />
stabilisce anche il Calendario fiorentino; - o la Domenica del 7 dopo Cristo, o anno<br />
giuliano 45 dell'Era di Spagna, come indicano sant'Agostino ed altri, insieme al padre<br />
gesuita Giovan Battista Riccioli.<br />
3a. - di cadere con brillante in cielo Lucifero, Venere mattutina, Citerea, ovvero di cadere<br />
con la presenza in cielo della madre di Enea ( Virgilio, Eneide, I, 257-266; I, 314317; II,<br />
801-804 ), però ancor prima del suo sorgere all'orizzonte, come recita più volte anche la<br />
liturgia cristiana: " Tecum principium in die virtutis tuae: in splendoribus sanctorum, ex<br />
utero ANTE LUCIFERUM genui te " ( In nocte Nativitatis Domini ). Ma se Nostro<br />
Salvatore Gesù Cristo è nato prima che sorgesse Lucifero potrebbe voler dire anche che<br />
Egli è nato con Lucifero stesso sul suo Ascendente, poichè la Prima Casa, l'Ascendente, si<br />
estende da 5° sopra l'orizzonte a 25° sotto, iuxta sententiam Ptholomei ( Tetrabiblos, III,<br />
XI, 3 ).<br />
Possiamo dunque riepilogare che, per la Tradizione, il giorno della nascita di Gesù Cristo,<br />
del quale dovremo adesso stabilire l'ora, dovrà intanto corrispondere ad una Domenica 25<br />
Dicembre e con presente in cielo Venere mattutina prima ancora del suo sorgere<br />
all'orizzonte.<br />
Venere mattutina, ovvero Venere occidentale al Sole, Lucifero, quando si trova verso il<br />
massimo della sua elongazione, sorge intorno alle 04h.00'; di conseguenza abbiamo come<br />
tempo utile per la nascita di Cristo dalla mezzanotte, della notte precedente il sorgere del