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quaderno n.3 - ars

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Quando il moi prende passo sul soi, l'uomo spettatore prende passo<br />

sull'uomo che agisce, la statica sulla dinamica, la contemplazione sullo<br />

sforzo e l'aspirazione vaga sull'affermazione.<br />

Invece il perfezionamento del soi consegna all’individuo la “matrice della vita” ed un<br />

distacco razionale da se stesso che gli permetterà di perseguire qualsiasi scopo. Il soi<br />

disciplina i vari elementi interiori, instaura una gerarchia ben precisa che fa capo ad un<br />

ordine razionale, l'equilibre par raison appunto, che è in grado di utilizzare gli apporti<br />

ereditari al fine di realizzare “se stesso”.<br />

Nessuna opera letteraria, a buon titolo, viene riconosciuta così efficace come la Commedia<br />

per esemplificare l'applicazione di tali presupposti.<br />

All'interno del poema tutti gli hérédismes fecondati dall'istinto di genesi si liberano, e<br />

vengono esauriti, così da lasciare il soi del poeta e quello di Beatrice alla reciproca presenza,<br />

senza alcuna interferenza. Le fasi che compongono il poema seguono il percorso delle<br />

"torture congenite": nell'Inferno si ha quindi il dominio dell'istinto di genesi, nel Purgatorio<br />

ha invece luogo la lotta fra soi e moi; attraverso questa completa cat<strong>ars</strong>i egli ritrova la sua<br />

personalità originaria, liberamente agente. Nel poema dantesco è chiaramente rintracciabile<br />

la trama, che conduce alla totale espansione del soi vittorioso sul moi, “gravemente caricato<br />

fin dalla più tenera età”.<br />

Daudet definisce questo percorso interiore con il termine auto-psycographie, che è<br />

estensibile alla letteratura in generale, anche se questo caso è particolarmente esaustivo,<br />

poiché essa è sovente “un’immensa confessione”<br />

ora diretta, ora allusiva, dei mutamenti della coscienza umana tra le<br />

reazioni dei suoi due poli, il soi ed il moi; il primo , autoctono,<br />

intrasmissibile, imperituro; il secondo ereditario, trasmissibile e mortale .<br />

Attraverso la letteratura lo scrittore può liber<strong>ars</strong>i dagli hérédismes, tramandando ai posteri il<br />

giudizio che essi hanno dato di se stessi, ciò che di buono e malevolo sono stati in grado di<br />

trasmettere.<br />

Notava dunque lo studioso francese che ci si trova di fronte, col poema dantesco, al caso<br />

più pregnante di una purgazione completa, in itinere, della personalità inficiata dal peso<br />

dell'hérédisme; questo per mezzo di un'opera d'arte che<br />

corona l'apoteosi della personalità rinnovata e che può agire<br />

liberamente. La costruzione del poema, triplice in uno, si ricollega<br />

all'espansione del soi dantesco,<br />

e in effetti la coesione della Commedia, il suo equilibrio armonioso, segna la separazione di<br />

Dante dai propri hérédismes, lasciando<br />

ardere il suo soi riflesso del soi ardente della donna amata. Sono due<br />

"soli spirituali", che si completano e si confrontano.

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