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quaderno n.3 - ars

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LALLEMENT, LOUIS Dante maître spiritual. Initiation au sens symbolique<br />

de la "Divine Comédie". II. Purgatoire, Guy Trédaniel – Editions de la Maisnie,<br />

Paris 1988.<br />

LALLEMENT, LOUIS Dante maître spiritual. Initiation au sens symbolique<br />

de la "Divine Comédie". III. Paradis, Guy Trédaniel – Editions de la Maisnie, Paris<br />

s.a.<br />

- I tre volumi costituiscono un commento integrale della “Commedia”<br />

dantesca, considerata come «l’opera di un Maestro che vi ha racchiuso, come in una<br />

cattedrale, tutta la scienza spirituale del Medio Evo». Ma aggiunge l’autore:<br />

«Sembra, d’altra parte, che Dante non abbia voluto soltanto fare della “Divina<br />

Commedia” una guida per la via cristiana della salvezza …. ma anche il messaggio<br />

… di una certa tradizione più o meno esoterica che sembra essere stata coltivata<br />

nell’ambiente della cavalleria». Il Lallement, tuttavia, non sembra convinto della<br />

giustezza di una interpretazione prettamente esoterica della “Commedia”, anche se<br />

ammette che il carattere convenzionale di alcuni componimenti stilnovistici potrebbe<br />

far pensare che i cosiddetti “Fedeli d’Amore” siano stati una specie di confraternita,<br />

della quale, però, non si sa nulla. Dopo aver citato a questo proposito studiosi come<br />

Aroux, Guénon, Valli, Pascoli e Rossetti, l’autore conclude affermando che la<br />

“Commedia” è un’opera profondamente cristiana, che si basa su una “gnosi<br />

ortodossa”, secondo l’espressione usata da Jean Danielou per indicare la tradizione<br />

segreta di cui viene riconosciuta l’esistenza nell’ambito del cristianesimo dei primi<br />

due secoli.<br />

LANZA, ADRIANO Dante e la gnosi. Esoterismo del “Convivio”, Edizioni<br />

Mediterranee, Roma 1990.<br />

- L’autore fa propria la convinzione che «nell’opera di Dante sia presente,<br />

anche se dissimulata una dottrina filosofico-religiosa eterdossa», che la critica<br />

convenzionale non ha voluto prendere in nessuna considerazione. Perciò egli,<br />

attraverso l’analisi del “Convivio”, dimostra che una approfondita conoscenza della<br />

gnosi, sulla scia degli studi di Henry Corbin, Hans Jonas e Henri-Charles Puech,<br />

potrà permettere «l’accesso al contenuto esoterico dell’opera dantesca, dalla “Vita<br />

Nuova” al “Convivio” alla “Commedia”. Gianfranco De Turris, nell’introduzione,<br />

afferma che è merito di Lanza averci presentato un Dante “gnostico” «con grande<br />

dovizia di prove testuali ed una enorme erudizione specialistica», mentre altri<br />

studiosi ci hanno offerto un Dante “eretico” o “alchimista” o “templare” o “fedele<br />

d’amore” o “teologo”. Sul volume di A. Lanza c’è un’ottima recensione di R.<br />

Guerci sul n. 0, ottobre 1994, di “Sotto il Velame”.

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