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intorno a quest'uomo che egli già conosce, data la sua amicizia con il figlio del grande<br />
medico; ne ammira la ferrea volontà di comprendere e curare le cause della sofferenza<br />
umana, ma prova un profondo disprezzo per quel modo di fare scienza che ha l'unico scopo<br />
di imporre il proprio sapere.<br />
Seguirà i corsi per otto anni; sceglierà una tesi che ha per tema proprio l'ereditarietà, ma non<br />
la porterà a termine. Abbandonerà gli studi medici nel 1891, per tornare alla sua vocazione<br />
letteraria, dedicandosi al giornalismo ed alla stesura di pamphlet e di altre opere di varia<br />
umanità. In quello stesso anno si sposerà con la nipote prediletta di Victor Hugo, Jeanne;<br />
dopo meno di 3 anni sono già separati. Si risposerà nel 1903 con Marthe Allard, sua cugina<br />
di primo grado, dalla quale avrà 3 figli.<br />
Daudet congederà i suoi studi medici scrivendo un romanzo, che uscirà nel 1904, Les<br />
Morticoles, "i medicastri", accesa parodia ispirata dalla permanenza alla Salpêtriere; tutti i<br />
personaggi sono ispirati a Charcot ed alla sua "corte", e nonostante gli pseudonimi usati<br />
sono perfettamente riconoscibili. Questo romanzo era stato preceduto dalla pubblicazione di<br />
due saggi filosofici di sc<strong>ars</strong>a importanza, e da L'Astre Noir, romanzo ispirato a Victor<br />
Hugo, che costituirà il pretesto finale per la separazione con la prima moglie.<br />
La carriera giornalistica culminerà nel 1908, quando con Maurras fonderà l'Action<br />
Française di cui sarà il direttore; d'ora in poi la sua partecipazione alle vicende politiche sarà<br />
sempre più intensa tanto che nel 1919 sarà eletto deputato.<br />
Con la sua produzione filosofica, Daudet tende a codificare un processo di perfezionamento<br />
dello spirito umano, che non tiene solo in considerazione la parte spirituale, ma anche la<br />
componente fisica; egli considera che le malattie del corpo e le malattie dell'anima siano<br />
originate da una stessa matrice dalla quale è necessario emancip<strong>ars</strong>i. In questo percorso di<br />
liberazione Dante, con la sua Commedia, gli è di sostegno in quanto indica il cammino<br />
verso la perfezione, un cammino post-mortem che ha il pregio di individuare le pene e le<br />
virtù della vita umana.<br />
La sua opera filosofica sarà composta inizialmente da una trilogia che comprende L'Hérédo,<br />
Le monde des images e le Rêve éveille; qualche anno dopo pubblicherà per Grasset il<br />
Courier des Pays Bas, durante il periodo dell'esilio in Belgio, e conclude il suo percorso<br />
psico-filosofico con Les Universaux, dove ipotizza che le epoche storiche siano influenzate<br />
da onde particolari, "universali" appunto, che indirizzano le scelte dei protagonisti di un<br />
periodo.<br />
Partendo dalla schiavitù ereditaria, che rappresenta il vincolo più profondo della natura<br />
umana, egli analizza e dà una spiegazione a tutte le ossessioni umane che provengono dagli<br />
hérédismes, dal vincolo congenito della famiglia. Ne l'Hérédo esplora questo universo<br />
ereditario, un "universo" propriamente detto, dato che egli costruisce una vera e propria<br />
cosmogonia interiore che ruota intorno al sole della personalità il soi, la parte originaria ed<br />
autentica dell'individuo.<br />
L'analisi interiore e la critica letteraria in Daudet vanno di pari passo, perchè una delle sue<br />
particolarità è data dal fatto che i suoi "casi clinici" sono spesso i protagonisti di romanzi:<br />
Amleto, Lady Macbeth, lo stesso Dante, rappresentano un "tipo psicologico" particolare,<br />
ma soprattutto incarnano una serie di atteggiamenti ereditari di cui liber<strong>ars</strong>i, perché<br />
responsabili della sua sofferenza.