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quaderno n.3 - ars

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spunti che consentirebbero di considerare i regni oltremondani alla stregua dei cieli interiori<br />

di Platone e di Dante [ “…per cielo io intendo la scienza…” -Conv. II, xii,2]. Non<br />

sappiamo se Dante conosceva l'opera di Alberico, mentre è ben nota agli studiosi<br />

l'importanza del pensiero di S. Bernardo nell'economia della Commedia: ma l'influsso del<br />

Sermone XLII sul pensiero dantesco, se provato, imporrebbe una seria riflessione sui<br />

sensi allegorici della Commedia.<br />

Accenno appena al Sermone III (Sul cantico di Ezechia), già da altri ( cf. M. Aversano,<br />

Dante e S. Bernardo) messo in rapporto col primo verso della Commedia: il "mezzo del<br />

cammin di nostra vita" è adombrato anche nella Sentenza III-110 ( S. Bernardo, Opere II,<br />

Città Nuova Ed., pag. 557):“… finchè non giunse colui che infranse le porte dell'Averno, il<br />

che attendevano con ansia coloro che nel mezzo del cammin della loro vita scesero fino alle<br />

porte degli Inferi”. Il cammino si divide in tre periodi: da Adamo a Mosè; dal vaticinio dei<br />

profeti all'Avvento del Signore; dall'Avvento al Giudizio Universale. Il "cammin di nostra<br />

vita", di Dante e nostro ( corrispondenza cronologica e allegorica a parte), riguarda il terzo<br />

periodo.<br />

Di sfuggita, segnalo che un contenuto vagamente "purgatoriale" è contenuto nella sentenza<br />

III: “ Una volta imboccata tale porta [quella della superbia], se si intende procedere a<br />

diritto, si trova la prima porta presso la vanagloria, la seconda presso l'invidia, la terza<br />

presso l'ira, la quarta verso la tristezza, la quinta presso l'avarizia, la sesta presso la gola”. S.<br />

Bernardo, Opere II, Sentenza III-120, pag. 615.<br />

Bene conosciuti sono i Sermoni sull'Avvento, con i quali ci avviciniamo un poco di più<br />

all'assunto di questa ricerca. A proposito di essi, così commenta il Leclerc:<br />

“Il sermone per l'Avvento: "Sul triplice inferno" va ad aggiungersi ad altri sette sul<br />

medesimo tema che figurano nella grande collezione completa dei sermoni per l'anno<br />

liturgico…Il testo è stato ritrovato in dieci manoscritti che, a giudicare dal testo, dalla<br />

provenienza e dal carattere delle collezioni che contengono, presentano quelle garanzie di<br />

autenticità che si ha il diritto di aspett<strong>ars</strong>i dalla critica esterna: non soltanto il testo è<br />

trasmesso come opera di S. Bernardo, ma è riferito all'Avvento…Questo sermone è dunque<br />

autentico, e ha un suo interesse…Una sentenza sul triplice inferno, inserita in questo<br />

contesto ( <strong>n.3</strong>) ha fornito il titolo all'insieme…Il tutto termina, come quasi sempre in<br />

Bernardo, su una conclusione escatologica: egli ama contemplare la nostra gloria a venire<br />

( n.11)” ( dall'Introduzione di Jean Leclerc ai Sermoni vari- Opere di S. Bernardo, IV, Città<br />

Nuova Ed ).<br />

Sermoni vari- In avvento: tre tipi di inferno<br />

“1.Nel celebrare l'avvento del Signore riportiamo alla memoria…i desideri dei santi Padri,<br />

di coloro cioè ai quali Dio si è degnato rivelare per mezzo dello Spirito Santo la redenzione<br />

che il Figlio avrebbe operato con la sua incarnazione e morte per la salvezza degli uomini.<br />

Alcuni di loro, invero, prevedendo con Spirito profetico l'incarnazione di Cristo mentre<br />

erano ancora in questa vita, ci hanno lasciato nei loro scritti la gioia che questo suscitava nel<br />

loro cuore e l'ardore dei loro desideri; quanto poi fosse grande il loro desiderio quando,<br />

liberati dal corpo, giacendo negli inferi e nell'ombra di morte, aspettavano colui che solo era<br />

in grado di sciogliere il giogo della loro schiavitù, non è facile né immaginarlo né<br />

esprimerlo. Dai loro desideri dobbiamo dedurre, secondo il senso morale, con quanti

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