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l’inizio del viaggio dantesco deve essere stabilito al 25 marzo 1301, in base ad una<br />
analisi particolareggiata di tutti gli accenni numerici, astronomici e cronologici<br />
interni ed esterni al poema dantesco. Inoltre gli autori precisano che, oltre al<br />
Boccaccio che appare un treccentunista mancato in quanto, pur giurando sull’anno<br />
1300 come inizio della “Commedia”, preannuncia nel suo commento un<br />
cambiamento d’opinione a proposito del canto XxI dell’ “Inferno”, cosa che<br />
sappiamo non avvenne essendosi il suo commento interrotto prima, altri cinque<br />
nomi si possono citare di coloro che difesero la data del 1301. Si tratta di Giusto<br />
GRION, “che l’anno della visione di Dante è il 1301, Foenis Editore, Udine 1865;<br />
G. Maria ZINELLI, “Discorso intorno allo spirito religioso di Dante”, pubblicato<br />
nel 1845 e citato dal GRION; Francesco ANGELITTI; Francesco CANTELI, “La<br />
conoscenza dei tempi nel viaggio dantesco, Stab. Tip. Nella Regia Università,<br />
Napoli 1900; Giovanni RIZZACASA D’ORSOGNA, “Urania e Clio”, s.e., s.l.,<br />
1901,1910. A questi nomi bisogna aggiungere, in tempi recenti, quello di<br />
Giovangualberto CERI, che ha ripreso e ribadito in maniera inoppugnabile la data<br />
del 1301 (ma ci sia concessa una domanda: perché il Ceri non cita mai il saggio di<br />
W. E T. PARRI?) nei due studi: “Il segreto astrologico nella Divina Commedia (a<br />
cura di s. Pierucci); diz. Upiter, Pisa 1994 e “Dante e l’astrologia”, Logia dei Lanzi,<br />
Firenze 1995, nonché in vari altri interventi, tra cui: “Astrologia dantesca”, in “Sotto<br />
il Velame” n° 4 giugno 1998; “Note sulla data di Morte di Guido Cavalcanti”, in<br />
“Sotto il Velame”, n. 1, 1999; “La precessione degli equinozi in Dante”, in<br />
Quaderni di Sotto il Velame” n. 1, aprile 2000.<br />
Walter e Terea Parri, oltre a dimostrare che l’anno del viaggio dantesco è il<br />
1301, dimostrano anche che la data di morte di Guido Cavalcanti è il 29 agosto<br />
1301, sulla base delle testimonianze di Giovanni Villani e Dino Compagni e di una<br />
analisi accurata della annotazione del registro mortuario di S. Reparata, eliminando<br />
così l’ostacolo più difficile da rigettare per l’accettazione del 1301 come data del<br />
viaggio della”Commedia”. Questa data viene ora ripresa dal Ceri, che, nell’ultimo<br />
articolo sopra citato, giustamente si lamenta che per le sue ricerche e “scoperte” non<br />
abbia ricevuto, né dalla “Società Dantesca Italiana – Gesellschaft nessun<br />
complimento o invito a discutere. La meraviglia, vogliamo puntualizzare, in questo<br />
caso è fuori luogo. La critica convenzionale continua a non accettare cambiamenti di<br />
rotta riguardo a Dante, evitando di discutere i problemi e non rigettando<br />
razionalmente e magari polemicamente le soluzioni, ma tappandosi le orecchie e<br />
chiudendo gli occhi, come quegli ecclesiastici che si rifiutavano di guardare nel<br />
cannocchiale di Galilei, considerandolo oggetto diabolico, perché metteva in<br />
discussione le loro certezze.<br />
SANTANGELO, GIORGIO La Beatrice “svelata” di Francesco Perez, in AA:VV:,<br />
Beatrice nello pera di Dante e nella memoria europea 1290 1990. Atti del Convegno<br />
Internazionale 10 – 14 dicembre 1990 (a cura di M. Picchio Simonelli), Edizioni