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Riscoprire il concetto
di esclusivo
Rediscovering the concept of exclusivity
Too often, the adjective “exclusive” is used to justify the too
high prices of services that are anything but exclusive.
The definition of “exclusive” from a dictionary refers to
goods or services addressed to a close group of persons and
is thus appropriate to the classical structure of a club. But
a club is not necessarily exclusive as such; the qualities of
the services provided determine how many people will
desire to be part of it, giving it the right to be called
“exclusive”. Think now of a village clinging to the top of one
of the highest hills around Montalcino, surrounded by green
and yellow landscapes. Think of an 18-hole golf course at
the foot of the village designed by Tom Weiskopf, so
perfectly harmonized with the landscape that it seems to
appear spontaneously from it, as if it had always existed, as
if in that place there could not be anything else. Also think
that in that village there is a historic wine cellar which is
one of the founders of the Brunello di Montalcino
consortium. Add to this the far-sighted and ambitious
project of one of the greatest Italian entrepreneurs, the
Ferragamo Group. Now you may get a rough idea of the
Castiglione del Bosco project, even though getting the idea
is far from what you feel setting foot there.
Wine is a fundamental part of this project, because of the
historical importance of the wine cellar and the great
passion of Massimo Ferragamo for the world of wine,
confirmed by the commemorative tile produced by the
fashion house for the 2011 Brunello vintage.
One may perceive the importance of wine entering the
new wine cellar, which was created to preserve the
exceptional quality of the wine produced on the estate.
One perceives it walking in the most representative
vineyards, the highest ones that have inspired the label of
the cellar: the Brunello Campo del Drago, some perfectly
south-facing vineyards, constantly well-ventilated and
planted on a soil rich in clay that gives a particular fine
taste to the wine. In the Brunello Campo del Drago, the
concept of exclusivity, that one feels all over the entire
by Federico Malgarini
Troppo spesso si è utilizzato il termine esclusivo per giustificare prezzi
fuori mercato per servizi che erano tutto fuorché esclusivi.
La definizione esatta di esclusivo, da dizionario, fa riferimento a beni
o servizi propri di una cerchia ristretta di persone e ben si adatta di
conseguenza alla struttura classica del circolo. Ma un circolo non si autodefinisce
esclusivo in quanto tale, saranno le qualità particolari dei
servizi forniti a far sì che le persone anelino a farne parte, conferendo
di conseguenza un significato pieno a tale aggettivo.
Immaginate ora un borgo arroccato in cima ad uno dei colli più alti che
circondano Montalcino, immerso nei verdi e nei gialli che solo questi
territori sanno regalare. Ai piedi del borgo visualizzate un campo da
golf 18 buche disegnato da Tom Weiskopf, armonizzato col paesaggio
in maniera talmente perfetta che sembri emergere spontaneamente
da esso, come se fosse sempre esistito, come se in quel luogo non
potesse esserci niente altro. Supponete che all’interno del borgo si
trovi una cantina storica che ha fatto parte dei fondatori del consorzio
del Brunello di Montalcino.
A tutto ciò aggiungete il progetto lungimirante ed ambizioso di uno
dei più grandi nomi dell’imprenditoria italiana, il gruppo Ferragamo.
Potrete avere un’idea di massima del progetto Castiglion del Bosco
che però non potrà avvicinarsi, se non lontanamente, all’effetto che si
ottiene mettendovi piede.
Il vino è parte fondamentale di tale progetto.
Per la valenza storica della cantina e per la grande passione di
Massimo Ferragamo per il mondo enologico, sancita in maniera imperitura
dalla piastrella celebrativa realizzata dalla maison di moda per la
vendemmia 2011 del Brunello. Tale centralità si avverte entrando nella
nuova cantina, creata appositamente per conservare e preservare intatte
le qualità eccezionali del vino prodotto all’interno della tenuta.
La si percepisce camminando nelle vigne maggiormente rappresentative,
quelle più alte, dalle quali si ottiene l’etichetta simbolo della cantina:
il Brunello Campo del Drago. Vigneti perfettamente esposti a
sud, costantemente ventilati e piantati su di un terreno ricco di galestro
che dona un’impronta caratteristica e pregevole al vino.
Proprio nel Brunello Campo del Drago si esprime al massimo il concetto
di esclusività che permea l’intera struttura. Un vino prodotto in
quantità molto limitata (dell’annata attualmente in consumazione, la