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Carisma allo stato puro, eleganza senza ostentazioni, simpatia travolgente
ed un’irriducibile tenacia: così potremmo dipingere Daniela
Javarone, ospite d’onore di questo numero di Livein. Presidente
dell’Associazione Amici della Lirica (AMAL), madrina dei City Angels,
madrina di Casa Silvana (una casa-famiglia per mamme e bambini),
componente della giuria del concorso lirico internazionale Magda
Olivero organizzato dall’Associazione Lirica Domani, Daniela è conosciuta
per essere la protagonista indiscussa del jet-set culturale,
politico e sociale di Milano. Una vita ricca di fascino, caratterizzata da
momenti di calma apparente alternati a rivoluzioni repentine, un bipolarismo
costante, frutto di continui legati da un fil rouge predestinato
che ha portato una giovane ragazza della Milano bene a diventare
uno dei nomi più conosciuti ed apprezzati nel mondo della lirica,
un contesto selezionato e ricco di stimoli dove lei stessa ha saputo
muoversi con intelligenza, plasmandosi a creatrice di eventi, cene, serate,
incontri, concerti a sostegno di importanti progetti di solidarietà.
La incontriamo nel suo salotto milanese, una cornice perfetta per
la nostra intervista: è affabile, radiosa, frizzante.
La tua vita è stata segnata dal destino: volente o nolente
Daniela Girardi sarebbe diventata Daniela Javarone….
Davvero! Ho passato anni di tranquillità assoluta alternati a momenti
rivoluzionari. E’ capitato tutto all’improvviso, avevo iniziato a lavorare
al Corriere della Sera e sembrava dovesse essere la mia vita, ma all’improvviso
ho incontrato Mario, un giovane ingegnere. Ho capito
subito che sarebbe stato l’uomo della mia vita e dopo un breve fidanzamento
ci siamo sposati. Ero una donna felice, una mamma a
tempo pieno, una signora borghese che non avrebbe mai immaginato
quello che sarebbe capitato da li a poco: una nuova vita iniziata intorno
ai trent’anni. Mia madre ha sempre voluto che trovassi il modo
di esprimere la mia personalità e il mio carisma, così come mia
nonna, un soprano con cui ho condiviso da sempre l’amore per la lirica.
Dopo la scomparsa di mia madre tutto cambia. Un giorno incontrai
una donna che non avevo mai visto prima: era Fosca Marchi,
gentildonna veneziana. Non l’avevo mai vista prima, nemmeno alle
tante “prime” a La Scala, sentii subito che quell’incontro non era arrivato
per caso. Prima di congedarsi Fosca mi invitò a casa sua in occasione
di una cena molto esclusiva, era il 1991. Incredula, decisi di
partecipare insieme a mio marito: da quel momento iniziò un
sogno. La serata fu un tripudio di bon ton, di eleganza, di cultura e
soprattutto di lirica! Una folla di icone erano presenti: Renata
Tebaldi, Valentina Cortese, Giulietta Simionato, Carlo Maria
Badini (lo storico sovrintendente alla Scala) e il suo successore
Carlo Fontana, oltre a diversi altri cantanti famosi. Alla fine
della serata Fosca mi presentò il marchese Alberto Litta
Modignani, fondatore degli «Amici della Lirica» e gli
disse: «Alberto, ti presento Daniela Javarone: questa
bella signora ha grande passione per la lirica, coinvolgila
nella tua associazione! Hai bisogno di una
bella padrona che faccia gli onori di casa. Potrebbe
esserti molto utile ed ha la giusta ambizione e la voglia di
fare…». Il resto è storia.
Great charisma, unmistakable charm, elegance without ostentation,
unshakeable perseverance: this is how we could describe Daniela
Javarone, special guest of this number of Livein. President of the
Association Amici della Lirica (AMAL), patroness of the City Angels
(the volunteering association founded in 1995 by Mario Furlan),
patroness of Casa Silvana and one of the judges of the prestigious
international opera competition Magda Olivero organized by the
Association Lirica Domani, Daniela Javarone is known to be the
undisputed protagonist of the cultural, political and social jet set in
Milan. Her life has been marked by moments of calm alternating
with sudden changes and is the result of all the people she has met,
sometimes by chance, that have led this young girl from the upper
classes of Milan and promising journalist to become one of the most
well-known and appreciated names in the world of opera, a
stimulating world where she was able to move, becoming the
organiser of events, dinners, parties, meetings and concerts in
support of important charity projects. We met her in Milan, a
perfect setting for our interview.
Your life has been marked by destiny: whether you liked it or
not, Daniela Girardi would become Daniela Javarone....
Really! I spent years of absolute calm alternated with revolutionary
moments. Everything happened suddenly and without any planning,
I started working at the Italian newspaper Corriere della Sera and it
seemed that it was bound to be the job of my life, but then I met
Mario, a brilliant young engineer. I knew he was the man of my life
and after a brief engagement we got married. I was a happy
woman, a full-time mom, a bourgeois woman who would never
have imagined what would happen shortly after: a new life began
for me in my thirties. My mother, a brave entrepreneur and
manager, had always wanted me to find a way to express my
personality and my charisma, as well as my grandmother, a
soprano with whom I always shared boundless love for opera. After
the death of my mother everything changed. One day I met a
woman I had never seen before: she was Fosca Marchi, a Venetian
gentlewoman. We started talking, she reminded me of my mother
and I was fascinated by her. I had never seen her before, not even
at the many openings at La Scala and I immediately felt that that
meeting had not come by chance. Before leaving, Fosca invited me
to her house at a very exclusive dinner, we were in 1991. I could not
believe it and I decided to join the dinner with my husband: from
that moment, a dream began. The evening was a triumph of good
taste, elegance, culture and especially opera! A crowd of icons were
there: Renata Tebaldi, Valentina Cortese, Giulietta Simionato,
Carlo Maria Badini (the well-known governor at La Scala) and his
successor, Carlo Fontana, as well as several other famous singers.
At the end of the evening Fosca introduced me to the Marquis
Alberto Litta Modignani, founder of the association "Amici della
Lirica" and said, "Alberto, this is Daniela: this lovely lady has a
great passion for opera, involve her in your association! You need a
nice lady who does the honors. She may help you and she has the
right ambition and desire to work... ". The rest is history.
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