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Appunti di
Viaggio
by Stefano De Angelis
Gabriella Benedini’s works and installations tell the passing
and the stillness of time. They are close to their observer but
require uncommon attention and concentration. Looking carefully
at them, one notices that her works are poetical and
bring together two recurring aspects of her artistic production:
research and discovery. Each work represents a strecht
of the winding path that the artist runs every day and is the
result of the union of an archetype, dream or thought with
found objects that she handles. This history spans over fifty
years and has its epicenter in Milan; it is a "navigation between
myth and sky", to use the words of Luciano Caramel.
From 20th September to 4th November, the Spazio
Oberdan in Milan dedicates to her work the show "Non si riposa
il mare" (literally, "The sea does not rest"). Organized by
the Province of Milan, the bibliohpile association "Cento
Amici del Libro"and Martina Corgnati and the patronage of
the Italian Libraries Association, the exhibition features over
fifty of Gabriella Benedini's most recent works, part of the series
Costellazioni, Arpe e Navigazioni (Constellations, Harps
and Navigations); this series includes environmentally aware
works created with recycled materials, patiently gathered on
the beaches of the Italin region Liguria, to which the artist offers
a second chance at life. The exhibition also includes three
big site-specific installations: Constellazioni, Arpa Marina,
Bibliotheca. The result is a fascinating journey through a
world inspired mostly by the metaphors of navigation, travel
and the celestial hemisphere, an element of guidance but
also of excitement and fascination for people of all ages and
generations. The exhibition starts with two great Arpe, impressive
works each over two meter tall and placed side by
side, creating a great visual impact. This is a strong sign of the
artist who wants to announce the beginning of an inner journey
to run almost straight through, in order to be led by the
visual sound that the meeting of the two works creates and to
be prepared to enter a new dimension of existence.
This journey has always been present in Gabriella Benedini's
Travel Notes
Le opere e le installazioni di Gabriella Benedini raccontano il tempo,
il suo trascorrere e il suo stare. Rimangono vicine all’uomo ma chiedono
un’attenzione e una concentrazione inusitate. A guardarle bene
sono vere e proprie architetture poetiche, che mettono insieme due
aspetti ricorrenti della sua azione artistica, la ricerca e la riscoperta.
Ogni opera rappresenta un tratto della tortuosa strada che l’artista
percorre ogni giorno, e ogni volta è il risultato dell’assemblaggio di un
archetipo, utopia o pensiero, con oggetti prima trovati e poi manipolati.
Una storia lunga oltre cinquant’anni che ha come epicentro
Milano, una “navigazione tra mito e cielo” per usare le parole di
Luciano Caramel, cui lo Spazio Oberdan di Milano dal 20 settembre al
4 novembre dedica la mostra “Non si riposa il mare”. Organizzata
dalla Provincia di Milano e dall’Associazione “Cento Amici del Libro”
con la curatela di Martina Corgnati e il patrocinio dell’Associazione
Italiana Biblioteche, la mostra presenta oltre cinquanta fra le opere più
recenti della produzione di Gabriella Benedini, appartenenti alle serie
delle Costellazioni, Arpe e Navigazioni: tutti lavori ambientali creati
con materiali di recupero, raccolti pazientemente sulle spiagge della
Liguria, ai quali l’artista offre una seconda possibilità di vita. La mostra
è inoltre caratterizzata da tre grandi installazioni site-specific,
Costellazioni, Arpa Marina, Bibliotheca: il risultato è un affascinante
percorso attraverso un vero e proprio universo ispirato per lo più
dalla metaforadella navigazione, del viaggio e dell’emisfero celeste,
elemento dialettico di orientamento e di relazione, ma anche di emozione
e fascino per gli uomini di tutte le epoche e di tutte le generazioni.
L’esposizione milanese si apre con due grandi Arpe, opere imponenti
di oltre due metri ognuna e di grande impatto visivo, posizionate
una accanto all’altra. E’ questo un segno forte voluto dall’artista
per annunciare l’inizio di un viaggio tutto interiore, da attraversare
quasi d’un fiato lasciandosi condurre dal suono visivo che l’incontro
delle due opere emettono, così da poter essere predisposti ad acquisire
una nuova dimensione dell’esistenza. Il viaggio attraversa da sempre
il lavoro di Gabriella Benedini che lo declina nella possibilità di ritrovare
oggetti-testimonianza “pre-tecnologici” consumati dal tempo
ai quali ridona un mondo, un significato nuovo, emendandoli profondamente.
Indizi premonitori e ammonitori.