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P. VILLARI - E. CASANOVA. SCELTA DI PREDICHE E SCRITTI DI ...

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12_ SERMONI E PRE<strong>DI</strong>CHE<br />

fornire quella quaresima. E, avendola io poi ripresa<br />

sdesso, innanzi che il case fosse per fornirla, ancora<br />

non potei, perch_ ebbi ad andare a Pisa per teal<br />

Re di Franeia, e restavaci due prediche a finirla e<br />

serrarla. La quale non pi_ che finita, ric6rdati che<br />

venne il diluvio e fu quel di per andare questa<br />

terra sotto sopra da' Franeesi. Voglio inferire questo:<br />

che questa 8 stata un'opera, e un mistero divin%<br />

e non cosa ordinata, n6 preparazione fatta da<br />

me. E per5 certo tu dovresti pur credere, Firenze,<br />

e non volere essere cosi indurata nella tua incredulita.<br />

Ricbrdati ancora che io ti dissi per il passato,<br />

ch'ero state il padre verso di te, e ])io era stata la<br />

madre, perch_ io t'avevo ripreso acremente e acerbamente,<br />

e gridato con alta voce che tu ti convertissi,<br />

come fail padre che riprende con diligenza il<br />

figliuolo; e che io volevo essere era la madre, e che<br />

Die voleva essere il padre. Siccome la madre, quando<br />

vede il figliuolo errare, ella lo minaccia e grida e<br />

dice di dirlo al padre come verrk, e di farlo cas_igare;<br />

dipoi, quando il padre _ venut% lei non l'accusa,<br />

ma dice: Se tu cadi mai piu in questo errore,<br />

io ti farb castigare da tuo padre; cosi io bench_ vi<br />

riprenda adess% io non vi riprendo con quella veemenza<br />

ed asprezza che facevo per il passato, perch_<br />

vedo il padre, cio_ Die, ch'_ venuto per castigate.<br />

E per6 vi dice e prego con voce umile e bassa :<br />

Figliuoli miei, fate penitenza!<br />

Ricbrdati ancora, Firenze, che io t'ho detto che<br />

io t'ho date la mela, come fa la madre quando d_<br />

la mela al sue figliuolo, quando piange, per racchetarlo<br />

; e dipoi quando pur piange e non lo pub acchetare,<br />

lei gli toglie quella mela e la dk ad un<br />

altro sue figliuolo. Cosi dir6 a re, Firenze: Die t' ha

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