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P. VILLARI - E. CASANOVA. SCELTA DI PREDICHE E SCRITTI DI ...

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49=0 CRONACA <strong>DI</strong> SIMONE FILIPEPI<br />

che diceano: -- Ques'to _ il vero lume! -- Non pas_b pot molto<br />

che, trovandosi una sere con parecchi della sua setta nella<br />

volta di Landino tbrnaio, dietro a San Thomaso da Mercato<br />

vecchio, et quivi inebriati bene, si partlrono per ire a dire<br />

l'officio ad una lore Compagnia: dove che toccb a dire una<br />

lettione a questo Scheggia, et, essendo dinanzi al legglo per<br />

dirla, coming:i(', a vomiter fuori il vlno di cut era pieno) et<br />

fiLttegli grand'alteratione, fu portato di peso a casa; et aggravando,<br />

fil mandate per il prete il quale non fu a tempo,<br />

per quanto all' hera si divolgb, et mort senza altri sacramenti:<br />

et tal fuil sue vero lume.<br />

L-n altro nemico d_ fra Girolamo, ch'era fabro, et stava<br />

a bottega dietro et di rimpetto alla Dogana, et dai Consoli<br />

di mare, havendo gli avversarij deliberate di camparef. Domenico<br />

da Pescia. parendo lore huomo shnplice et da poco ;<br />

iateso questo Pippaceio Giugni e 'l Panchierotto..andati in<br />

Palazzo. dissero a chi regg'eva: -- Se vet non levate di terra<br />

quest' herba, ella metterh della mattiaa alia sore in_ino al<br />

cielo. -- Et tanto dissero di male, che non fur di quirt partiti<br />

che sJ mae,ll) per il detto fabro, et lo domandarono se gli<br />

bastava l'animo di far quella notte un altro eollare con la<br />

catena per f. Domenico. Risposo di si, et che non ch'altro lo<br />

tarebbe in done. Disse all' hera Pippaccio: -- Un frate pih o<br />

uu frate m(.uo non dk note. -- Et cosl detto fabro la 1'6.<br />

Accadde. pot, clw dope la morte di fra Girolamo, ch'el "Re<br />

di Francia fece accordo et lega con la citt_, di ]?iorenza, di<br />

che fur fatti, secondo l'usanza, molti fuochi la notte in piazza<br />

et in su' campanili et porte et mura della citt£. Et a questo<br />

fabro torch quella sere di andare a porre panelli alia Porte<br />

a Pinti: li quell volondo accendere, haveva un torchio in<br />

mane, et con esso saltava da merle a merle gridando:<br />

--Questo _ il vero irene,- in dispregio di i: Girolamo: et<br />

come Die volse cadde di lk su alto della porte col cape di<br />

sotto, et subito morl.<br />

Pippaccio Giugni, dope un certo tempo, per il molto<br />

pappare et bere, cadde in una malatia della quale non poteva<br />

guarire. Et stando cost, accadde che a Giacomo Pandolfini,<br />

amice sue et nemico di £ Girolamo, fu donate un bel ragno<br />

di marc. IIche sentendo Pippacci% et non guardando al<br />

male che haveva_ andb. al meglio che pot_, a desinare seco,<br />

et ma_Jgib tanto et cost bene dl quel pesce che subito se<br />

n'ebbt, a tornare a casa, di tal maniera concio che non ne

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