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P. VILLARI - E. CASANOVA. SCELTA DI PREDICHE E SCRITTI DI ...

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LETTERE <strong>DI</strong> FRA O. SAVONAROLA 421<br />

ben perb,che non si puol farchela carnenon dogliaalquanto;ma<br />

la se volerefrenareda la ragione,<br />

_praesertimda liomeni sapientie magnanimi come<br />

setevoi. Non credetivoi ch'el me sia st£ gran<br />

doglia a separarme da voi? Certo,io voglioche me<br />

crediati;chd gi'£mai, doppoi ch'io son nato,non<br />

ebbi maggior dolornd maggiore affiizione di mente,<br />

vedendome abbandonare il proprio sangue, e andare<br />

fra gente ignota, per _'ar sacrifizio a Iesl_<br />

Cristo del corpo mio, e per vendere ]a mia propria<br />

volunt£ ne le mane di coloro che mai non conobbi.<br />

Ma, dippoi, ripensando che Iddio mi chiama, e che<br />

hi non se sdegnb fra noi vermicelli farse serve;<br />

non serla mai tanto ardito, the io non mi inclinase<br />

alla sun voce dolcissima e tanto pin: Ve_ite ad me<br />

ol_es qui laboratis et onerati estis, et ego refficiam<br />

yes: tollite i_tqum meum s,qger yes, etc. Ma perch6<br />

scib che voi di me vi lamentati, che cosi occultamente<br />

sin partite, e quasi fuggito da voi ; sapiati che<br />

tanto era il mio dolore e la passion ch' io sentiva<br />

dentro del core, dovendomi partire da voi, che so<br />

iove lo avesse manifestato, io credo veramente<br />

che innanzi che io me fosse partite .da voi, il me<br />

seria crepate il core, e averia impedito il rode pensiere,<br />

il mio atto: si che non ve meravigliati se io<br />

non ve lo dissi. ]_ vero ch' io lassai certe scritte<br />

de dietro da li libri che sono appoggiat-i alla finestra,<br />

le quale vi davano notizia de' fatti miei.<br />

Vi prego, adonca, padre mio care, che poniati<br />

fine ai pianti, e che non me vogliati dare pifl tristezza<br />

e pifl dolore, ch' io me abbia; non per doloro<br />

di questo ch'io he fatto, ch6 corse io nol revocaria,<br />

se io credesse de venire maggiore che non fu Cesaro;<br />

ma pur perch6 ancora io son di carne come<br />

voi, e la sensualitg repugna alla ragione, di che il

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