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P. VILLARI - E. CASANOVA. SCELTA DI PREDICHE E SCRITTI DI ...

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Ct_ONACA <strong>DI</strong> SLMONE FLLIPEPI 459<br />

egll promise dl fare prontamonte, et gli ne feceil salvo<br />

condotto. Ma polch_ l'ebbe nolle mani, rottagli la lode, lo<br />

fece prigioniero ad istanza del fratello Gran Turco, che non<br />

ristava real dl perseguitarlo; et perch_ fosse meglio custodlto_<br />

promise di dare al Gran Mastro, ogni anne, trenta milia<br />

scudi per la sua prigionia, con patto per8 che dope un eerto<br />

tempo lo allontanasso da Rodl, per molti rispetti, ot spetialmonte<br />

perch_ '1 Soldano non si movesse per liberarlo. Onde<br />

il Gran Mastro lo mand8 poi da Rodi in Francia con buena<br />

guardia, dove era poi ben custodlto da' suoi frieri.1 Dope al-<br />

eun tempo, detto Gran 5Iastro fu fatto Cardinale da papa<br />

Innocentio ottavo; onde egli, e per ricog'nizlone di tal be-<br />

neficio e per altro rispetto, donb al Papa questo prigiono,<br />

del quale haveva per tribute ogn'anno dal Gran Turco<br />

28,0(_) ducati. Morro poi Innocentio_ successe nel papato<br />

Alessandro (to; al (tuale mandS, nel primo anne, il Gran<br />

Turco un sue ambascladore con un sue ricchissimo presente,<br />

per causa di questo sue fratello prigione; nel qual<br />

presente 2 era, tra l'altre cose, il proprio ferro della lancia<br />

che pass8 il oostato a Ges_ Cristo salvator nostro, mentre<br />

pendeva in Croce, il quale fu poi riposte in San Pierre sopra<br />

quel medesimo altare dove _ anco il Santo Sudario.<br />

Sottogionge poi lo serlttore di queste memorio lo int'ra-<br />

scritto particolare a questo proposito, ch'io porr5 (lui con le<br />

sue proprie parole. Dice adun(tue:<br />

-- E' mi accadde a me, SiInone di Mariano Filipep:. l'anno<br />

149_ (a proposito di quanto _ scritto di sopra)_ essendo io in<br />

Napoli al governo et servitij di un rieco et grandissimo<br />

mercante della nostra cittk, che ibrse non haveva pari in<br />

Itali% dove che a .Napoli, capitando per transito uno amba.<br />

seiatore del Soldano e della madre di detto fratello del Gran<br />

Turco. che dlmorava appresso il Soldano, il quale amba-<br />

seiadore andS) a Roma a papa Innocentlo, per parte degli<br />

soprannominati, portando a detto Papa un riechissimo pre-<br />

sente, per fare prova et diligenz% se, per via nlssuna, potesse<br />

aver libero detto fratello del Gran Tureo. Onde ae-<br />

cadde che; per una eerta faccenda, che noi havevamo a fare<br />

col Soldano, che importava de'ducati trenta milia o pifi, fa-<br />

cemmo penslero che questo ambaseiadore ci havesse di poi<br />

i _C:'t,<br />

g_,H_l_O ,

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