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P. VILLARI - E. CASANOVA. SCELTA DI PREDICHE E SCRITTI DI ...

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CRONACA <strong>DI</strong> SIMONE FILIPEPI 461<br />

a consultare et deliberare cosa di tanta importanza; et poi,<br />

al fine, non lo darebbero per non tirar adosso di s_ et di<br />

tutto il Christianeslmo cosl gran vituperio, et massime alia<br />

Sede Apostolica. Ma io vi dar6 un mode che vi potrk forse<br />

riuscire, anzi non dubito che vi riuseirk senza forse, s'egli<br />

vero ehe il Soldano ami et faccia tanta stima dl quel fratello<br />

del (}ran Turco, per essergli tanto a proposito helle<br />

guerre che egll ha del continue contra detto Gran Turce,<br />

sue avversario, essendo questo sue fratello tanto valente<br />

et assai pi_ amato da quelli popoli cho non _ il Gran Turco<br />

proprio.__ndate e fate in mode che il Soldano venda a' chrlstiani,<br />

et ponga in mane del Papa il Sepolcro di Ies_ Christo,<br />

et all'hera harm senza dubbio questo prigione con il<br />

eonsenso di tutti gli altri prineipi, et condurrassl i[ negoeio<br />

presto et bene tanto per l'una parte quanto per l'altra.-<br />

Mi rispose ehe il Soldano, prima ehe dare il Santo Sepolero,<br />

starebbe a patti di perdere tutti gli suoi regni, et anco la<br />

vita proprla; et cho pi_t tosto ad ogni altra eosa harebbe<br />

creduto disporlo che di rinunzlare il Sepolero di Cristo. Et<br />

questa fu la risposta et la conclusione notabilissima per,tutti<br />

noi Christiani, che assai manco stlmiamo la grandezza et la<br />

maest£ di quello sacratissimo et gloriosissimo Sepolcro.-<br />

Tornando hera dondo ci partimmo, Alessandro sesto dette<br />

al Re di Francia questo gran prigione come per ostaggio<br />

et slcurtk I della fede sua. La qual cosa, come egli l'intese,<br />

dieesi che l'hebbo molto a male, quasi come quello che era<br />

savio et di grande ingegno, augurando quello che pol gli<br />

intervenne di lk a poem giorni, cho si morl a Gaeta, non<br />

senza sospetto cho dal Papa proprio fosse fatto avvelenare,<br />

e che pereib dal Gran Tureo si hebbe, come si disse, parecchi<br />

migliaia di scudi; il quale poco dope, per mezzo di alcuni<br />

signori francesi, et per via di molti danari, ottenno di<br />

rlhaver l'ossa di sue fratello, le quali mostrb publicaraente<br />

alli suoi popoli the molto l'amavano, e con solenne honoranza<br />

fatta al mode lore, li ripose in una bollissima sepoltura<br />

et ricca; et dicono cho foce ancora un gran donative<br />

a chi port_ la nova di questa morte.<br />

Intanto il re :Ferrando, havendo sentita la passata del<br />

re Carlo in Italia et la gran tempesta che gli venlva adosso,<br />

s'era morto di dolore, sendo state huomo di mala vita et<br />

i sigort_z.

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