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P. VILLARI - E. CASANOVA. SCELTA DI PREDICHE E SCRITTI DI ...

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464 CttONACA <strong>DI</strong> SlMONE FILIPEPI<br />

su per occuparo il Regno et torlo a' Francesi. Li quali, perch6<br />

s'erano portati malissimo con tutti quei popoli, massime<br />

in Napoli, li baroni et signori di detto regno, mossi a fa-<br />

yore di detto Federico, lo coronarono [re] de tutto '1Regno in<br />

brevissimo tempo; et questo fail quinto Re. Nella quale<br />

occasione gli aecattb dal Senate Venetiano 150 mila dueatl,<br />

per li quali dette lore in pegno Tarant% Otranto et altre<br />

terre di quello State.<br />

Circa questo tempo 7 predleando et profetando terribilmente<br />

il Padre fra Girolamo Savonarola in Fiorenza, aecib<br />

si potesse eonservare l'aequ_stata libert£, propose da parte<br />

di Die a tutto il popolo che sl faeesse un Consigllo grande<br />

all'usanza de' Venetiani, et si fabrleasse in Palazzo, per questo<br />

effetto, una sala grande_ ehe capisse da 1500 insino a<br />

3000 persone; la quale in breve tempo fu fatta, nel mode<br />

che fine a hoggi si vede, sopra la Dogana, ancorch5 vi fosse<br />

grandissima contradizione, massime de quelli che erano avvezzi<br />

a dominate et fare i pubbliei _Magistrati ad arbitrlo<br />

lore. M,_ il :Frate dice sempre che andrebbe innanzi, et che<br />

la volonti_ dl Die era cosi, et che ehi contradicesse capitarebbe<br />

male, come poi in fatti intervenne a molti.<br />

Acquistato che hebbe don Federieo il regno dl Napoli,<br />

venne in sue aiuto Consalvo, gran capitano del Re di Spagna,<br />

con patto the tutto quello ch'egli oceupava nella Calabria,<br />

posseduta ancora da'Franeesi, fosse sue; ache il<br />

nuovo Re consenti per lo estremo bisogno, volendo pifl tosto<br />

stare a discretione dei Re d'Aragona suoi parenti che de' soldati<br />

Francesi.<br />

Venne pol in Italia lo Imperatore, pur ehiamato dal .More,<br />

duca di Milano, et da' Venetiani; ehe insieme confederati_<br />

in compagnia aneora de' Genovesi, vennero per mare con le<br />

lore genti a IAvorno, et lo assediarono con le terre di mare,<br />

combattendolo per acqua et per terra, sendo ogni cosa sprovvista<br />

di gente, di artiglieria et di vittovaglie ; ma come piaeque<br />

a Die, sempre indarno; anzi ehe uno df quei poehi<br />

erono dentro assediati, useendo fuori, s'appiccarono con gli<br />

nemici et gli roppero, di maniera che lo Imperadore con gli<br />

altri lascib l'impresa, et so no partirono con poeo honore.<br />

Et volendo poi lo Imperadore venire alla volta di Fiorenza,<br />

qu._ndo fu vieino a Peseia con le sue genti, si raise, bench6<br />

[non] di stagione, tal temporale di neve et di acqua_ the hebbe<br />

a dire che non voleva eombattere con Die. Tomato indietro,

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