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in Flebologia - SIF

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1- Fisiopatologia ed emod<strong>in</strong>amica del sistema venoso<br />

ospedaliero, <strong>in</strong>terventi chirurgici ed <strong>in</strong>validità causata dalle gravi, seppur rare,<br />

complicanze trombo-emboliche e dalla presenza di ulcere negli stadi più avanzati.<br />

La flebopatia è il risultato della perdita di efficienza delle vene degli arti <strong>in</strong>feriori.<br />

Trattandosi di un percorso antigravitazionale, la circolazione venosa è strutturata<br />

<strong>in</strong> modo tale da permettere il ritorno del sangue al cuore, evitandone il<br />

reflusso ed il ristagno negli arti <strong>in</strong>feriori. Un importante meccanismo co<strong>in</strong>volto<br />

<strong>in</strong> questa ascesa è l’elasticità delle vene. Quando le pareti venose perdono<br />

il proprio tono, cioè la capacità di variare lo stato di contrazione parietale <strong>in</strong><br />

relazione a vari stimoli, le vene si dilatano, <strong>in</strong>crementando il ruolo di capacitanza,<br />

ma ostacolando il ritorno al cuore. Il sangue rallenta la propria velocità<br />

di scarico antigravitazionale e tende a refluire <strong>in</strong> senso cardiofugo, si crea, <strong>in</strong><br />

questo modo, un ristagno ematico che aumenta la pressione nelle vene, “sfiancandole”:<br />

un circolo vizioso che si manifesta con edema, <strong>in</strong>izialmente malleolare,<br />

senso di pesantezza e affaticamento, corona flebectasica perimalleolare,<br />

s<strong>in</strong>o ad arrivare alla comparsa di vere e proprie “vene varicose”, compromissione<br />

del microcircolo, lesioni ulcerative e, <strong>in</strong> ossequio alla triade di Virchow,<br />

<strong>in</strong>crementato rischio di trombosi venosa superficiale e profonda.<br />

IL PERCORSO KNEIPP:<br />

L’<strong>in</strong>sufficienza venosa cronica ai primi stadi non rappresenta un problema<br />

grave; tuttavia, trattandosi di una malattia potenzialmente progressiva, è importante<br />

<strong>in</strong>tervenire tempestivamente al f<strong>in</strong>e di prevenire o, per lo meno, rallentare<br />

l’evoluzione dei segni e dei s<strong>in</strong>tomi, attuando misure la cui efficacia è<br />

direttamente proporzionale alla tempestività con la quale vengono <strong>in</strong>traprese.<br />

La strategia messa <strong>in</strong> alto è volta, da un lato, a supplire alla perdita di tono delle<br />

pareti venose e dall’altro a creare una forza propulsiva ascendente, <strong>in</strong> modo da<br />

prevenire il ristagno ematico nel sistema venoso distale. L’elastocompressione<br />

rappresenta una delle misure più adottate <strong>in</strong> questo senso, ma il nostro scopo è<br />

quello di illustrare i vantaggi della medic<strong>in</strong>a termale e, nella fattispecie, di una<br />

pratica che negli anni si è diffusa f<strong>in</strong>o a diventare una parte impresc<strong>in</strong>dibile di<br />

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5.2 - La riabilitazione flebologica ed il termalismo<br />

ogni percorso termale, il percorso Kneipp; esso a buon titolo si affianca, senza<br />

sostituirlo, al trattamento elastocompressivo, di cui rappresenta una utile, ed a<br />

nostro avviso, <strong>in</strong>dispensabile <strong>in</strong>tegrazione.<br />

Questa pratica è nota come percorso Kneipp, <strong>in</strong> onore dell’ Abate tedesco Sebastian<br />

Kneipp (1821-1897), il quale comprese gli effetti benefici dell’immersione<br />

alternata <strong>in</strong> acqua calda e fredda.<br />

Kneipp nel 1848, affetto dalla tubercolosi, scoprì casualmente il libro “Lezione<br />

sulla forza guaritrice dell’acqua fresca” di J. S. Hahn; non trovando giovamento<br />

nelle cure del tempo, Kneipp decise di applicare ciò che aveva letto: dopo essersi<br />

spogliato nudo, si tuffava nel Danubio e subito si rivestiva, contrastando il<br />

rapido raffreddamento correndo verso casa.<br />

Dopo soli 6 mesi di questo trattamento la TBC era sparita. Benché Kneipp attribuisse<br />

alla sua idroterapia benefici di vario genere, l’unico effetto scientificamente<br />

certo delle applicazioni di acqua calda e fredda è l’effetto vasomotorio.<br />

Il percorso vascolare rappresenta una forma di “g<strong>in</strong>nastica vascolare” .<br />

Si tratta di due vasche, a diversa temperatura, profonde circa 80 cm. La cura<br />

prevede sedute di 20 m<strong>in</strong>uti camm<strong>in</strong>ando a media velocità prima <strong>in</strong> una vasca e<br />

poi nell’altra. Per passare dalla prima alla seconda si devono salire e poi scendere<br />

alcuni scal<strong>in</strong>i (Fig. 1).<br />

Fig. 1 - Percorso Kneipp<br />

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