in Flebologia - SIF
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2 - Mappaggio morfo-funzionale e trattamento delle varici<br />
1. ricanalizzazione;<br />
2. fibrosi parietale;<br />
3. riduzione di calibro;<br />
Di rilevante importanza, dal punto di vista emod<strong>in</strong>amico, la constatazione,<br />
pressoché costante, di una riduzione di calibro, rispetto a quello <strong>in</strong>iziale, del<br />
30-80%, variabile da caso a caso. Questo, di per sé, determ<strong>in</strong>a una riduzione<br />
della portata del reflusso con conseguente dim<strong>in</strong>uzione del diametro delle<br />
varici e riduzione della stasi venosa, rilevabili all’esame cl<strong>in</strong>ico, e con un netto<br />
miglioramento funzionale, dichiarato dal paziente.<br />
Ma altrettanto importanti sono gli effetti evolutivi della sclerosi, analizzabili<br />
con un accurato studio emod<strong>in</strong>amico, seriato, dal momento della formazione<br />
dello sclero f<strong>in</strong>o ad alcuni mesi dopo la ricanalizzazione ed oltre, associati ad<br />
alcuni pr<strong>in</strong>cipi emod<strong>in</strong>amici.<br />
Effetti evolutivi della sclerosi:<br />
1. la sclerosi, effettuata a qualsiasi livello, o direttamente sull’asse<br />
safenico (R2) o sul suo ramo collaterale (R3), sede del reflusso (R2-R3),<br />
determ<strong>in</strong>a un frazionamento della colonna idrostatica con conseguente<br />
riduzione della pressione venosa e della portata del reflusso e con<br />
una netta riduzione del sovraccarico a livello delle vene perforanti di<br />
rientro;<br />
2. la sclerosi, effettuata sul ramo collaterale safenico, sede del reflusso,<br />
determ<strong>in</strong>a una riduzione di diametro sull’asse safenico refluente<br />
soprastante lo sclero, senza che tale segmento safenico sia stato<br />
<strong>in</strong>teressato dalla sclerosi;<br />
3. la ricanalizzazione si è evidenziata, nella totalità dei casi, nell’arco di<br />
1-3 mesi, ma costantemente con una riduzione di diametro del 30-80%,<br />
con un flusso anterogrado nel 54% dei casi, retrogrado nel restante 46%.<br />
Ciò significa che <strong>in</strong> circa metà dei casi si è verificato, per la riduzione<br />
del diametro, un riall<strong>in</strong>eamento valvolare;<br />
4. nei casi ricanalizzati con flusso anterogrado, <strong>in</strong> quelli con valvola<br />
term<strong>in</strong>ale <strong>in</strong>izialmente <strong>in</strong>cont<strong>in</strong>ente, si è verificata <strong>in</strong> molti casi una<br />
negativizzazione della manovra compressione-rilasciamento e <strong>in</strong> alcuni<br />
anche la negativizzazione della manovra di Valsalva. Ciò significa<br />
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2.1 - L’E.S.E.C. nelle <strong>in</strong>cont<strong>in</strong>enze dei grossi tronchi venosi<br />
che l’<strong>in</strong>iziale <strong>in</strong>competenza della valvola ostiale, testata con manovra<br />
di compressione-rilasciamento e con la manovra di Valsalva, si è<br />
negativizzata dopo il trattamento <strong>in</strong> gran parte dei casi. Ciò dimostra<br />
che l’<strong>in</strong>cont<strong>in</strong>enza ostiale è regredibile, qu<strong>in</strong>di curabile. La crosse<br />
viene trattata, successivamente, chirurgicamente o con ecosclerosi,<br />
solo quando il frazionamento della colonna idrostatica non sortisce<br />
un sufficiente effetto riduttivo del suo diametro e qu<strong>in</strong>di la patologia<br />
non regredisce. Ciò avviene solitamente nei casi con <strong>in</strong>cont<strong>in</strong>enza<br />
dell’<strong>in</strong>tero asse safenico (circa il 3% delle <strong>in</strong>cont<strong>in</strong>enze safeniche) o<br />
con reflusso R1-R2-R3 per lo più a diametro elevato (oltre i 10 mm).<br />
Complessivamente non sono molti.<br />
CONSEGUENZE EMODINAMICHE E CLINICHE POST-<br />
SCLEROTERAPIA:<br />
Conseguenze emod<strong>in</strong>amiche post-ricanalizzazione:<br />
1. conservazione del drenaggio safenico;<br />
2. mantenimento di un flusso:<br />
I. anterogrado attraverso l’ostio safeno-femorale o safeno-<br />
popliteo;<br />
II. retrogrado attraverso una o più vene perforanti di rientro<br />
centrate sull’asse safenico e/o lungo il decorso del ramo<br />
collaterale refluente, con costante riduzione del diametro,<br />
che determ<strong>in</strong>a:<br />
a) la riduzione della portata ematica nel tronco<br />
safenico refluente pre-trattamento;<br />
b) la dim<strong>in</strong>uzione o soppressione dell’ipertensione<br />
venosa per la frammentazione della colonna<br />
di pressione idrostatica determ<strong>in</strong>ata, <strong>in</strong> una<br />
buona parte dei casi, dal riall<strong>in</strong>eamento<br />
valvolare <strong>in</strong> segmenti non <strong>in</strong>teressati dallo<br />
sclero.<br />
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