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in Flebologia - SIF

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6 - Varici reticolari e telangectasie<br />

126<br />

6.5 - Scleroterapia e terapia compressiva.<br />

ABSTRACT:<br />

Moretti R.<br />

The use of compression <strong>in</strong> sclerotherapy is an heavily discussed topic ever<br />

s<strong>in</strong>ce. Positions <strong>in</strong> literature are the most various: some suggest to do a selective<br />

compression only on the treated vessels for short periods, others believe that<br />

compression should be modulated accord<strong>in</strong>g to the size of the vessel and type<br />

of treatment, f<strong>in</strong>ally others recommend to use <strong>in</strong> every case fixed bandages<br />

with short lengthen<strong>in</strong>g bandages for long periods. We believe that compression<br />

prevents the formation of large thrombi, makes the treatment pa<strong>in</strong>less, is useful<br />

for aesthetic results, treat every the microcirculation, protects from thrombotic<br />

<strong>in</strong>cidents and keeps quiet the sick, who cannot see the manifestations of heal<strong>in</strong>g<br />

<strong>in</strong>flammation. No less important topics may be: the possibility to control the<br />

<strong>in</strong>experience of newbies and possible errors of the most experienced people,<br />

protection from legal medical problems.<br />

INTRODUZIONE:<br />

L’uso dell’elastocompressione nella terapia sclerosante è argomento fortemente<br />

discusso da sempre. Le posizioni <strong>in</strong> letteratura sono le più varie: alcuni<br />

consigliano di fare una compressione selettiva solo sul vaso trattato e per periodi<br />

brevi (Stemmer, Wallois), altri ritengono che la compressione debba essere<br />

modulata a seconda delle dimensioni del vaso e del tipo di trattamento, usando<br />

bendaggi fissi o tutori elastici ad ogni seduta e per tempi variabili dipendenti<br />

dall’importanza del trattamento (Genovese, Goldman, Mariani), <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e altri<br />

ancora, che trattano pr<strong>in</strong>cipalmente vasi di notevoli dimensioni, consigliano di<br />

usare <strong>in</strong> ogni caso bendaggi fissi con bende a ridotto allungamento per periodi<br />

piuttosto lunghi (Fegan, Haid e Sigg).<br />

È molto <strong>in</strong>teressante il parere espresso da M.P.Goldman a questo proposito:<br />

“raramente il medico si può permettere il lusso di somm<strong>in</strong>istrare una terapia<br />

6.5 - Scleroterapia e terapia compressiva<br />

completamente <strong>in</strong>nocua nel trattamento di una qualsiasi malattia”. Parere<br />

che si adatta perfettamente alla scleroterapia e che già nel 1962 era stato<br />

chiarito da Glauco Bassi: “l’elastocompressione impedisce la formazione di<br />

grossi trombi…rende il trattamento <strong>in</strong>dolore, giova al risultato estetico, cura<br />

lo scompenso istangico, mette al riparo da <strong>in</strong>cidenti trombotici…e mantiene<br />

tranquillo il malato che non vede le manifestazioni della flogosi curativa”.<br />

Sulla scorta di quanto detto da Bassi e da quanto ognuno di noi verifica nella<br />

pratica quotidiana, le motivazioni che <strong>in</strong>ducono ad usare l’elastocompressione<br />

nella scleroterapia sono le più varie: la prevenzione delle complicanze, il<br />

miglioramento del microcircolo, il miglioramento dei risultati; argomenti non<br />

meno importanti possono essere la possibilità di tamponare l’<strong>in</strong>esperienza dei<br />

neofiti e qualche possibile errore dei più esperti e, cosa decisamente importante,<br />

può mettere a riparo da problemi medico legali che oggigiorno, purtroppo, sono<br />

sempre <strong>in</strong> agguato.<br />

Il RUOLO DELL’ELASTOCOMPRESSIONE:<br />

Il meccanismo d’azione che si suppone sia alla base dell’elastocompressione<br />

nella scleroterapia non è diverso da quello che si riscontra <strong>in</strong> ogni altra<br />

patologia che risente positivamente del trattamento elastocompressivo, ovvero<br />

la riduzione del calibro vasale che aumentando la velocità di flusso previene<br />

l’edema, migliora il microcircolo e rende più rapidi i processi riparatori tissutali.<br />

Su queste basi possiamo ipotizzare che l’elastocompressione sia <strong>in</strong> grado di<br />

prevenire molti piccoli e grandi problemi che occorrono dopo una seduta di<br />

scleroterapia anche se ben condotta: la riduzione del numero e dell’estensione<br />

degli ematomi, il controllo dell’edema localizzato e anche diffuso, l’orticaria<br />

localizzata, i piccoli trombi che poi lasciano una iperpigmentazione, il matt<strong>in</strong>g,<br />

l’escara, la varicoflebite e, più importante di tutti, il tromboembolismo.<br />

I mezzi a nostra disposizione sono tra i più vari: bendaggio fisso e rimuovibile,<br />

tutore elastico terapeutico e/o preventivo; i tempi di applicazione consigliata<br />

sono altrettanto vari, si passa da poche ore f<strong>in</strong>o ad un mese dopo la seduta. Chi<br />

usa il bendaggio rimuovibile consiglia solitamente di <strong>in</strong>dossarlo solo durante il<br />

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