in Flebologia - SIF
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6 - Varici reticolari e telangectasie<br />
Reticolari. Il sistema venoso superficiale sottocutaneo è un sistema complesso<br />
<strong>in</strong> cui le vene dermiche sono disposte <strong>in</strong> due plessi orizzontali, uno più<br />
superficiale, detto sub-papillare, e l’altro profondo 1 . Questi due plessi sono<br />
<strong>in</strong>terconnessi e comunicano con il circolo venoso ipodermico che è costituito<br />
da venule che decorrono parallelamente alla superficie cutanea al di sopra<br />
della fascia superficiale. Queste vene sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>in</strong> comunicazione con le vene<br />
profonde attraverso il circolo safenico, ma anche direttamente attraverso vene<br />
perforanti o comunicanti 2,3 . In condizioni patologiche la dilatazione del circolo<br />
venoso ipodermico si manifesta con la comparsa di varici reticolari e quella<br />
del plesso sub papillare con l’evidenza di telangectasie. È ormai un concetto<br />
acquisito che una corretta <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e morfo-funzionale del sistema profondo e<br />
safenico è <strong>in</strong>dispensabile per una corretta condotta terapeutica, ma un identico<br />
approccio sul sistema dermo-ipodermico, non solo non è praticato di rout<strong>in</strong>e,<br />
ma oggettivamente presenta alcuni ostacoli nella sua esecuzione. Scopo di<br />
questo lavoro è di contribuire a chiarire alcuni aspetti ancora oscuri nel campo<br />
della scleroterapia del sistema dermo-ipodermico. La nostra esperienza si è<br />
avvalsa dell’utilizzo di un apparecchio da noi ideato e brevettato, il Visioven®.<br />
Lo strumento consiste <strong>in</strong> una “scatola di comando” contenente il driver per la<br />
fonte laser, collegato a quest’ultimo mediante un cavo di trasmissione resistente<br />
ai comuni antisettici e all’usura. Il cavo del manipolo LASER è scollegabile dal<br />
driver mediante uno sp<strong>in</strong>otto rapido anti-sgancio. Il LASER consta di un diodo<br />
con lunghezza d’onda pari a circa 500nm, di potenza di 150mW, raffreddato<br />
tramite l’utilizzo di alette passive, senza ventilazione forzata. Il LASER è<br />
dotato, a valle del diodo emettitore, di una lente alloggiata <strong>in</strong> una ghiera, <strong>in</strong><br />
modo da poterla regolare e defocalizzare il raggio lum<strong>in</strong>oso al f<strong>in</strong>e di ottenere<br />
miglior sicurezza per gli operatori. È stato messo a punto anche un manipolo<br />
idoneo ad essere adoperato durante l’<strong>in</strong>tervento chirurgico, autoclavabile e<br />
termoresistente. È provvisto, sulla culatta, di idoneo alloggiamento e blocco<br />
del diodo laser, mentre alla sua estremità è provvisto di un’ulteriore lente<br />
defocalizzante che consente di ottenere il massimo di <strong>in</strong>tensità lum<strong>in</strong>osa<br />
per contatto, e un’idonea dispersione già a distanze superiori a 10cm, per<br />
un’ulteriore sicurezza degli utilizzatori. Il manipolo prevede alla sua estremità<br />
distale una ghiera filettata per l’utilizzo di accessori tagliati a 45°.<br />
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METODI:<br />
6.4 - Scleroterapia con trans-illum<strong>in</strong>azione: tecnica ed approccio razionale<br />
Abbiamo trattato circa 200 pazienti affetti da malattia cronica venosa degli<br />
arti <strong>in</strong>feriori che presentavano teleangectasie e varici reticolari. Abbiamo<br />
utilizzato il Visioven® come sistema di mappaggio del sistema venoso dermoipodermico,<br />
sia <strong>in</strong> fase diagnostica che <strong>in</strong> fase di trattamento scleroterapico, e<br />
per la valutazione dei risultati (Fig. 1; Fig. 2).<br />
Fig. 1 - Utilizzo del Visioven®<br />
Fig. 2 - Utilizzo del Visioven®<br />
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